Lista delle cose da fare: 17 – prendersi cura dell’io che sta male

Bonjour

(… riuscendo a individuarlo)

***

Un mio me
soffre. Chi è? Chi scalcia sul fondo
di questo quieto piroscafo. Giù
nella stiva il passeggero più vivo
batte i suoi colpi.
Chi lo tiene sepolto? E che cosa vuole
questo bastardo bambino che scalcia?
Nel fondo di me, un me soffre –
la sua bandiera stropicciata
non ha nessun vento.
È murato. Il bambino più vivo
murato sul fondo.
Con la sua magra manina
mi stringe il cuore al mattino
un poco stringe e duole.
Che cosa prometto quest’oggi al mio
prigioniero? Con quali parole false
lo tengo zitto per un giorno intero?

Mariangela Gualtieri, da Un niente più grande, in Bestia di gioia, Einaudi, 2010

°ascoltando R.E.M. – Everybody Hurtshttps://www.youtube.com/watch?v=5rOiW_xY-kc

Graffette & co.

graffette

Ma quali rughe! Ti rendi conto di essere ormai  vecchi* quando, riordinando qualche cassetto,  trovi talmente tante  graffette per fogli (e vecchie matite, residui di gomme per cancellare, …), che – ne sei cert* – per il resto dei tuoi giorni non dovrai mai più comprarne.

˜˜˜

cassetti

riordinare quel cassetto matto
della scrivania è cosa impegnativa
–  non credi? – foto dimenticate  
biglietti di treni
di voli di baci
di vite passate
graffette deformate per fogli
che non stanno
più insieme
e adesso? non sai se piangere
o ridere
del fatto che tanta vita
vissuta e non vissuta
l’abbandoniamo al buio 
in stupidi cassetti

©irene.marchi.2024

°ascoltando Band of Horses – In A Drawer – https://www.youtube.com/watch?v=2ZZ-xzWDZyQ

Toh… chi si rivede!

 

adolescenza

Che cosa diresti, oggi, all’adolescente che sei stata/stato (o cosa direbbe lei/lui a te)? Conservi ancora qualcosa di suo (oltre al diario)?

***

Io – un’adolescente?
Se ora, d’improvviso, si presentasse qui,
dovrei salutarla come una persona cara,
benché mi sia estranea e lontana?

Versare una lacrimuccia, baciarla sulla fronte
per la sola ragione
che la nostra data di nascita è la stessa?

Siamo così dissimili
che forse solo le ossa sono le stesse,
la calotta cranica, le orbite oculari.

Perché già gli occhi è come fossero più grandi,
le ciglia più lunghe, la statura più alta
e tutto il corpo è fasciato
dalla pelle liscia, senza un’imperfezione.

In verità ci legano parenti e conoscenti,
ma nel suo mondo di questa cerchia comune
sono quasi tutti vivi,
mentre nel mio quasi nessuno.

Siamo così diverse,
i nostri pensieri e parole così differenti.
Lei sa poco –
ma con un’ostinazione degna di miglior causa.
Io so molto di più –
ma non in modo certo.

Mi mostra delle poesie,
scritte con una grafia nitida, accurata,
con cui io non scrivo più da anni.

Leggo quelle poesie, le leggo.
Be’, forse quest’unica,
se fosse accorciata
e corretta qua e là.
Dal resto non verrà nulla di buono.

La conversazione langue.
Sul suo modesto orologio
il tempo è ancora incerto e costa poco.
Sul mio è molto più caro ed esatto.

Per commiato nulla, un sorriso abbozzato
e nessuna commozione.

Solo quando sparisce
e nella fretta dimentica la sciarpa –

Una sciarpa di pura lana,
a righe colorate,
che nostra madre
ha fatto per lei all’uncinetto.

La conservo ancora.

Wisława Szymborska, da Due punti / Qui, Libri Scheiwiller, 2010, traduzione di Pietro Marchesani

°ascoltando Bruce Springsteen – No Surrender (dall’album Born In The U.S.A., 1984) – https://www.youtube.com/watch?v=txKhQ9cbhgo&t=1s

Forte abbastanza

casa con rami blog di poesia

(Cose che si imparano)

***

 

starai alla finestra
ad aspettare che ritorni
nei pensieri la luce,
ti lascerai attraversare
delle malerbe e dal dolore

metterai dei fiori alla finestra
e saprai che sei forte abbastanza

©irene.marchi.2024

°ascoltando Pink Floyd – Coming Back To Life
https://www.youtube.com/watch?v=tC8631Kqzb0

Scusi, un’informazione…

 

ssu1

Quello che proprio invidio è l’ottimismo del navigatore satellitare che mai si scoraggia e ricalcola imperturbato il percorso, anche dopo la quinta svolta sbagliata (e io lo conosco bene l’ottimismo del navigatore di Google, anche se temo che, prima o poi, possa mandarmi a quel paese).

 

Senza uscita

cerco l’uscita del labirinto
ma sempre torno a sbattere contro
quello specchio della brava bambina
quei vecchi carichi pesanti
le cose veramente importanti

tu per caso la conosci la strada?
O anche tu hai la mia stessa paura:
che prima o poi, girando l’angolo
ci toccherà leggere il cartello
attenzione strada senza uscita?

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

°ascoltando J.J. Cale, Eric Clapton – Dead End Road – https://www.youtube.com/watch?v=JwJH5LUNdH4

“Squasi nient”

siamo niente blog di poesia

Ma che cosa siamo, dunque, al di là del nostro crederci qualcosa?
“Sèm poca roba”.

