Ancora qualcosa di blu

Che colore ha questa tua giornata?

Questo è un giorno di colore blu.
Ha cominciato il dentifricio,
il bar nei fumi del caffè,
sono blu le sigarette
le chiavi nella tasca
e la gente che non sa di me.
Blu di cani e di padroni,
blu di cose che non sono io.

Filippo Strumia (Roma, 1962), da Marciapiede con vista, Einaudi, 2016

°ascoltando  Donovan and Joan Baez – Colours https://www.youtube.com/watch?v=QAmSKkmZWZQ

(per altre cose blu: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2016/05/30/qualcosa-blu-scuro-tendente-al-buio/)

Che colore?

sdr

Che colore ha il tuo tempo, oggi?

Qual è il colore del tempo?
Ognuno guarda in segreto la propria tavolozza
Se il giallo è un giovedì
Perché il bianco s’impossessa del domani?
Ci sono giorni sposati al grigio
Sono immortali
Altri sono infedeli
Passano dal rosso al blu
Attraversano cieli e mari
Poi cantano da mattina a sera
Sono sole e silenzio
Qual è il colore del silenzio?
Quello dell’anima sicura
Del corpo danzante nel giardino fatato
Perché dare agli istanti un colore?
Per evitare la solitudine il pozzo secco e profondo
La notte bianca e le stelle cadenti
Come fiori dimenticati in un vaso
Lasciato sulla soglia di una casa abbandonata.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Dolore e luce del mondo, La nave di Teseo, 2021

ascoltando (e immaginando di dedicarla al tempo che resta) Ben Harper and The Innocent Criminals – In The Colors https://www.youtube.com/watch?v=BmwpzyLI74U

(per altri colori, puoi leggere qui)

C di colori

peter keizer olio su tela

Olio su tela di Peter Keizer, da https://www.peterkeizer-art.com/

Scegli il colore che preferisci (e poi balla con questi fiori).

Ronda dei colori

Folle azzurro e folle verde
del lino grezzo e in fiore.
Dondolando i suoi marosi
balla l’azzurro signore.

Quando l’azzurro si sfoglia,
ecco il verde danzatore:
verde-trifoglio, verde-oliva
e il fiero verde-limone.

Ma che bellezza!
Ma che colore!

Rosso tenue e rosso vivo
–rosa e garofano arioso–
quando i verdi se ne vanno,
può esultare vittorioso.

Ballano uno dopo l’altro,
non si sa qual è il migliore,
ma i rossi ballano e infine
bruciano del proprio ardore.

Ma che follia!
Ma che colore!

Quindi il giallo sopraggiunge
forte e acceso di passione,
tutti si fanno da parte
come se fosse Agamennone.

Un po’ umano e un po’ divino
balla il santo scintillante:
gaggie, raspi tutti d’oro
e zafferano volante.

Ma che delirio!
Ma che colore!

E alla fine tutti seguono
il dio sole, quel pavone,
che li accoglie o porta via
come un padre o un ladrone.

Li avevamo qui con noi,
ma hanno perso ormai vigore:
muore la storia del mondo
quando muore il narratore!

Gabriela Mistral (Cile, 1889-1957), da Sillabe di fuoco, Bompiani, traduzione di Matteo Lefèvre

ascoltando Donovan – Colours https://www.youtube.com/watch?v=hoEle04qu_U&feature=emb_title

Una coperta rossa

redredredred

Di che colore è l’amore?

Il tuo corpo tagliato
da una lama di luce –
per metà carne,
per metà ricordo.

Illuminazione obliqua,
il grande letto
intero,
il tepore lontano,
e la coperta rossa.

Chiudo la porta,
chiudo le finestre.
Vento con vento.
Unione inespugnabile.

Con la bocca piena
di un boccone di notte.
Ahi, l’amore.

