Variazioni e improvvisazioni

sdleng sdleng sdDLENGHHHH

Da qualche tempo ho finalmente smesso di preoccuparmi (troppo) cercando di prevedere gli eventi, per non rischiare di trovarmi impreparata: tanto poi, alla fine, ho sempre dovuto improvvisare perché i simpatici eventi non sono mai andati come avevo previsto (cosa che, del resto, penso succeda un po’ a tutti). Quindi ho cambiato musica: al di fuori di situazioni lavorative, per me esiste solo l’improvvisazione. E tu? Pianifichi o improvvisi? Come suoni il pianoforte delle tue giornate?

***

Posso suonare la memoria come un pianoforte?

Sempre traendo le note volute?

Non facendo il casino di chi pesta sui tasti e non ha mai studiato
una nota o un accordo?
(Non pretendo musica da conservatorio o da maestro
sia pure privo di maestri e di carta da spartiti
come Thelonious Monk,
mi basta saper suonare
a malapena una tarantella).

Sergio Atzeni (Capoterra, 1952-1995), da Due colori esistono al mondo. Il verde è il secondo, Nuoro, Edizioni Il Maestrale, 1997

 

 

Una grazia naturale

light

Questa poesia contiene la parola “grazia” e, leggendola, non è forse grazia pura ciò che arriva dalla lettura? Una grazia avvolgente, non artefatta ma autentica e quasi ancestrale. (Sì, oggi sono stata letteralmente folgorata da una poesia!)

XVII

Nei tuoi fianchi materni grazia di passo
di cerva giovane all’abbeverata

nel sorriso ciottoli di stelle profumati
di mandorli in germoglio

negli occhi di lupa che allatta
pace chiara

o negro fuoco di baccante in danza sacra
se la pupilla si allarga di passione.

Come posso non amarti?

Sì, sono vecchio di scafo, ho passato burrasche,
sbattuto su scogli e memorie

ma vele nuove l’onda
infida spesso sommerge

e non per una pesca d’alba
ti chiedo compagnia
ma fino all’imbrunire e per cantare.

Sergio Atzeni (Capoterra, 1952-1995), da Due colori esistono al mondo. Il verde è il secondo, Nuoro, Edizioni Il Maestrale, 1997

♥ ascoltando Kitaro  – Aqua https://www.youtube.com/watch?v=9i0ok2ebHfM&t=10s