Il primo o l’ultimo?

blog di poesia gomitolo color lavanda filo

Il primo amore non si scorda mai.
E l’ultimo?

 

Ultimo

Qualcuno va a nozze. Gran gente
al party. Io so che anche tu
ci sei che neppure ti cerco.
Giro di gruppo in gruppo ridendo
evitando tartine aperitivi.
Sono sicura che a un momento dato
mi sarai accanto tu denso tu oscuro
uomo solo e roccioso
col bicchiere gelato color erbe,
un veleno di più. Da ieri
so come sei e tu come sono io
e c’è questo fra noi filo non visto
così tiepido e dolce, tranquillo.
Io ti prendo con gli occhi, ti chiudo
dentro le palpebre e, Dio,
grazie per quest’ultimo amore.

Daria Menicanti (Piacenza, 1914), da Poesie per un passante (1978), in Daria Menicanti – Il concerto del grillo, Mimesis, 2013

Di draghi e altre paurose fantasie (più meno reali)

 drago

“Le fiabe sono più che vere: non perché ci dicono che i draghi esistono, ma perché ci dicono che possono essere sconfitti”. Citazione riportata da Neil Gaiman nell’epigrafe del romanzo Coralin, e da lui attribuita a G. K. Chesterton

*Che forma ha la tua grande paura? e come la affronti?*

La grande paura

La storia della mia persona
è la storia di una grande paura
di essere me stessa,
contrapposta alla paura di perdere me stessa,
contrapposta alla paura della paura.
Non poteva essere diversamente:
nell’apprensione si perde la memoria,
nella sottomissione tutto.
Non poteva
la mia infanzia,
saccheggiata dalla famiglia,
consentirmi una maturità stabile, concreta.
Né la mia vita isolata
consentirmi qualcosa di meno fragile
di questo dibattermi tra ansie e incertezze.
All’infanzia sono sopravvissuta,
all’età adulta sono sopravvissuta.
Quasi niente rispetto alla vita.
Sono sopravvissuta, però.
E adesso, tra le rovine del mio essere,
qualcosa, una ferma utopia, sta per fiorire.

 

Piera Oppezzo (1934 – 2009), in Donne in poesia, Savelli, 1976

♦ ascoltando MUSE – The Dark Side https://www.youtube.com/watch?v=e0UWT0dFSQE