Quando sai che cosa cerchi

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Quando sai che cosa cerchi sei già a buon punto.

Datti alla vita intensa,
cercala,
non fare altri errori,
resta sulla tua strada,
cammina senza muoverti,
resta fermo nei tuoi passi,
il mondo sarà buono
se resti fedele
a ciò che stai cercando.

Franco Arminio, da Resteranno i canti, 2018, Bompiani

*ascoltando Camel – Stationary Traveller https://www.youtube.com/watch?v=acb3wRtzuBE

La prima volta

 

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La prima volta non fu quando ci spogliammo
ma qualche giorno prima,
mentre parlavi sotto un albero.
Sentivo zone lontane del mio corpo
che tornavano a casa.

Franco Arminio (Bisaccia, 1960), da Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra, Chiarelettere, 2017

*ascoltando Zucchero & Miles Davis – Dune Mosse https://www.youtube.com/watch?v=A60xWr-nqv0

Gioia

gioia

Un’altra parola che va vissuta e non pensata.

 

Non pensarla la gioia, sentila,
è una fioritura nella carne,
è il maggio delle ossa,
l’aprile degli occhi.
La gioia non è un fatto,
una cosa, un luogo.
La gioia crea spazio,
scioglie, fa il vuoto.
 
Franco Arminio, da Resteranno i canti, Bompiani, 2018

 

*ascoltando Niccolò Fabi, Costruire https://www.youtube.com/watch?v=mhH0X7RtZyM

(Ancora sulla gioia:https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2015/12/03/nelle-piccole-cose/)

Anche il dolore

dolore

 

Certe compagnie (anche se non desiderate) insegnano.

 

Il dolore che ti arriva
guardalo, lavalo,
tienilo con te.
Il dolore che tieni
non vola via alla cieca,
ti fa compagnia.
Il dolore serve contro
la ruggine, contro le muffe
delle abitudini.
Ecco, ora tu e il dolore
siete contenti di stare assieme:
azzurro è il cielo,
un signore ti ha detto
buongiorno.

Franco Arminio, da Resteranno i canti, Bompiani, 2018

*ascoltando  R.E.M. – Everybody Hurts https://www.youtube.com/watch?v=5rOiW_xY-kc

Una chiarezza quasi feroce

tenda

Niente giri di parole: la chiara e diretta sincerità non ha forse più dignità?

Non mi piace chi entra a piccoli passi,
mi piace venire all’ osso,
nella buca, in trincea, voglio una ferocia,
un pugno in faccia,
mi piace chi mi porta al centro delle cose,
non ce la faccio a girare intorno,
mi stancano gli indugi,
le manfrine,
voglio essere scavato,
le cose lievi non le sento,
la dolcezza va bene
quando è improvvisa,
mi snerva la lentezza,
io vado contro la lentezza,
contro la pazienza, mi piace la vita
scossa, il cuore amaro.
Dopo le grandi sventure
gli uomini hanno il cuore più chiaro.

Franco Arminio, da Resteranno i canti, Bompiani, 2018

*ascoltando Audioslave – Be Yourself https://www.youtube.com/watch?v=WC5FdFlUcl0

La ricerca dell’oro

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… di quell’oro che non si vende e non si compra

Passo le mie mani
sul tuo corpo
come un archeologo.
L’amore è leggere il sacro
seppellito nei corpi,
è quella cosa che si sgretola,
fa cadere le vernici,
rivela il fondo d’oro,
l’archivio di luce
da cui veniamo.

 Franco Arminio, da Resteranno i canti, Bompiani, 2018

*ascoltando Neil Young – Heart of Gold  https://www.youtube.com/watch?v=u925g6CgKuw

Parlare con le nuvole

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Non prendertela con me se parlo con le nuvole”.
Henry David Thoreau

Parlare con le nuvole è da tipi strani? Secondo me no (e non lo dico per non essere catapultata in un attimo nel gruppo dei tipi strani – ammesso che esista, questo gruppo, o ammesso che esista la normalità). Secondo me parlare con le nuvole è un bel modo per chiarirsi le idee. (E le nuvole non rideranno mai di noi).

 

Punta sulle nuvole
sugli alberi e su altre cose mute,
non tue, non vicine,
non addestrate a compiacerti,
punta sulla luce, cercala sempre,
infine punta sulla tua follia,
se ce l’hai, se non te l’hanno rubata
da piccolo.

Franco Arminio, da Per tornare assieme nella casa del mondo (manifesto per il nuovo anno), 2017/2018, AnimaMundi Edizioni.

*ascoltando Peter Green –The supernatural https://www.youtube.com/watch?v=YoasUjXBkm8

(Ancora sulle nuvole, qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2016/03/09/lista-delle-cose-4-giocare-le-nuvole/; https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/29/nuvole-di-compagnia/; https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2017/06/02/come-le-nuvole/).

Con dolcezza

due

Quando finisce una storia
bisogna proseguirla con dolcezza,
andare via in ginocchio,
andare via pregando
per chi non amiamo,
per chi non ci ama più.
Bisogna lasciare a tutti
un poco del nostro cuore,
tanto si riforma,
non c’è da temere di restare senza.
Bisogna essere clementi
coi nostri errori
se non vogliamo rifarli altrove.