 

Sèm poca roba, Diu, sèm squasi nient,
forsi memoria sèm, un buff de l’aria,
umbría di òmm che passa, i noster gent,
forsi ‘l record d’una quaj vita spersa,
un tron che de luntan el ghe reciàma,
la furma che sarà d’un’altra gent…
Ma cume fèm pietâ, quanta cicoria,
e quanta vita se porta el vent!
Andèm sensa savè, cantand i gloria,
e a nüm de quèl che serum resta nient.

***

Siamo poca roba, Dio, siamo quasi niente,
forse memoria siamo, un soffio d’aria,
ombra degli uomini che passano, i nostri parenti,
forse il ricordo d’una qualche vita perduta,
un tuono che da lontano ci richiama,
la forma che sarà di altra progenie…
Ma come facciamo pietà, quanto dolore,
e quanta vita se la porta il vento!
Andiamo senza sapere, cantando gli inni,
e a noi di ciò che eravamo non è rimasto niente.

 

Franco Loi (Genova, 1930- 2021), da Liber, Garzanti, 1988, e in Dopo la lirica. Poeti italiani 1960-2000, Einaudi, 2005, pp.224-225

°ascoltando René Aubry – Signeshttps://www.youtube.com/watch?v=eXTkOpa09lg

Escape Room

uscita di emergenza blog di poesia

Tu da che cosa fuggi (se fuggi)?

 

non lo so dove

fuggo
dalle telefonate – ormai sono abile –
che promettono risparmi in bolletta
dai dispensatori di ogni occasione
dai saldi senza stagione
e da chi si risparmia fuggo
dagli ospedali che mi riportano
i giorni contati di mio padre
dal salone di una casa di riposo
 – continuo a fuggire –
dalla realtà smagliata e senza grazia
dalla paura e dalla voglia
di non esserci domani
 
io fuggo, sì, ma non lo so,
non lo so. Non lo so dove andare

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

°ascoltando Dream Theater – Stream of Consciousness – https://www.youtube.com/watch?v=nJE9-TjYArs

Curriculum aggiornato

Dorothea Lange - blog di poesia

Professione: una persona
Anni di esperienza: dalla nascita ad oggi
Obiettivi a breve termine: vivere

***

 

Curriculum vitæ

Non sono né pietra né nuvola
né campana e neppure liuto
percosso da angelo o demone
Fin dall’inizio non sono stato che un uomo
e non voglio essere altro

Sono cresciuto come uomo
ho subìto il torto
talvolta ho fatto il torto
e talvolta il bene

Come uomo mi indigno
per l’ingiustizia e mi rallegro
per ogni barlume di speranza
Come uomo sono desto e stanco
e lavoro e ho apprensioni
e sete di comprendere
e d’essere compreso

Come uomo provo piacere per i miei amici
e provo piacere per la donna e i figli e i nipoti
e temo per loro e ho nostalgia della sicurezza
e voglio stare con gli uomini e talvolta solo
e compiango ogni notte trascorsa senza amore

Come uomo sono malato e vecchio
e morirò
e non sarò né pietra
né nuvola né campana
ma terra o cenere
ma questo non importa

Erich Fried (Vienna, 1921-1988), in Dimmi un verso anima mia – Antologia della poesia universale, traduzione di Gio Batta Bucciol, Crocetti editore, 2023

°ascoltando JFDR – My Workhttps://www.youtube.com/watch?v=pnyrC6sO07g
 

 

 

 

Meglio rallentare

A che velocità stai viaggiando?

***

 

Non ho avuto il tempo

non ho neppure avuto il tempo
di salutare le mie vecchie paure
che già le nuove fanno e disfano,
giostra feroce tutto gira e gira
il mondo non smette d’impazzire
non smette il mondo di scherzare
col fuoco del male. Non ho avuto
il tempo di salutare – feroce   
giostra – una persona sulla strada:
mi salutava con la mano. Chi era?

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

°ascoltando Crosby Stills & Nash – Wasted On The Way – https://www.youtube.com/watch?v=nWlEsta4xS8

Vivendo

(Una mattina, da qualche parte)

***

Donne

Mattina di sobborgo
e l’autobus si avvicina alla fermata.
Fa freddo in strada, dolcemente,
quasi un risveglio in primavera,
di città che ancora
non ha trovato il caldo.
Dal mio posto vedo donne,
dagli occhi assonnati e l’abito senza lustro,
in cerca del loro orario di lavoro.

Salgono e lasciano allo scoperto,
nei vetri della pensilina,
un annuncio di corpi scelti
e di biancheria intima.
Le ragazze ci guardano negli occhi
dal mondo perfetto della loro fotografia,
senza orari, senza fretta,
oscene come un sogno abbronzato.

Io scendo alla prossima, sussurri.
Mi commuove il ricordo
della tua pelle bianca e triste
e l’umile fraternità della tua notte,
la mano che hai lasciato
dimenticata nella mia mano
venendo dalla doccia,
solo un attimo fa,
mentre rifiutavo di alzarmi.

Ti auguro una buona giornata,
che la fortuna ti cerchi
nella tua casa piccola e ordinata,
che la vita ci tratti degnamente.

Luis Garcia Montero, da Habitaciones separadas, Visor, Madrid, 1994, traduzione di Gabriele Morelli, tratta da “Poesia”, n. 21, settembre/ottobre 2023, Crocetti Editore

°ascoltando Ezio Bosso – Tango tristehttps://www.youtube.com/watch?v=LxXccKpCFYg