Due alberi?

blog di poesia due alberi

Oltre a un immaginario dialogo tra due persone, questa poesia mi fa pensare anche a un (altrettanto immaginario) dialogo tra due alberi, poco prima della primavera, nell’attesa di rivedere i fiori l’uno dell’altro. Chi sorriderà per primo?

***

Nessun posto è qui o lì
Ogni luogo è proiettato dall’interno
Ogni luogo è sovrapposto allo spazio
Ora sto creando un punto all’esterno
sto cercando di metterlo qui in alto
sopra lo spazio dove non sei
per vedere se da tanto sforzo sì da tanto sforzo
tu appari sorridendo un’altra volta
Appari qui appari senza timore
e da fuori entra qui
e usa abbastanza forza abbastanza forza
per vedere se appaio ancora se appaio ancora
se riappariamo entrambi tenendoci per mano
nello spazio
dove coincidono
tutti i nostri luoghi

Óscar Hahn (1938, Cile), da Mal d’amore, Raffaelli Editore, traduzione di Gianni Darconza

 

°ascoltando . René Aubry – Après La Pluiehttps://www.youtube.com/watch?v=sK2v4GrASjw&t=115s

Non fa una piega

(Davvero non fa una piega il pensiero espresso in questa poesia)

Oh meteorologia!

Il fascino discreto degli amori non corrisposti
come un colpo di fulmine in assenza di metà fulmine
non potrà mai smettere d’amare chi non ama.
Oh meteorologia! Cielo sempre uguale
mai a confronto il prima e il dopo
sull’unilaterale amore splende sempre uguale
al neon il sole, non accadrà tramonto di un astro
mai sorto, mai lasciata mai essendo stata
avvistata.

Vivian Lamarque, da Il nome degli amanti, in L’amore da vecchia, Mondadori, 2022

°ascoltando René Aubry– Soleilshttps://www.youtube.com/watch?v=0Fs8U9FLzeU

“Senza esclamativi”

 

(Ci sono cose talmente belle da fare male)

***

 

Senza esclamativi

Com’è alto il dolore.
L’amore, com’è bestia.
Vuoto delle parole
che scavano nel vuoto vuoti
monumenti di vuoto. Vuoto
del grano che già raggiunse
(nel sole) l’altezza del cuore.

Giorgio Caproni, da Il muro della terra  (ora anche in  Dopo la lirica – Poeti italiani 1960-2000, Einaudi, 2005)

°ascoltando Sweet Child O’ Mine (versione per Viggo Mortensen, George MacKay, Kirk Ross, Samantha Isler, Nicholas Hamilton, Annalise Basso, Philip Klein) –https://www.youtube.com/watch?v=Zdh2hot8rjU&t=8s

 

Che cosa rimane?

Alla fine. Che cos’è che rimane?

***

Airone

quello che è rimasto,
quello che resiste,
là sotto, tu lo vedi,
airone, sotto le montagne di macerie,
dentro i crateri delle bombe,
sotto le colline d’immondizia,
lí dove resiste, continua,
rinasce la semplice vita,
ultima, dimenticata, dileggiata
rimossa, ridotta a poltiglia
nella mente degli uomini,
la semplice vita,
il nascere e morire
rinascere e volare via,
aprirsi, amare,
quello che è vivo, amore,
sotto la semina dell’odio

5.8.80

Antonio Porta, da Il giardiniere contro il becchino, in Dopo la lirica – Poeti italiani 1960-2000, Einaudi, 2005, p.196

°ascoltando Bert Jansch- Smokey Riverhttps://www.youtube.com/watch?v=wHssWnQKyao

 

Cuori incisi

cuore

Vecchi cuori e nuove disillusioni: una storia (quasi) universale.

Il cuore

Ormai non s’incide
sui muri
sui tronchi
luigi e maria
carlo e rachele
marta e alfonso
accanto a due cuori
intrecciati

ora una coppia
legge le antiche
faticose tenerezze
sui muri
sui tronchi
e commenta
che sciocchi
prima di lasciarsi
per sempre

Mario Benedetti (Uruguay, 1920-2009), da L’amore, le donne e la vita – Poesie scelte con testo a fronte, Nottetempo, 2019 traduzione di Stefania Marinoni

***

Il cuore
Ya nadie graba
en las paredes
en los troncos
luis y maría
raquel y carlos
marta y alfonso
junto a dos corazones
enlazados

ahora las parejas
leen esas vetustas
incómodas ternuras
en las paredes
en los troncos
y comentan
qué ñoños
antes de separarse
para siempre

 

°ascoltando Blink 182 – The Fallen Interludehttps://www.youtube.com/watch?v=glBDrSigNJo&t=4s

Sì, anzi no, mah… non lo so

I ripensamenti sono segno di immaturità, di elasticità mentale o semplice confusione?
(Sì, lo so, lo so: dipende dalla situazione).

***

Dimissione N° 3

Mi dimetto dall’amore
che provo – dal provarlo dall’averlo provato
da ogni tipo d’amore
vero o presunto letterario
sano insano mio altrui
dall’amore divino
dal pensiero dell’amore e dalla parola stessa
in ogni lingua a me conosciuta e sconosciuta
dal piacere dell’amore e delle pene
mi dimetto da ogni gesto d’amore
e dal tuo ultimo bigliettino.
Ma poi è troppo brutto
mi dimetto dalle mie dimissioni
faccio di tutto perché siano dimenticate.

