Chiede troppo

proprio così

Chiede davvero troppo il titolo della poesia qui sotto.
Chiede di spiegare l’inspiegabile.

La verità, vi prego, sull’amore

Dicono alcuni che amore è un bambino
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo
e alcuni che è un’assurdità
e quando ho domandato al mio vicino,
che aveva tutta l’aria di sapere,
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso, no.

Assomiglia a una coppia di pigiami
o al salame dove non c’è da bere?
Per l’odore può ricordare i lama
o avrà un profumo consolante?
È pungente a toccarlo, come un pruno
o è lieve come morbido piumino?
È tagliente o ben liscio lungo gli orli?
La verità, vi prego, sull’amore.

I manuali di storia ce ne parlano
in qualche noticina misteriosa,
ma è un argomento assai comune
a bordo delle navi da crociera;
ho trovato che vi si accenna nelle
cronache dei suicidi
e l’ho visto persino scribacchiato
sul retro degli orari ferroviari.

Ha il latrato di un alsaziano a dieta
o il bum-bum di una banda militare?
Si può farne una buona imitazione
su una sega o uno Steinway da concerto?
Quando canta alle feste è un finimondo?
Apprezzerà soltanto roba classica?
Smetterà se si vuole un po’ di pace?
La verità, vi prego, sull’amore.

Sono andato a guardare nel bersò
lì non c’era mai stato;
ho esplorato il Tamigi a Maidenhead,
e poi l’aria balsamica di Brighton.
Non so che cosa mi cantasse il merlo,
o che cosa dicesse il tulipano,
ma non era nascosto nel pollaio
e non era nemmeno sotto il letto.

Sa fare delle smorfie straordinarie?
Sull’altalena soffre di vertigini?
Passerà tutto il suo tempo alle corse
o strimpellando corde sbrindellate?
Avrà idee personali sul denaro?
È un buon patriota o mica tanto?
Ne racconta di allegre, anche se spinte?
La verità, vi prego, sull’amore.

Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre mi sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accadrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull’amore.

Wystan Hugh Auden, da La verità, vi prego, sull’amore, Adelphi, traduzione di G. Forti

* ascoltando:Fabi-Silvestri-Gazzè – L’amore non esiste https://www.youtube.com/watch?v=-umMDLbqtWs; Angelo Branduardi – L’uso dell’amore https://www.youtube.com/watch?v=nXbZRMSiIes; Vinicio Capossela – Che coss’è l’amor https://www.youtube.com/watch?v=OWwqSj_VULQ; Enrico Ruggeri – Mistero https://www.youtube.com/watch?v=ooPc16-n8y0

 

Serve un passaggio?

duecavallicielo

Poesie ispirate da un’automobile o da un viaggio in auto? A essere sincera non lo sapevo, ma ne sono state scritte tantissime, da scrittori italiani e non. Da quelle che esaltano la velocità e il movimento (per esempio le poesie futuriste di Filippo Tommaso Marinetti), a quelle  degli autori americani per i quali molto spesso l’automobile è il mezzo per compiere “il viaggio” alla ricerca di spazi ed esperienze di libertà. Dalle poesie dove vi è quasi un’erotizzazione dell’auto,  sentita come una creatura sessuale in simbiosi con chi guida (E.E.Cummings, per esempio),  fino a quelle in cui l’auto viene denigrata, come questa riportata sotto di W.H.Auden. Tantissime anche le canzoni che parlano di automobili, e a proposito… tu di solito cosa ascolti, lì, proprio lì, nella tua auto?

Una maledizione

Nero fu il giorno in cui Diesel
concepì il suo truce motore che
generò te, vile invenzione,
più perversa, più criminale
perfino della macchina fotografica,
mostruosità metallica,
afflizione e infezione della nostra Cultura,
principale sciagura della nostra Comunità.

Come osa la Legge proibire
l’hashish e l’eroina e al tempo stesso
autorizzare il tuo uso, tu che gonfi
tutti i deboli Io inferiori?
I drogati danneggiano soltanto
la loro vita: tu avveleni
i polmoni degli innocenti,
il tuo fracasso sovreccita i pacifici,
e su strade intasate ne muoiono
ogni giorno a centinaia nel guazzabuglio del caso.

Agili tecnici, certamente dovreste
per la vergogna abbassare la testa.
Il vostro ingegno produce meraviglie,
ha sbarcato degli uomini sulla Luna,
sostituito i cervelli coi computer,
e può forgiare una “magnifica bomba”.
È uno scandalo che grida vendetta
che non riusciate mai a trovare il tempo
o a darvi la pena di costruirci
ciò che il buon senso sa che ci occorre,
una piccola carrozza elettrica,
inodore e silenziosa.

Wystan Hugh Auden (1907-1973), da Grazie, nebbia!

 

Ritratto di automobile

È un’auto snella… un’auto come un cane dalle zampe
lunghe… un’auto aquila fantasma grigia.
Le sue zampe mangiano la polvere di una strada…
Le sue ali mangiano le colline.
Danny il guidatore la sogna quando nel sonno
vede donne in gonna rossa e calze rosse.
È nella vita di Danny e gli scorre nel sangue… un’auto
snella fantasma grigia.

Carl Sandburg, da “Poesia”, anno XV, Luglio/agosto 2002, n. 163, traduzione di Massimiliano Morini

tratta dada "Poesia", anno XV, Luglio/agosto 2002, n. 163, traduzione di Massimiliano Morini

tratta da “Poesia”, anno XV, Luglio/agosto 2002, n. 163, traduzione di Massimiliano Morini

* ascoltando (in auto e non solo): Chuch Berry – No Particular Place to Go; Eagles – Take It Easy; Deep Purple – Highway Star; Bruce Springsteen – Thunder Road; Janis Joplin – Mercedes Benz; Paul McCartney – Drive My Car;  …