Il vento sa leggere

Hai mai prestato un libro al vento? Te l’ha restituito?

***

Un’ombra di nube

Scoprì il mio libro aperto una brezza
e scuotendo i fogli cercava
la poesia che c’era sulla primavera.
“Guarda che non c’è!” provai a dire.
 
Poesia sulla primavera? Chi l’ha mai scritta?
Di risposta per lei non ero degno;
aveva un’ombra di nube sul volto, paura
che le avrei fatto perdere il segno.

Robert Frost, da Fuoco e ghiaccio – Poesie, Adelphi, 2022

°ascoltando  Ludovico Einaudi – Wind Song https://www.youtube.com/watch?v=u1X0zuhD8kA

Patapunf

 

crollo

Quali “idoli” (se hai mai avuto idoli) o quali ideali ti sono crollati, con il tempo?

 

Sull’essere idolatrato

L’onda risucchia e con l’acqua che resta
avvolge un ciuffo d’alga alle mie gambe,
e con il flusso svelto del fondiglio
scava sotto, io barcollo, se non sposto
i piedi crollo, come l’ideale
di chi ama di un amore mal riposto.

Robert Frost, da Fuoco e ghiaccio – Poesie, Adelphi, 2022, traduzione di Silvia Bre

°ascoltando Aretha Franklin – Rolling In the Deep (Adele) https://www.youtube.com/watch?v=oNWeGngQqOI

Niente che sia d’oro…

… resta.

Nothing Gold Can Stay

Nature’s first green is gold,
Her hardest hue to hold.
Her early leaf’s a flower;
But only so an hour.
Then leaf subsides to leaf.
So Eden sank to grief,
So dawn goes down to day.
Nothing gold can stay.

 

(1923)

***

Niente che sia d’oro resta

In Natura il primo verde è dorato,
e subito svanisce.
Il primo germoglio è un fiore
che dura solo un’ora.
Poi a foglia segue foglia.
Come l’Eden affondò nel dolore
Così oggi affonda l’Aurora.
Niente che sia d’oro resta.

Robert Frost (San Francisco, 1874-1963), traduzione riportata dal film  “I ragazzi della 56ᵃ strada” (“The Outsiders” https://www.youtube.com/watch?v=cOwPaC3ZaQQ&t=79s) di Frnacis Ford Coppola, 1983

°ascoltando Stevie Wonder – Stay Gold https://www.youtube.com/watch?v=0lRH6h2xH0w
 

Equilibri precari

equilibrio

Non è sempre facile mantenere l’equilibrio: spesso il carico è davvero troppo impegnativo. A volte cade qualcosa, a volte cadiamo noi, (niente paura) è tutto normale.

Le braccia cariche

Ogni pacchetto che mi chino a raccogliere,
qualche altro ne perdo dalle braccia o d’in grembo,
e tutto il mucchio vacilla, bottiglie, panini,
estremi troppo difficili a reggersi in una,
eppure niente voglio lasciare indietro.
Con tutto quello che ho per reggere, mani
e mente e cuore, se occorre, farò del mio meglio
per conservare il castello in equilibrio sul petto.
Mi piego giù sulle gambe per impedirlo, ma crolla;
e poi mi siedo nel mezzo di tutta quella rovina.
Avrei voluto mollarlo lungo la strada il mio carico
e vedere se potevo aggiustarmelo meglio.

The armful

For every parcel I stoop down to seize
I lose some other stuff off my arms and knees
And the whole pile is slipping, bottle, buns-
Extremes too hard to comprehend at once,
Yet nothing I should care to leave behind.
With all I have to hold with hand and mind
and heart, if need be, I will do my best
To keep their building balanced at my breast,
I crouch down to prevent them as they fall;
Then sit down in the middle of them all.
I had to drop the armful on the road
And try to stack them in a better load.

Robert Frost (San Francisco, 1894 – Boston, 1963)

 

*ascoltando Patrizia Laquidara – L’equilibrio è un miracolo https://www.youtube.com/watch?v=Z8NX5YUdI1Q