“Vorrei”

Vorrei che tu fossi felice, cipollina, vorrei
che tu non conoscessi il cane nero della sventura,
quando sarai uscita dal blu dell’infanzia.
Vorrei che tu non debba portare bazooka,
che tu non debba tremare nel folto di un bombardamento,
che tu non debba pagare per le mie colpe
né vergognarti di me, del mio cicaleggio
e dei miei vani versi e della mia professura.
Vorrei che tu non fossi mai grama o malata
o maldestra come Scardanelli,
vorrei vivere nella tua voce, nei tuoi gesti, nei tuoi occhi,
anche quando mi avrai dimenticato.

Angelo Maria Ripellino (Palermo, 1923 – 1978), Notizie dal diluvio, Einaudi, 1969

(vorrei che si fermassero le armi Israele – Territori palestinesi occupati: appello urgente per un cessate il fuoco – Amnesty International Italia )

 

Però, a dire il vero…

fateibravi

Tutto giusto, in questa poesia, condivido. Però, a dire il vero, nella prossima vita un pizzico di scaltrezza lo vorrei (giusto quel tanto per fare pari e patta con l’ingenuità). Ma per il resto tutto giusto…

Vivere è stare svegli
e concedersi agli altri,
dare di sé sempre il meglio,
e non essere scaltri.

Vivere è amare la vita
con i suoi funerali e i suoi balli,
trovare favole e miti
nelle vicende più squallide.

Vivere è attendere il sole
nei giorni di nera tempesta,
schivare le gonfie parole,
vestite con frange di festa.

Vivere è scegliere le umili
melodie senza strepiti e spari,
scendere verso l’autunno
e non stancarsi d’amare.

Angelo Maria Ripellino (Palermo, 1923-1978), da Poesie. 1952-1978, Einaudi

♣ ascoltando Bert Jansch – Bittern https://www.youtube.com/watch?v=zg_QHOuyQEM

Anche ballare

 Olio su tela di Rafel Bestard, da https://www.instagram.com/rafelbestard_painting/

Olio su tela di Rafel Bestard,
da https://www.instagram.com/rafelbestard_painting/

Tutto è possibile di domenica.
Anche ballare, per esempio.

Tutto è possibile la domenica: una qualsiasi sorpresa,
un’auto con amici fuggiti da un umido camping alpestre,
uno scroscio, uno screzio, una chiamata inattesa.
Sono deserte le scatole delle finestre,
dormono le qualità, le analogie, le diatrìbe,
dormono la pecoraggine e la villanìa dei profeti,
e le colombine tornate dai balli. Ma tutto è possibile:
una fiammata di ebbrezza, uno scherzo al telefono,
la morte di un giallo uccellino ucciso dal freddo,
il passaggio di una nuvolaglia di crespo esequiale,
l’arrivo di un pittore barbuto da Praga. Tutto è possibile.
L’architettura maldestra del vuoto domenicale
si scompiglia e si amàlgama come il mercurio.
Accada dunque qualcosa, perché la noia verde-malva
non accartocci il castello del cosmo in un disperato tugurio.

Angelo Maria Ripellino (Palermo, 1923 – Roma, 1978), da Poesie – 1952-1978, Einaudi, Torino, 1990

♥ ascoltando (dal film “Zorba il Greco”) Syrtaki (Zorba’s dance) – musica di Mikis Theodorakis https://www.youtube.com/watch?v=4UV6HVMRmdk