Alessandra Racca, da Consigli di volo per bipedi pesanti, Neo Edizioni

°ascoltando Resignation -Brad Mehldau – https://www.youtube.com/watch?v=psmxQ9JU7sE

Parole d’amore

Egon Schiele, L'abbraccio, 1917

Egon Schiele, L’abbraccio, 1917

(Ogni tanto è bello leggerne)

37.

Quando vedo il tuo seno, il mio corpo
ritorna giovane. Quando lo tocco
mi vengono confermate dagli spiriti cose
di cui avevo sentito parlare, senza avervi
mai prestato fede, scioccamente.
Esagerando i filosofi colgono nel segno.
Il peggior guaio è sempre di non credere.
Abbracciandoti ogni mio male si allontana.

Edoardo Albinati, da Una nuova religione, in La tua bocca è la mia religione,  Ugo Guanda Editore, 2022

°ascoltando Glen Hansard – (cover di) Drive All Night– https://www.youtube.com/watch?v=BkQpxOs6K6w

E dopo, se deve arrivare

 

Una metà più una metà?
(Forse è meglio un intero più un intero)

 

 

Prima c’è la solitudine,
nelle viscere e nel centro dell’anima:
questa è l’essenza, il dato di base, l’unica certezza;
che soltanto ti accompagna il tuo respiro,
che sempre ballerai con la tua ombra,
che quella tenebra sei tu.
Il tuo cuore, quel frutto titubante, non deve amareggiarsi con il tuo fato solitario;
lascialo che aspetti senza sperare
ché l’amore è un regalo che un giorno arriva da solo.
Ma prima c’è la solitudine,
e tu sei solo,
tu sei solo con il tuo peccato originale – con te stesso –.
Forse una sera, alle nove,
compare l’amore e tutto scoppia e qualcosa s’illumina dentro di te,
e ne diventi un altro, meno amaro, più felice;
ma non dimenticarti, specialmente allora,
quando l’amore sarà arrivato e brucerai,
che prima e sempre c’è la tua solitudine
e dopo niente
e dopo, se deve arrivare, c’è l’amore.

 

***

 
Primero está la soledad.
En las entrañas y en el centro del alma:
ésta es la esencia, el dato básico, la única certeza;
que solamente tu respiración te acompaña,
que siempre bailarás con tu sombra,
que esa tiniebla eres tú.
Tu corazón, ese fruto perplejo, no tiene que agriarse con tu sino solitario;
déjalo esperar sin esperanza
que el amor es un regalo que algún día llega por sí solo.
Pero primero está la soledad,
y tú estás solo,
tú estás solo con tu pecado original – contigo mismo –.
Acaso una noche, a las nueve,
aparece el amor y todo estalla y algo se ilumina dentro ti,
y te vuelves otro, menos amargo, más dichoso;
pero no olvides, especialmente entonces,
cuando llegue el amor y te calcine,
que primero y siempre está tu soledad
y luego nada
y después, si ha de llegar, está el amor.
 
Darío Jaramillo Agudelo, da Poemas de amor, traduzione di Marta Canfiend (fonte http://www.filidaquilone.it)

°ascoltando Luigi Tenco – Mi sono innamorato di te https://www.youtube.com/watch?v=FTmE1_oogXE

Un po’ d’amore

Immagine tratta dall’albo illustrato "Innamorati", di Helene Delforge e Quentin Greban, traduzione di Gioia Sartori, Terre di Mezzo Editore, 2020

Immagine tratta dall’albo illustrato “Innamorati”, di Helene Delforge e Quentin Greban, traduzione di Gioia Sartori, Terre di Mezzo Editore, 2020

Ogni tanto un po’ d’amore addolcisce l’aria.

***

Una cena

Ridere a cena, la televisione accesa
il notiziario che corre inascoltato,
la domenica mandano spezzoni di partite
striscioni, primi piani di tifosi e grida,
un lampo tartareo nelle gole;
molto, credo, mi sia questo poco
e qualcosa pure mi tocca mentre mi dici
basta dài spegni andiamo di là
sono senza aggettivi e felice, amore,
triste come un desiderio assolto.

Pierluigi Cappello, da Assetto di volo, Crocetti Editore, 2006

° ascoltando Matia Bazar – Solo tuhttps://www.youtube.com/watch?v=uZsIx-j5gP0

Chissà se esiste…

Che cosa sei sicur* di aver visto, una volta (eppure nessuno mai ti crederà)?

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Sirena

La prima volta è stato qui e non era
forse neppure la vera prima volta
che la vedeva. Abbracciavano la rada
le luci fra tenerezze di pioggia
e non c’era una stella una luna.
Andava piano con la sua lampara
un vecchio di barba fiorita
e dall’acqua lucendo
gli uscì di verde e di rosa
una lunga sirena. Non ha età
l’amore: ora col mare
il vecchio parla tutte le sere

Daria Menicanti, da Ferragosto (1986), in Il concerto del grillo, Mimesis Edizioni, 2013

°ascoltando Claude Debussy – Preludes, Book 1: No. 8. – “La fille aux cheveux de lin”: Tres clame et doucement expressif https://www.youtube.com/watch?v=Tu_qCpmTGZU