Il pensiero-volpe

Nel testo che segue, l’autore paragona l’arrivo del pensiero poetico all’incedere misterioso e inarrestabile di un animale selvatico.
Tu a che cosa paragoneresti l’ultima intuizione o idea creativa che ti ha fatto visita?

***

 

Immagino la foresta a mezzanotte:
qualcos’altro è vivo
oltre la solitudine dell’orologio
e questa pagina bianca dove si muovono le mie dita.

Non vedo stelle dalla finestra:
qualcosa di più prossimo
seppure più profondo nella tenebra
sta penetrando la solitudine:

freddo, delicatamente come la neve scura,
il naso di una volpe tocca un ramoscello, una foglia;
due occhi seguono in movimento che ora
e ora di nuovo, e ora, e ora

stampa nitide impronte sulla neve
fra gli alberi, e con cautela l’ombra distorta di un corpo
avanza lentamente presso un ceppo
e baldanzoso nel vuoto viene

attraverso radure, un occhio,
spalanca il suo profondo verde,
brillante, concentrato,
va intorno come niente fosse
finché, con guizzante caldo penetrante odore di volpe
entra nel buco nero della mente.

Ancora senza stelle è la finestra; l’orologio ticchetta,
la pagina è pronta.

Ted Hughes (Mytholmroyd, Regno Unito, 1930-1998), da Poesie, Mondadori, 2008,

°ascoltando Tangerine Dream – Tangramhttps://www.youtube.com/watch?v=iQpAJUZeIAY