Cartoline?

Le cartoline sono ormai cose di un altro tempo: chi manda più una cartolina, oggi? Eppure era bello aprire la cassetta della posta e trovarne una con il nostro nome scritto in stampatello, anche se il messaggio era un semplice Saluti da quiPerché una cartolina implicava una ricerca pensata apposta per qualcuno. Decisamente cose di un altro tempo.

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Sono in possesso di una bella collezione
di cartoline che non ho potuto consegnare.
Messe in rigoroso ordine alfabetico.
Saluti dalle ferie, firmati da unti politici,
tradimenti d’amore in stampatello,
consigli pratici: ti prego, non dimenticare
di chiudere il gas. Tutto ciò che lega
gli umani. Scritture spigliate che si sperperano,
altre puritane che si allungano in basso.
E tutti questi bei volti annullati:
Adenauer, Franco, il triste re di Grecia
che timbravano ancora un pezzo dopo
che era in esilio. Anche pellicani e tulipani
non mancano alla mia collezione.
Ma una cartolina mi è cara in modo particolare,
fu imbucata a New York, ha fatto il giro del mondo
senza liberarsi del suo messaggio.
Dice il testo: Non ti perdono.
Mai.

Michael Krüger (Wittgendorf, 1943), da Il coro del mondo, Mondadori, 2010, traduzione di Anna Maria Carpi

°ascoltando  Mark Knopfler – Postcards From Paraguay – https://www.youtube.com/watch?v=2_wcFUbXExk

Escape Room

fuggire

(Da che cosa fuggi, a volte?)

 

Escape Room

fuggo dalle telefonate – ormai sono abile –
che promettono risparmi in bolletta
dai dispensatori di ogni occasione
dai saldi senza stagione e da chi si risparmia
                                 fuggo
dagli ospedali
che mi riportano i giorni contati
di mio padre – continuo a fuggire –
dal salone di una casa di riposo
dalla realtà, smagliata e senza grazia,
dalla paura e dalla voglia
di non esserci domani

io fuggo, sì, ma non lo so,
non lo so. Non lo so dove andare

©IreneMarchi2023

°ascoltando Dream Theater – Stream of Consciousness – https://www.youtube.com/watch?v=nJE9-TjYArs

Lettere


Oggi  cerco soltanto la è di (due o tre) caffè.
E tu, quale lettera vai cercando?

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Se cerchi un altro modo
metti i guanti
da apprendista
e prova con la o
trovi ombra orco e ovunque
vada soffia f
fede frode e finalmente
giù alla u che si denuda
illude e poi dilegua
nella i che ci conforti
con un sì, è tutto qui.
 
Filippo Strumia, da Tombini, in Marciapiede con vista, Einaudi, 2016

°ascoltando Max Gazzè – La Vita Com’èhttps://www.youtube.com/watch?v=OasjwepNJyI

“La terra siamo noi”

(Quando la smetteremo di darci la zappa sui piedi?)

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Dicerie sulla terra

È bassa per il contadino
piegato su di lei per macinarla,
alta per l’alpinista a quattro zampe
sul soffitto del mondo.
Sta sotto l’acqua per il marinaio
che naviga l’oceano.
È rotonda per l’astronomo antico
che vide la sua ombra
stampata sulla luna.
Poca per l’impero
che la voleva tutta.
Un buco nero per il minatore
che sfalda nel cunicolo
il suo burro carbone.
Ha un nocciolo di ferro
per chi la studia a scuola.
È ruggine al tramonto
sul mare che scolora.
Giardino per chi la può irrigare,
olio e vino per chi la sa torchiare.
È un facchino e ci sopporta il peso.
È una corsa su ostacoli
per l’ospite spaesato
che scavalca frontiere
sopra il filo spinato.
Ha molte spine ma nessun confine,
chiuderla nei recinti dietro i muri
è impresa vana:
la terra è vento e non si fa arrestare.
Ha l’anima di polvere
e la tosse di cenere,
scatarro di vulcani.
La terra è oggi, ma chissà domani.
Sta dove grida ancora il sangue sparso
dal fratello di Abele,
il primo tempo perso.
È seminata a stelle
dalle notti di agosto
lucide di scintille.
La terra siamo noi
fatti di argilla
e di un soffio venuto da lontano
a riempire e poi scappare via.

