Una briciola

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Un po’ di paura ci fa da mantello, da riparo.

Non troppa, solo un po’ (a noi che siamo briciole).

Vai da sola.
Vai da sola nel mondo grande
abbi paura
portala con te
che ti tiene a terra
ti arma le spalle fa barriera
di parole da brucare
piano al sopraggiungere delle ore
in cui gli umani fanno schiera
si annidano per la notte,
tu mastica piano parole prime
abbi paura e stai in bilico
sul sorriso, come fa l’ombra con le case,
da lì osserva in pace l’altro
che fa città fa chiarità notturna
che sta al caldo anche senza veste
che conteggia i volti
per la cena. Tu stai sola
e parla con i platani dei viali
digli tutto quello che diresti
a orecchie umane,
meglio conservano i segreti
i vegetali meglio li assumono
in corteccia e linfa
a fare di te amica di terra
creatura di fango
lasciata seccare al bordo
della notte. Sì lasciati incrinare
piano piano argilla di paura
e sputo di mano esperta
che dalla crepa entra il soffio
e ti chiama viva.
Dai da mangiare agli uccelli
non dimenticarlo mai:
sei una briciola.

Chandra Livia Candiani, da Chi cade, in Fatti vivo, 2017, Einaudi

*ascoltando  Cat Stevens – Wild World https://www.youtube.com/watch?time_continue=8&v=k_0U3DlLFSU