In caduta libera

(Tu le hai le radici a cui aggrapparti in caso di caduta?)

 

Vento

La paura è
dentro ai pensieri.
Scivola solitaria
e non ha ombra,
ma lascia gocce taglienti
di ghiaccio.
Brune radici
non sono mai cresciute in me
così cado
trascinata da questo peso 
affilato

di vento risuona il cuore.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

°ascoltando God Is An Astronaut –Dark Rift – https://www.youtube.com/watch?v=RO3t5v3XfpM&t=25s

Scappa!

hshshshshhh

Come evitare i morsi dell’umana invidia (la nostra e quella altrui)?

Invidia

Ti scruta curiosa

avanza sbandando
su scarpe troppo strette,
un’acida fetta di limone tra i denti
deglutendo saliva amara
e grandissimi sorrisi.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

  • Ripropongo questa poesia ringraziando tantissimo Antonio Enzo Stangherlin che l’ha scelta per questo suo video (curatissimo ed elegante, come tutti i suoi). Ascolto e riascolto la musica di accompagnamento e visualizzo piccole gocce di un’emozione che non vorremmo provare, a cui vorremmo dare un altro nome, però no… alla fine bisogna chiamarla proprio invidia e accettarla per quello che è (un’emozione assolutamente umana).

Lasciare un messaggio dopo il bip

tel cellulare

L’hanno già inventata l’app(licazione) “Capiamoci meglio”?

 

Una parola da capire

I n c o m u n i c a b i l i t à
è una parola buia, pesante,
ma io – e non lo vorrei –
la so guardare
te la so spiegare.
La leggo e mi ricorda
che siamo privi spesso
dell’abilità di comunicare.
Come l’erba di ieri:
era alta
voleva esserlo,
ma è stata falciata,
ha mandato il messaggio sbagliato
non si è spiegata bene
non ha sostenuto lo sguardo
è stata fraintesa

non sapeva comunicare.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

lu – sio – il – ni (ops… non è l’ordine giusto!)

vaso rotto cocci vaso in pezzi

Ma sono davvero sempre brutte-e-cattive le nostre  illusioni?
O hanno anche loro una funzione? (Ma forse questa è solo un’altra illusione…)

Eri

Bella,
e   ̶  a ripensarci  ̶
quasi stupida:
sollevavi i vasi
               dei giorni
senza fatica,
mille fioriture
immaginavi di sfiorare.

Poi, 
                       il tempo.

Ora
sei solo il profumato rimpianto
di ogni colore.

Eri
bella
e del resto   ̶  a ripensarci  ̶
eri solo illusione.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

Hai presente la grandine…?

grandine

 

Colpiti

Succede all’improvviso:
ci ghiacciano le spalle
– nel tempo di un respiro –
gli anni cuciti
tra sbadati errori

            e interrotti sorrisi.

E restiamo
come i fili d’erba nella poltiglia
sotto il peso
freddo
della grandine appena caduta.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

*ascoltando Creedence Clearwater Revival – Have You Ever Seen The Rain https://www.youtube.com/watch?v=g4flAZEgtjs&feature=emb_title

Le definizioni (quelle brutte)

 

filo

Non sai fare nulla…
Sei muta?
Troppo seria!
Troppo così… troppo colà… troppo poco questo, troppo poco quello…

quante volte da bambini ci hanno etichettato in qualche modo? E poi magari anche “da grandi” qualcuno ci ha buttato addosso senza pensarci una di quelle definizioni.
(Della serie sentiamoci sempre sbagliati! Le definizioni affibbiate alle persone sono forse peggio dei luoghi comuni, tu che dici?).

 

Parole che restano

Mettono radici
nell’anima
le parole cucite addosso.
Nulla spezzerà
quel filo

nemmeno una carezza.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

*ascoltando Greg Howe – Direct Injection https://www.youtube.com/watch?v=g55Fk-o8cKg

 

Con un colpo di vento…

scatola

(Bisogna lasciar fare al vento, ogni tanto)

Effetti personali

Nella scatola di ognuno
puoi trovare
un sorriso bambino
e una parola non detta,
una promessa delusa
e un progetto fallito.
E pagherei il vento
o l’eco della pioggia
per scombinare
– basterebbe un attimo –
ogni schedario indifferente

lo giuro, pagherei
per un soffio
incosciente e cieco
di speranza.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

*ascoltando Sophie Hunger – Le vent nous portera https://www.youtube.com/watch?v=Agk1byIie70 (cover di Noir Désir – Le vent nous portera)

“Diffusa”

a pezzi

Ci sono giorni così.
Giorni in cui ci si sente un po’ “diffusi”, come gli alberghi dei piccoli borghi, ma in un modo molto meno piacevole: la sensazione è quella che più comunemente e banalmente si definisce “sentirsi a pezzi (e sparpagliati)”.
Chi non ha mai conosciuto giorni così… diffusi?

Oggi no

Oggi non ho il tempo
per scrivere
per leggere
per ridere di me

oggi non ho la forza
per ascoltare la musica
per guardare gli alberi
per camminare fino all’angolo
oggi sono occupata:
devo raccogliere

i                           miei

pezzi

sparsi.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

*ascoltando Edoardo Bennato – Un giorno credi https://www.youtube.com/watch?v=qsvs01Fc8EQ

Sul filo

sulfilo

“Aspettare”: credo possa essere messo nel cassetto dei verbi più difficili.

 

Aspettare

Le nuvole tra le mani
attutiscono i pensieri
mentre sbandano ubriachi
del nulla, tra pareti
di occhi
e di memoria.

Aspettare
è camminare sul filo teso
tra vuoto

       e vuoto.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018

*ascoltando Avishai Cohen – Variations in G Minor https://www.youtube.com/watch?v=P5l1vrk3SNc