Ghiannis Ritsos, da AA.VV. Nuove poesie d’amore, Crocetti Editore,
traduzione di Nicola Crocetti

Inaspettati arcobaleni

jpg«Alza gli occhi al cielo, non troverai mai arcobaleni se guardi in basso»
cantava Charlie Chaplin nel film “The Circus”
(però qualche volta capita di trovare un arcobaleno dove meno te l’aspetti. Per questo non arrenderti, nemmeno quando arrendersi sarebbe la cosa più facile da fare).

Respirare a colori

Perché ti vesti di nero? 
me lo chiesero a sedici anni
e rimasi zitta.
Oggi invece saprei rispondere:
che importa se mi vesto di nero?
ho comunque nel respiro ogni colore:
le nuvole rossarancio – sì, le vedo, e tu? –

di un qualche sogno ancora da inseguire,
il giallo vivo di certe mattine leggere,
il verde che si apre in una foglia,
la luce chiarazzurra di un ricordo tenero,

quel blu profumato di lavanda
e l’indaco che accompagna la verità
di un sorriso
perciò che importa – anche tu –
che importa se ti vesti di nero,

se ancora ti commuovi per un arcobaleno?
 
           © IreneMarchi 2020

 

A colori o no?

howareyou

Com’è il tuo sguardo: è ancora a colori o tende al grigio?
(Non dovremmo perdere quelle lenti colorate…)

°°°

“(…) Quando lo amate, il colore vi ricambia (…) Vivere una vita a colori non significa vestirsi dalla testa ai piedi di mille tinte diverse, a meno che non sia il vostro stile, naturalmente! Vuol dire piuttosto essere fedele a se stessi ed esprimere chi si è veramente. E siamo tutti a colori, anche il più tranquillo e discreto tra noi (…)

Karen Haller, da Il piccolo libro del colore – Come i colori possono cambiarti la vita, Corbaccio Editore, 2019, traduzione di Paolo A. Dossena

°°°

Colori

S’io riposo, nel lento divenire
degli occhi, mi soffermo
all’eccesso beato dei colori;
qui non temo più fughe o fantasie
ma la penetrazione mi abolisce.

Amo i colori, tempi di un anelito
inquieto, irrisolvibile, vitale,
spiegazione umilissima e sovrana
dei cosmici perché del mio respiro.
La luce mi sospinge ma il colore
m’attenua, predicando l’impotenza
del corpo, bello, ma ancor troppo terrestre.

Ed è per il colore cui mi dono
s’io mi ricordo a tratti del mio aspetto
e quindi del mio limite.

22 dicembre 1949

Alda Merini, da La presenza di Orfeo

*ascoltando Pink Floyd – Any Colour You Like https://www.youtube.com/watch?v=W1oaXqBJRRQ

Indaco

indacoChe cos’è che ci fa amare un colore più di un altro?

Indaco

Del fiore di lavanda
vorrei la serenità
che riconosci nei suoi colori
e nel profumo, limpido e viola
–  memoria astrale dell’arcobaleno
 
del fiore di lavanda
vorrei  il cielo madre
che ha nutrito le sue radici

©Irene Marchi 2020

 

*ascoltando Ezio Bosso – Pines and flowers https://www.youtube.com/watch?v=srkAj8zz8ak

Qualcosa di rosso

 

fiorecapelli

Come in un sogno,
l’amore viene con passi silenziosi.
 
Quando lei partì, la porta cigolò,
mi affrettai per richiamarla indietro,
ma il sogno diventò impalpabile,
dileguandosi nel buio.
Un tremare di luce da lontano,
un miraggio, come sangue, rosso!

Rabindranath Tagore (Calcutta, 1861- 1941), da  Petali sulle ceneri – Poesie d’amore

*ascoltando Fabrizio De André – La canzone di Marinella https://www.youtube.com/watch?v=pYKsu4c48gs

(Per altri colori in mezzo ai versi, qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/colori/)

“Dipingi d’azzurro l’anima” (e altri consigli)

azzurro

Esci da te

(o collezione imperativi primavera-estate
per l’autunno del tuo sconcerto)

