Stare a casa

the white room

Qual è la stanza di casa tua che preferisci?
E che cosa ti raccontano gli oggetti di quella stanza? (Perché qualcosa raccontano, sì).

 

Ammirevole è la vita delle cose.
Nulla trapela dai loro gesti
impassibili, presagiti e scelti
come unica e costante idea.
Sono sacerdoti assorti
che occupano questa sala
per un misterioso capitolo.

Valerio Magrelli, da Ora serrata retinae, Einaudi, 1980

♥ ascoltando Cat Stevens – Into White – https://www.youtube.com/watch?v=KHg_q8geAC0

Come procede l’esperimento?

 

esperimento

Sei consapevole dei tuoi esperimenti (hai idea del risultato che vorresti ottenere)?

 

O forse sono cavie,
queste poesie che scrivo,
per qualche esperimento concepite,
che tuttavia non so.

Non so perché si formano,
eppure mi affeziono e le chiamo per nome,
topolini vivissimi, allarmati
da che?

Valerio Magrelli, da Le cavie – Poesie 1980-2018, Einaudi, 2018

→ ascoltando Tom Lehrer – The Elements https://www.youtube.com/watch?v=zGM-wSKFBpo

Economia versus poesia (si accettano scommesse)

economy

Economia

Ora parlano i numeri,
c’è poco da scherzare.
Questa specie di orario ferroviario
racconta di convogli che vanno
lontano. Anche blindati,
all’occorrenza, perciò
mettiti da una parte
e salutando con la mano sorridi
mentre passano.
Adesso Sheherazade non può più nulla.

Valerio Magrelli, da La vicevita – Treni e viaggi in treno, Einaudi, 2019

♥ ascoltando Radiohead – The Numbers https://www.youtube.com/watch?v=zmo-11Bc0XM

Visioni

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Leggere (bene) la realtà non è sempre facilissimo: qualche volta capita che non si riesca a vedere in modo nitido, anzi, a volte rischiamo addirittura di sembrare “visionari”: meglio seguire il suggerimento del poeta, qui sotto…

 

Sto rifacendo la punta al pensiero,
come se il filo fosse logoro
e il segno divenuto opaco.
Gli occhi si consumano come matite
e la sera disegnano sul cervello
figure appena sgrossate e confuse.
Le immagini oscillano e il tratto si fa incerto,
gli oggetti si nascondono:
è come se parlassero per enigmi continui
ed ogni sguardo obbligasse
la mente a tradurre.
La miopia si fa quindi poesia,
dovendosi avvicinare al mondo
per separarlo dalla luce.
Anche il tempo subisce questo rallentamento:
i gesti si perdono, i saluti non vengono colti.
L’unica cosa che si profila nitida
è la prodigiosa difficoltà della visione.

Valerio Magrelli, da Ora serrata retinae, Feltrinelli, 1980

*ascoltando Deep Purple – Blind https://www.youtube.com/watch?v=ePLkI-pPCLo

ABC 123 Pim Pum Pam Stop

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Cifre, codici, scadenze, numeri:  decisamente troppo da ricordare.
Qualcosa inevitabilmente andrà perso.

 

Natale, credo scada il bollino blu
del motorino, il canone URAR TV,
poi l’ICI e in più il secondo
acconto IRPEF – o era INRI?
La password, il codice utente, PIN e PUK
sono le nostre dolcissime metastasi.
Ciò è bene, perché io amo i contributi,
l’anestesia, l’anagrafe telematica,
ma sento che qualcosa è andato perso
e insieme che il dolore mi è rimasto
mentre mi prende acuta nostalgia
per una forma di vita estinta: la mia.

Valerio Magrelli, da Il sangue amaro, Einaudi, 2014

*ascoltando Jean-Michel Jarre, Boys Noize – The Time Machine
https://www.youtube.com/watch?v=xjrCDAXg1Bw

Non sempre forti

booooooooooooooooooLa debolezza ci appartiene.
Ma forse ci appartiene anche la forza per aggiustarci
dopo esserci ritrovati in frantumi per l’ennesima volta.

Raccoglimento

Uno diceva: io sono prevenuto contro me stesso fin dalla nascita.
Friedrich Nietzsche

Mia debolezza, debolezza mia,
ma che devo fare con te?
Ho cinquant’anni e tremo quando tuona,
e sbaglio ancora posto
come quando sbagliai banco all’asilo.
Ho un corpo trapunto da graffe,
il sonno come un campo di macerie,
la forza che si sbriciola, la memoria in frantumi,
e in questo Grande Sfascio, l’unica cosa intatta resti tu,
mia ferita, mio Graal, codice a barre
di un estraneo che è leso, che è fallato,
costretto a essere me.
Mia debolezza, talpa del nemico,
creaturina indifesa che mi rendi indifeso,
il solo, vero premio della morte
sarà saperti morta insieme a me,
mio motore,
mio orrore,
mia consustanziale sconfitta.

Valerio Magrelli, da Il sangue amaro, Einaudi, Torino, 2014

 

*ascoltando Dream Theater – Stream of Consciousness https://www.youtube.com/watch?v=gsoNl0MzDFA

Imbranata

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Prima di dare dell’imbranato a qualcuno, pensiamoci: potrebbe soltanto avere qualcosa “che balla dentro” (l’emozione?), ma noi non ce ne siamo accorti…

Amo i gesti imprecisi

Amo i gesti imprecisi,
uno che inciampa, l’altro
che fa urtare il bicchiere,
quello che non ricorda,
chi è distratto, la sentinella
che non sa arrestare il battito
breve delle palpebre,
mi stanno a cuore
perché vedo in loro il tremore,
il tintinnio familiare
del meccanismo rotto.
L’oggetto intatto tace, non ha voce
ma solo movimento. Qui invece
ha ceduto il congegno,
il gioco delle parti,
un pezzo si separa,
si annuncia.
Dentro qualcosa balla.

Valerio Magrelli, (Roma, 1957), da Nature e venature, Mondadori, 1987

 

*ascoltando Yann Tiersen – L’autre Valse d’Amelie https://www.youtube.com/watch?v=O-DM0LXVPG4

Il tempo di una doccia

acqua

Sarebbe bello riuscire a non pensare a nulla (almeno per qualche attimo in più rispetto al tempo di una doccia).

Domani mattina mi farò una doccia

Domani mattina mi farò una doccia
nient’altro è certo che questo.
Un futuro d’acqua e di talco
in cui nulla succederà nulla e nessuno
busserà a questa porta. Il fiume
obliquo correrà tra i vapori ed io
come un eremita siederò
sotto la pioggia tiepida,
ma né miraggi né tentazioni
traverseranno lo specchio opaco.
Immobile e silenzioso, percorso
da infiniti ruscelli,
starò nella corrente
come un tronco o un cavallo morto,
e finirò incagliato nei pensieri
lungo il delta solitario dello spirito
intricato come il sesso di una donna.

Valerio Magrelli (Roma, 1957), da Ora serrata retinae, Feltrinelli, 1980

*ascoltando Jeff Beck – Brush With the Blues https://www.youtube.com/watch?v=TlqyLqDtsr0