Erri De Luca, da Bizzarrie della provvidenza, Einaudi, 2014

°ascoltando Joni Mitchell – Big Yellow Taxi – https://www.youtube.com/watch?v=2595abcvh2M

“In pendio”

 

Va bene, sto invecchiando, però non perderò mai…
(ognuno continui la frase con ciò che sente di non poter mai perdere)

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Che bello sapere di non essere più giovane,
mi succede di dirmi
nei pochi momenti in cui
mi ricordo
di non essere più giovane.

Si tratta di quei momenti in cui
scivolo come su una buccia di banana
sul marciapiede ricoperto dalla melma del futuro
e presa dalla disperazione vorrei fermarmi,
perché tutto è incomprensibile se non accetto l’idea che la strada
è sempre più pericolosamente in pendio.

Ana Blandiana (Timișoara, 1942)
da
La mia patria A4- Nuove poesie
Traduzione di Mauro Barindi

°ascoltando Paul Simon – Still Crazy After All These Yearshttps://www.youtube.com/watch?v=Q5Eoax6I-O4&t=36s

Blu profondo

(Piccola ipotesi di strategia: attraversare la notte senza opporsi al buio)

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Ci si protegge
ci si difende
– alberelli che crescono a vista d’occhio
una lampada
nomi
circostanze
obblighi
libri
gli amici –
ma quando siamo soli
quando apriamo gli occhi
nell’oscurità
ci sentiamo in orbita con la terra
spogliati di tutto
anche del nome
senza destino
senza nessuno
verso il nulla.

Idea Vilariño, da Di rose che si aprono nell’acqua, Bompiani, traduzione di Laura Pugno

°ascoltando George Harrison – Deep Blue – https://www.youtube.com/watch?v=lEin9Q9Fgjc

Un sorso di libertà

(Né etichette né prezzo almeno su queste bottiglie)

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Se si potesse imbottigliare
l’odore dei nidi,
se si potesse imbottigliare
l’aria tenue e rapida
di primavera
se si potesse imbottigliare
l’odore selvaggio delle piume
di una cincia catturata
e la sua contentezza,
una volta liberata.

Salvatore Toma, da Bestiario salentino del XX secolo, in Canzoniere della morte, Einaudi, 1999

°ascoltando Bert Jansch – Bitternhttps://www.youtube.com/watch?v=nAMB7ky2Ud8&t=18s

4 e mezzo (ma c’è margine di miglioramento)

 

Da 1 a 10, quanto riesci a guardare (e affrontare) gli eventi della vita con lucidità?

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Gaslighting (anche la vita può manipolarti)

certa d’averlo intravisto
un grumo tondo di tranquillità:

mi sembravano segnali evidenti,
meno frequenti gli incubi
più ordinati i battiti e più luce
alla mattina, e invece
e invece
manipolata dagli eventi
non so se incedere o arretrare

le mie rosee visioni erano soltanto visioni?

©IreneMarchi2023

 

°ascoltando Dream Theater – Dystopian Overture – https://www.youtube.com/watch?v=VUayZvdXCaw

Sul filo

(Oscillando tra colore e buio)

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C’è una linea invisibile

c’è una linea invisibile
a fare confine
tra ciò che splende di un senso
e ciò che un senso non offre
c’è un tempo brevissimo tra questo
sicuro momento      e un domani disperso
c’è un filo sottile

sottile
e tremendo

©IreneMarchi2023

°ascoltando  Yann Tiersen – Sur le fil 

Wild

wild cat

Agli spiriti liberi si può lasciar passare ogni dimenticanza o abbandono (?). Sì… ma solo se sono gatti.

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Paesaggi con gatto assente

Tre
 
Quando ci siamo trasferiti
in una casa ai margini del bosco
la mia gattina l’ha ripigliata il selvatico.
Segue i sentieri di fiuto di buono,
i corridoi di volo degli uccelli,
il disegno odoroso di passaggi notturni.
E si è beatamente scordata
del gomitolo colorato
e di me, qui a scrivere sul tavolo vuoto.

Donata Berra, da La linea delle ali, Manni, 2022

°ascoltando  The Jimi Hendrix Experience – Stone Free · https://www.youtube.com/watch?v=66COu2TpcyQ