Rompersi

“Senza accollarmi il fagotto  (…)

Oggi non salvo (….)

sono la cosa rotta (…)”.

Hai mai avuto un attacco di panico?
È quando corpo e mente si stancano di dirci “smettila di  portare il peso di tutto nascondendo ogni minimo segno di fatica!” e noi, all’improvviso, ci frantumiamo.
Poi, un pezzo alla volta (e con il tempo), impariamo ad aggiustarci.

Accettando la verità di ogni nostro punto di rottura.

Sto nello sfregio della notte.
Senza intesa. Senza accollarmi il fagotto e
salvarlo. Oggi non salvo. Sono io la bufera
che rovina. Sono la spina, il buco, l’inciampo.
Sono io l’innesto sbagliato che darà un frutticino
sgorbio. Sono il relitto il rifiuto, la cosa rotta
l’urlo incenerito, la cappa che fa fumo. Sono io.

 Mariangela Gualtieri, da Senza polvere senza peso, Einaudi, 2006

*ascoltando Hang Massive – Once Again https://www.youtube.com/watch?v=xk3BvNLeNgw

“A volte ritornano”

 

pigiama party copia

 

Pigiama party con sorpresa

a piedi nudi
bevo un caffè
e il sole mi siede accanto, silenzioso

è una festa da ricordare, questa,
siamo io, il sole
e un’altra persona
che non vedevo da tanto tempo:
me stessa

Irene Marchi, da Dimmi come stai, Cicorivolta editore, 2022 

*ascoltando PFM – Celebration https://www.youtube.com/watch?v=rjoKEmcm06k

Non dimezziamoci

unmezzo

Te

Te
lasciarti essere te
tutta intera

Vedere
che tu sei tu solo
se sei
tutto ciò che sei
la tenerezza
e la furia
quel che vuole sottrarsi
e quel che vuole aderire

Chi ama solo una metà
non ti ama a metà
ma per nulla
ti vuole ritagliare a misura
amputare
mutilare

Lasciarti essere te
è difficile o facile?
Non dipende da quanta
intenzione e saggezza
ma da quanto amore e quanta
aperta nostalgia di tutto –
di tutto
quel che tu sei

Del calore
e del freddo
della bontà
e della protervia
della tua volontà
e irritazione
di ogni tuo gesto
della tua ritrosia
incostanza
costanza

Allora
questo
lasciarti essere te
non è forse
così difficile 

°°°

Dich

Dich
dich sein lassen
ganz dich

Sehen
dass du nur du bist
wenn du alles bist
was du bist
das Zarte
und das Wilde
das was sich losreißen
und das was sich anschmiegen will

Wer nur die Hälfte liebt
der liebt dich nicht halb
sondern gar nicht
der will dich zurechtschneiden
amputieren
verstümmeln

Dich dich sein lassen
ob das schwer oder leicht ist?
Es kommt nicht darauf an mit wieviel
Vorbedacht und Verstand
sondern mit wieviel Liebe und mit wieviel
offener Sehnsucht nach allem –
nach allem
was du ist

Nach der Wärme
und nach der Kälte
nach der Güte
und nach dem Starrsinn
nach deinem Willen
und deinem Unwillen
nach jeder deiner Gebärden
nach deiner Ungebärdigkeit
Unstetigkeit
Stetigkeit

Dann
ist dieses
dich dich sein lassen
vielleicht
gar nicht so schwer. 

Erich Fried, da È quel che è, Einaudi, 1983, traduzione di Andrea Casalegno

 

*ascoltando Pink Floyd – Eclipse https://www.youtube.com/watch?v=WZtfsfoKSB0

Il tuo posto

doveèilmiopostovorreisaperlo

Conoscere il proprio “posto nella famiglia delle cose”: probabilmente una sensazione molto simile alla felicità.

Le oche selvatiche

Non devi essere buono.
Non devi camminare sulle ginocchia
per centinaia di miglia nel deserto, per espiare.
Devi solo lasciare che il delicato animale del tuo corpo ami ciò che ama.
Parlami della disperazione, la tua, e io ti parlerò della mia.
Intanto il mondo va avanti.
Intanto il sole e le luminose perle di pioggia
si stanno spostando attraverso il paesaggio,
sopra le praterie e gli alberi profondi,
le montagne e i fiumi.
Intanto le oche selvatiche, alte nella pulita aria blu,
di nuovo si stanno dirigendo verso casa.
Chiunque tu sia, non importa quanto solo ti senta,
il mondo si offre alla tua immaginazione,
ti chiama come le oche selvatiche, stridenti ed eccitanti –
annunciando ripetutamente il tuo posto
nella famiglia delle cose.

°°°

Wild geese

You do not have to be good.
You do not have to walk on your knees
for a hundred miles through the desert, repenting.
You only have to let the soft animal of your body love what it loves.
Tell me about despair, yours, and I will tell you mine.
Meanwhile the world goes on.
Meanwhile the sun and the clear pebbles of the rain
are moving across the landscapes,
over the prairies and the deep trees,
the mountains and the rivers.
Meanwhile the wild geese, high in the clean blue air,
are heading home again.
Whoever you are, no matter how lonely,
the world offers itself to your imagination,
calls to you like the wild geese, harsh and exciting-
over and over announcing your place
in the family of things.

Mary Oliver (Ohio, 1935), da Dream Work

*ascoltando Eddie Vedder – Guaranteed https://www.youtube.com/watch?v=2mA-Xn2Dx-s

Il nostro colore

iltuocolore

Mimetizzarci a volte è utile, ma alla lunga potremmo non ricordarci più come siamo davvero.

Il  nostro colore

Chiudo gli occhi e provo ad ascoltare
il colore
il mio
nascosto sotto  strati di anni
                                       di vetrine
                                       di sorrisi dovuti.
Mi sta urlando il colore
il mio
quello che ancora respira
– chiudi gli occhi anche tu? Ascòltati.
Voglio essere il colore che sono
macchiata, diversa, non mʼimporta,
la regola del camaleonte mi sta cancellando.
E tu, dove sei?
Con che cosa ti stai confondendo?

Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018 (ne parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/19/la-parte-in-ombra/)

* ascoltando Cyndi Lauper – True Colors

colori