Vi capita mai di sentirvi oppressi da tutti gli oggetti di cui vi siete circondati o, peggio, da tutti i pensieri che avete “acceso”, da tutte le esperienze che vi siete imposti, da tutte le azioni che avete messo nella lista delle cose da fare, imparare, vedere, comprare… ? Ogni tanto penso sia necessaria una pulizia mentale (oltre che degli oggetti fisici: il decluttering di cui oggi si parla spesso). Non so voi, ma io qualche volta (per capirci qualcosa), sento il bisogno di uno spazio vuoto, fisico e mentale.
Il vuoto
È sparito anche il vuoto
dove un tempo si poteva rifugiarsi.
Ora sappiamo che anche l’aria
è una materia che grava su di noi.
Una materia immateriale, il peggio
che poteva toccarci.
Non è pieno abbastanza perché dobbiamo
popolarlo di fatti, di movimenti
per poter dire che gli apparteniamo
e mai gli sfuggiremo anche se morti.
Inzeppare di oggetti quello ch’è
il solo Oggetto per definizione
senza che a lui ne importi niente o turpe
commedia. E con che zelo la recitiamo!Eugenio Montale, da Quaderno di quattro anni, in Tutte le poesie, Mondadori.