Petali

qui

XXII

Quando mi passò accanto velocemente,
l’orlo della sua veste mi sfiorò.
Dall’isola sconosciuta d’un cuore
venne improvviso un respiro caldo di primavera.
Fu un tocco fugace che svanì
in un momento, come il petalo di un fiore reciso
trasportato nell’aria.
Ma si fermò sul mio cuore come un sospiro
del suo corpo, come un sussurro dell’anima.

Rabindranath Tagore (1861, Calcutta-1941), da Lo splendore del canto, a cura di Brunilde Neroni, in “Poesia” n. 320 Novembre 2016, Crocetti Editore

*ascoltando Carlos Santana – Waves Within
https://www.youtube.com/watch?time_continue=7&v=VGbSw8dHR3w

Svanire

svanire

Se davvero lasciamo poche tracce, speriamo almeno siano tracce gentili

A quanto poco servo

A quanto poco servo
alzo un dito e non lascio
il benché minimo segno
 nell’aria.

Il tempo cancella il mio viso,
ha già cominciato.
Dietro i miei passi nella polvere
la pioggia lava la strada
come una massaia.

Sono stata qui.
Passo
senza traccia.
Gli olmi sulla strada
mi fanno cenno al mio arrivo,
un saluto d’oro verdeblu,
e mi dimenticano,
prima che vada oltre.

Passo –
ma forse lascio
il flebile suono della mia voce,
il mio sorriso e le mie lacrime
e anche il saluto degli alberi a sera
su un pezzetto di carta.

E passando oltre,
involontariamente,
accendo uno o l’altro
lampione
nei cuori a lato della strada.

Hilde Domin (Colonia, 1909 – 2006), da Con l’avallo delle nuvole – Poesie scelte, a cura di Paola Del Zoppo e Ondina Granato, Del Vecchio Editore

*ascoltando Kansas – Dust in The Wind  https://www.youtube.com/watch?v=tH2w6Oxx0kQ