Non fuggire da quel che senti. Non nasconderti
in quello che dici. Non dire bugie.
Sii la tua voce. Fai. Lavora. Non lamentarti.
Non soffrire per paura di soffrire di più.
Non mendicare mai quello che meriti.
Ad esempio, l’amore. Fallo ed avrai.
Fonda nel fuoco fermo del suo focolare
la tua dimora, il tuo mestiere. E ringrazia l’aria
che entra ed esce da te. Sii la finestra
di ciò che è vivo. Guarda con attenzione.
Ci sono sguardi che possono avvelenare il mondo.
Non lasciare che marcisca quello che senti
dentro. Lavati la coscienza
di tanto in tanto ma non dimenticare mai
che è possibile che tu sia innocente.
Apri il tuo cuore corazzato
alle nozze del cielo con il mare,
della luce con l’ombra,
del canto dei grilli con quello delle cicale.
Dipingi d’azzurro l’anima. Trasloca
da ciò che fosti a ciò che non sarai.
Pulisci la tua casa. Dì il tuo precipizio.
Cucina. Invita. Canta. Balla. Abbraccia.
Spolvera la tua voce. Annaffia le piante.
Anche quelle dei piedi, in mare, mentre cammini.
Non fermarti. Davanti a te i tuoi passi,
le tue impronte di domani, ti aspettano, ti vogliono.
Non guardare all’indietro. Non essere la tua statua
di sale. Esci da te, da quel che pensi
di te. Esci da questa stanza
buia in cui scrivi poesie
che dicono quello che hai da fare invece di farlo.
Muoviti. Fa’. Lavora. Non lamentarti.
Volta pagina. Vai. Guarda. Sii attento
e stai attento. Non dimenticare quel che vivi.
Non dimenticare quel che hai appena vissuto.
Non dimenticare quel che finisce. Finisce. Vai
in cerca di una voce nuova, lontana.
Non fuggire da quel che senti. Non permettere
che la vita passi invano,
che la morte al suo arrivo trovi
il lavoro già fatto. Guarda il cielo
come chi dice addio,
come chi rende grazie.

Juan Vicente Piqueras (1960, Los Duques – Spagna), da Vigilia di restare, cura e traduzioni di Raffaella Marzano, Multimedia Edizioni, 2017

*ascoltando Carlos Santana – Samba Pa Ti https://www.youtube.com/watch?v=j5AUm_xaE9A

Una calma azzurra

azzurrocalmojpg

Azzurro calmo è un colore che mette pace anche solo a pronunciarlo

… a z z u r r o c à  l m o…

ma a guardarlo viene  proprio voglia di perdercisi, di tuffarsi tra mare e cielo (come sicuramente avrà fatto più di qualche nuvola…  quella laggiù per esempio, quella, sì! hai fatto in tempo a vederla?).

Calma
                 A Luis Buñuel

Dove finisce il mare?
Dove comincia il cielo?
Le barche galleggiano.
o prendono il volo?

Si è perso l’orizzonte,
nel gioco mimetico
del cielo e dell’acqua.

Si è fuso il movimento,
in un solo colore
azzurro, un azzurro calmo.

Si fondono i colori;
si ferma il movimento.

Un solo colore resta;
non c’è sopravvento.

Dove finisce il mare?
Dove comincia il cielo?

¿Dónde se acaba el mar?
¿Dónde comien za el cielo?
¿Los barcos van flotando,
o remontan el vuelo?

Se perdió el horizonte,
en el juego mimético
del cielo y de las aguas.

Se fundió el movimiento,
en un solo color
azul, el azul quieto.

Se funden los colores;
se apaga el movimiento.

Un solo color queda;
no existe barlovento.

¿Dónde se acaba el mar?
¿Dónde comienza el cielo?

José María Hinojosa (Campillos, Spagna, 1904-1936)

*ascoltando Nick Drake- Way To Blue https://www.youtube.com/watch?v=S40DdlD9JxIRon Carter – Light Blue https://www.youtube.com/watch?v=QvsLoQiSqKI

(Ancora sfumature azzurre, qui http://lapoesianonsimangia.myblog.it/2016/06/15/qualcosa-azzurro/)