Mancano le rose

 

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È tutto di nuovo un dejà vu e ne sai sempre di meno.

Il giorno è andato come è andato,
poi s’è fatta sera. Questa sera di fine luglio,
che le cose sono come le lucciole sul mio terrazzo.
A intermittenza si riaccendono,
quasi a indicarmi una strada,
a dirmi: va’.
Poi di nuovo oscure. E ingombranti.
Àncore buttate giù dal passato che racchiudono.
La mia casa, questa, è fatta così.
Flessibile e statica. Protetta come una prigione.
O senza porte: non c’è bisogno di chiavi
e ci fa il tempo che fa fuori.
Ci sei stata tu, appena ieri.
E il letto è ancora sfatto, va bene.
E in una tazzina c’è ancora il tuo caffè.
Anche questo va bene.
Ma mi mancano le rose, sul terrazzo,
e vederti chinare su di esse, con attenzione,
per non pungerti le dita. E dopo offrirmene una,
perché vi affondi il naso tra i petali
e poi chiamarti, contro quello che avverrà, moglie,
finché posso, finché ho fiato, e mani buone
per scompigliarti i capelli e labbra tenere
per depositarvi un bacio dolce
come la rosa che mi hai regalato.

Luther Blissett, eteronimo di Emilio Piccolo (Acerra, 1951-2012), Beatrice – My Heart Is Full Of Troubles, Dedalus, 1999

*ascoltando Pat Metheny – Letter From Home https://www.youtube.com/watch?v=_5-pBkwyUxc

Una visita

 rs

Ho ospiti oggi,
ho ospiti.
Oggi è venuta a trovarmi una rosa.
Dio, fa’ che io sia semplice e chiaro
come un gioiello prezioso,
come un coltello nudo in battaglia,
e in cuore la purezza di un bicchiere.
Stasera è venuta a trovarmi una rosa.

Jan Skácel (Vnorovy, 1922- Brno, 1989), da Il colore del silenzio. Poesie 1957-1989, Metauro, 2004, traduzione di Anna Cosentino

*ascoltando Simon & Garfunkel – Scarborough Fair https://www.youtube.com/watch?v=-BakWVXHSug