C di corpo

Edgar Degas - Ballerina

Edgar Degas (1834-1917), Ballerina

(Vuoi abbastanza bene al tuo corpo?)

***

Corpo mio, ora che non viaggeremo più molto a lungo insieme
comincio a provare una nuova tenerezza verso di te, molto cruda e inconsueta,
come i ricordi che ho dell’amore quand’ero giovane –

l’amore che era così spesso sciocco nei suoi intenti
ma mai nelle sue scelte, nelle sue intensità.
Troppo chiedere in anticipo, troppo che non poteva essere promesso –

la mia anima è stata così paurosa, così violenta:
perdona la sua brutalità.
Come fosse quell’anima, la mia mano si muove cauta sopra di te,

non volendo recare offesa
ma impaziente, finalmente, di raggiungere l’espressione come sostanza:

non è la terra che mi mancherà,
sei tu che mi mancherai.

Louise Glück (New York, 1943-2023), da A village life, 2009, traduzione di Francesca Spinelli, tratta  da “Internazionale”, ottobre 2020

°ascoltando Yann Tiersen – Still Here – https://www.youtube.com/watch?v=lNx9G2PzWEQ&t=42s

Chi impara che cosa?

 

Riesci a individuare (come fanno i due poeti in questi versi) alcuni dei “maestri” più importanti della tua vita?

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Canzone

Leo Cruz fa delle bellissime ciotole bianche;
penso che dovrei fartene avere qualcuna
ma non si sa come
di questi tempi

Lui mi sta insegnando
i nomi delle erbe del deserto
ho un libro
dato che vedere le erbe è impossibile

Leo pensa che le cose fatte dall’uomo
siano più belle
di ciò che esiste in natura

E io dico di no.
E Leo dice
aspetta e vedi.

Facciamo progetti
di camminare per i sentieri insieme.
Quando, gli chiedo,
quando? Mai più:
ecco ciò che non diciamo.

Lui mi sta insegnando
a vivere nell’immaginazione:

un vento gelido soffia
mentre attraverso il deserto;
vedo la sua casa in lontananza;
del fumo sale dal camino

Quello è il forno, penso io;
solo Leo fa porcellane nel deserto

Ah, dice lui, stai sognando di nuovo

E io allora dico, sono contenta di sognare
che il fuoco sia ancora vivo

Louise Glück, poesia inedita donata alla rivista “Poesia” – Crocetti Editore, presente nel n.6/2021 (marzo-aprile, p.24), traduzione di Peg Boyers e Anna De Biasio

***

A scrivere ho imparato dagli amici,
ma senza di loro. Tu m’hai insegnato
a amare, ma senza di te. La vita
con il suo dolore m’insegna a vivere,
ma quasi senza vita, e a lavorare,
ma sempre senza lavoro. Allora,
allora io ho imparato a piangere,
ma senza lacrime, a sognare, ma
non vedo in sogno che figure inumane.
Non ha più limite la mia pazienza.
Non ho pazienza più per niente, niente
più rimane della nostra fortuna.
Anche a odiare ho dovuto imparare
e dagli amici e da te e dalla vita intera.

Beppe Salvia (Potenza, 1954-1985), da Cuore, Interno Poesia, 2021

°ascoltando Alanis Morissette – You Learnhttps://www.youtube.com/watch?v=GFW-WfuX2Dk

 

A proposito di poesia

poesiacompagnia

(Oggi sono contenta perché) il Nobel per la Letteratura 2020 è stato assegnato alla poetessa statunitense Louise Gluck, che della poesia ha scritto così:

October

(…)
Sono stata giovane qui. Prendevo
 la metropolitana col mio libretto
come per difendermi  contro

questo stesso mondo

non sei sola,
diceva la poesia,
nel buio del tunnel.

Louise Gluck (New York, 1943), dalla poesia October,  in Averno (2006)