 Franco Arminio, da Cedi la strada agli alberi – Poesie d’amore e di terra, Chiarelettere, 2017

*ascoltando The Rolling Stones – Angie https://www.youtube.com/watch?v=RcZn2-bGXqQ

 

Consiglio un libro (6°): “Resteranno i canti”, di Franco Arminio

Franco ArminioResteranno i canti (Franco Arminio, Bompiani, 2018) è un libro di poesie (con alcune intense pagine di prosa) che  abbraccia il lettore. Personalmente  non amo le poesie  che ti fanno domandare: “Eh!? Che cosa voleva dire?” e con le poesie di Franco Arminio non c’è proprio questo pericolo. Limpide nella loro profondità, schiette ma gentili, aperte ma mai urlate, poesie che potrei definire senza trucco.  Raggiungono  il lettore subito:  non serve rileggerle per comprenderle, se non per il piacere che il rileggerle regala. La natura, l’amore, la vita, la morte, il dolore, i paesi dimenticati, le cose “piccole” sono raccontati con una sincerità e un’umanità quasi disarmanti.

Di Franco Arminio consiglio anche la lettura di Cedi la strada agli alberi-Poesie d’amore e di terra,  Chiarelettere, 2016 (https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/01/11/scegli-un-posto-dove-restare/; https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/01/08/ancora-suggerimenti/; https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/01/06/due-suggerimenti/) .

Di Resteranno i canti ho già  proposto alcuni brani, qui, in passato (https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/01/la-ricerca-delloro/; https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/05/29/pochi-calcoli-e-poche-chiacchiere/; https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/03/chi-scrive-poesie-dice-che/), ma oggi voglio proporre queste due poesie: una parla di ribellione, l’altra d’amore (due elementi fondamentali nella nostra vita). Buona lettura.

Lettera ai ribelli che verranno

Salutate l’ardore,
il braccio che vola,
il vento, la passione.
Disobbedite
alla vita e alla morte,
a voi stessi e agli altri.
Sia febbrile la vostra giornata,
non sia mai opportunista,
sia chiara nell’impeto,
bella e nervosa come una mattina d’aprile.
Io aspetto il vostro aprile,
siate pieni di ebbrezza e di furore,
date gloria al mondo che c’è fuori.
Non vi servono nascondigli
ma comunità dove trovarvi.
Portate il mondo
sul palmo della mano,
andate sull’orlo,
dietro le montagne,
su una spiaggia rovinata.
Nessuno può fermare
il vostro incendio,
perché lo fermate voi,
perché siete in silenzio?

***

Nuovi consigli sentimentali
 
Considera che le storie importanti
fanno male e se non fanno male
non sono importanti.
Bisogna avere cura di conservare
lunghe vigilie e lunghe risonanze
agli incontri:
i giorni del sentimento inoperoso.
Un frammento di devozione
non sia mai negato a nessuno.
Usare il sesso come forma di conoscenza
più che come forma di piacere,
il piacere in questo caso non può coincidere
con l’eccesso.
Riconoscere che le vie dell’ossessione
sono infinite, a un certo punto
si finisce sempre dentro un’ossessione.
La gelosia non si patteggia,
è involontaria, come il battito del cuore.
Infine: gli amori non corrisposti
sono da preferire ai non amori corrisposti,
oggi così frequenti.

Chi scrive poesie dice che…

candela

Esporsi non è facile, è anche pericoloso, ma in certi casi è necessario.

(Da Piccolo decalogo trascurabile)


3
Nessuno ha mai finito la poesia.
Ne resta sempre tanta
per gli altri, per chi viene.

5
Per la poesia ci vuole
sogno e ragione, e notte
e vento e ribellione.
6
Le poesie sono tazzine di luce
nel cuore della notte.

10
Il poeta è uno che si espone.
Ai versi bisogna affidare cose
che ancora non abbiamo confidato a nessuno.
Altrimenti si fanno ombrelli, merendine.

Franco Arminio, da Resteranno i canti, Bompiani, 2018

 

 

Scrivo quando la passione
mi travolge l’anima
e non posso acchiapparla
con le mani.
Essa vuole scappare
correre in turbinii
con il vento.
Allora, con le dita
trasferisco sulla carta
i sentimenti,
le paure, gli amori
le inquietudini,
tutto in bianco e nero,
e torno ad essere
ancora una volta
la più imperterrita
delle statue.
 
Adriana Alarco de Zadra (poetessa peruviana, 1937)

 


Poesia è
notizie dalla frontiera
della coscienza

Poesia è
il grido che grideremmo
al risveglio in una selva oscura
nel mezzo del cammin
di nostra vita

Poesia è lamina luccicante
dell’immaginazione
deve risplendere
e quasi accecarti

Lawrence Ferlinghetti, da Cosʼè la poesia  –  Sfide per giovani poeti   (titolo originale What Is Poetry?), 2000, traduzione di Stefania Benini, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori

* ascoltando Led Zeppelin – Moby Dick
https://www.youtube.com/watch?v=r9-42mu1D9Y