Cose che non sapevamo

In foto: un milionesimo delle cose che non s(appiam)o

In foto: un milionesimo delle cose che non sapev(am)o e forse mai sapr(em)ò

Che cosa pensavi di sapere… e invece non sapevi affatto?

Personalmente non sapevo, non so e non saprò mai, trilioni di cose (più una).
***

Non sapevo che il buio
non è nero
che il giorno
non è bianco
che la luce
acceca
e il fermarsi è correre
ancora
di più

Goliarda Sapienza, da Ancestrale, La vita felice, 2013

°ascoltando Muse – Interludehttps://www.youtube.com/watch?v=D7oEceXen4I&t=2s

Pochissimo

lucchetti2

 Pochissimo è forse la giusta dose di gelosia (?)

La signora non gelosa

Una signora che stava diventando gelosa non lo diventò.
Nemmeno un po’?
Sì, un po’ sì ma pochissimo, come un solletico al contrario che
invece di far ridere manca poco a piangere.

Vivian Lamarque (Tesero, 1946), da Il signore d’oro, in Vivian Lamarque – Poesie 1972-2002, Mondadori, 2002

 

°ascoltando The Police – Every Breath You Take https://www.youtube.com/watch?v=OMOGaugKpzs

Il primo o l’ultimo?

blog di poesia gomitolo color lavanda filo

Il primo amore non si scorda mai.
E l’ultimo?

 

Ultimo

Qualcuno va a nozze. Gran gente
al party. Io so che anche tu
ci sei che neppure ti cerco.
Giro di gruppo in gruppo ridendo
evitando tartine aperitivi.
Sono sicura che a un momento dato
mi sarai accanto tu denso tu oscuro
uomo solo e roccioso
col bicchiere gelato color erbe,
un veleno di più. Da ieri
so come sei e tu come sono io
e c’è questo fra noi filo non visto
così tiepido e dolce, tranquillo.
Io ti prendo con gli occhi, ti chiudo
dentro le palpebre e, Dio,
grazie per quest’ultimo amore.

Daria Menicanti (Piacenza, 1914), da Poesie per un passante (1978), in Daria Menicanti – Il concerto del grillo, Mimesis, 2013

Parole lisce o gassate? (Fuori tema n.21)

Immagino le parole  (che le persone si scambiano) come un bicchiere d’acqua:  apparentemente è solo acqua, ma a volte è acqua gassata e, agitandola un po’, si vedono le bollicine. Così le parole: sembra che esprimano solo un significato liscio e letterale, ma, muovendole un po’ con il pensiero, a volte si scoprono le bolle di un sottotesto. E queste saranno molto più forti delle parole stesse.

Capita anche di bere dell’acqua decisamente troppo gassata.

***

Sono un’esperta di sottotesti. Ho studiato alla scuola della crudeltà. E in città. In mezzo alle buone maniere. Ai discorsi intelligenti. Alle adulazioni e ai sottili razzismi. Mi sono sentita indifesa e sguarnita, finché non ho imparato l’indelebile arte della decifrazione. Gli animali ti assalgono, ti azzannano, ti pungono, ti graffiano, ti minacciano. Di recente, in una via cittadina, ho visto un cane legato con il guinzaglio a un palo, era umiliato e furente. Mi sono avvicinata, gli ho parlato un momento, poi ho fatto per allungare discretamente una mano verso di lui. Mi ha mostrato i denti e ha rinviato. L’ho salutato e me ne sono andata pensando: “Che gentile! Mi ha subito avvertito, stai in là, sono furibondo”.

Chandra Livia Candiani, da Questo immenso non sapere, Einaudi, 2021

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Arriva l’inverno: le foglie cambiano colore e cadono per far meglio sopravvivere l’albero a cui appartengono. Così noi: cambiamo in alcuni nostri aspetti per sopravvivere (interi).

Quello che stavi cercando
al momento non esiste più
a questo indirizzo.
A meno che non stessi cercando
questa pagina di errore,
in questo caso:
congratulazioni!
L’hai trovata.

Giovanna Rosadini, da  Fioriture capovolte, Einaudi, 2018

♣ ascoltando God Is An Astronaut – Forever Lost https://www.youtube.com/watch?v=QEphsKl1g9M

Buongiorno, albero!

mano su ramoHai mai fatto amicizia con un albero? Non serve avere un giardino: nella tua città ci sarà di sicuro un albero che incontri spesso nei tuoi spostamenti. Dagli un nome e chiedigli mentalmente qualcosa. Ti sembra un’idea strampalata (una delle tante che ho suggerito…)? Sì, è un’idea strampalata, ma, se ci pensi, tu e l’albero fate parte dello stesso Tutto, quindi…

Custodite il giardino
voi betulle tu faggio rosso
custodite il nostro silenzio vegetale
l’intreccio radicale
il nostro fare stirpe
stando fermi,
sentinelle vigili
degli spazi tra i viventi
degli orli, dei vuoti,
delle forme nascoste dell’insieme,
tramiti segreti
di un ciclo più grande.
Siamo fratelli vegetali
io dietro i vetri vi chiedo
protezione e agguato
voi all’aria aperta
mi stringete
una promessa di ramo.

Chandra Livia Candiani, da  Gli abitanti della meraviglia, in La domanda della sete 2016-2020, Einaudi, 2020

∞ ascoltando If These Trees Could Talk – “The Giving Tree” https://www.youtube.com/watch?v=if_vESQKioM&t=2s

(qui veniva suggerita più o meno la stessa cosa)

Senza regole

casier

È proprio vero che la vita “ha andature immisurabili”.
Quindi è inutile fare troppi calcoli.

 

La vita è vasta
ha bisogno di temperature elevate
e di capacità glaciali
di scompiglio del sangue
e di evaporazione,
di sgombero e sedimento.
La vita è grande
le dottrine avare
le menti mercenarie
non la riguardano,
nemmeno la punteggiatura
se non è musicale
la sfiora
perché ha andature immisurabili
e non consente punti fermi
né enunciazioni.
Ha movenze prodigiose
e tregue vulnerabili
nel fitto dell’inaspettato.
La vita ci sfoglia,
siamo appunti serali.

Chandra Livia Candiani, da La domanda della sete, Einaudi

♣ ascoltando Andy McKee – Into the Ocean https://www.youtube.com/watch?v=Cvar4ZsqsEo&t=11s

Rassicurante confusione

Mantenere il caos per non rischiare di capire tutto chiaramente è una strategia che a volte può sembrare un buon rifugio.

Qual è stata la strategia di “sopravvivenza” più efficace che hai sperimentato?

Ma prima di morire
forse potrò capire
la mia incerta condizione.

Forse per non morire
continuo a non capire
sicura in questa chiara confusione.

Patrizia Cavalli, da Vita Meravigliosa, Einaudi, Torino 2020.

♦ ascoltando King Crimson – Epitaph https://www.youtube.com/watch?v=vXrpFxHfppI

“Cantami, o Diva…”

painting

Qual è la musa della tua creatività?

 

Dovrò dare una paghetta alla mia musa,
perché non smetta mai di amusarmi.
Se non mi amusa più che scusa trovo
per le mie commediole e pei miei drammi?

Patrizia Cavalli, da In questa chiara confusione, in Vita meravigliosa, Einaudi, 2020

ascoltando Joe Satriani – Mind Storm https://www.youtube.com/watch?v=sRDY3xHMoKc

Tra cielo e terra

 

uccellino in gabbia non canta

Ho le ossa cave
bucate
si vede dall’altra parte,
ho le piume in testa
nascondo ali e coda
sotto i discorsi,
becchetto,
ho uno sguardo largo
vedo ovunque orizzonti,
sussulto a ogni avvicinarsi,
ascolto con l’intero,
il mio sonno è in precario
equilibrio tra cielo e terra.
Lasciami andare.

Chandra Livia Candiani, da Gli abitanti della meraviglia, in La domanda della sete. 2016-2020, Einaudi, 2020

ascoltando Bert Jansch, Cuckoo https://www.youtube.com/watch?v=wBPHUIMtxmQ