Di sogni e sassi

occhio greco amuleto

(Sai far rimbalzare i sassi sull’acqua?)

***

Sasso

Ma oggi, se mi chiedi quanto ho perso
lungo il mio cammino (“Quanto hai perso?”)
non lo saprei quantificare in oro né in ore.
Ti dirò solo che è tanto da cambiare
chi sono oggi (“Chi sei, oggi?”) e non so
più raccontare o definirlo, da allora.
Come un setaccio ho raccolto acqua
e ho lasciato ch’il destino mi attraversasse,
nel ventre d’indomabile indifferenza.
(“Qual era il tuo destino?”) C’era un destino?
Forse m’attraversava il sogno che viveva il corpo
mentre la mente realizzava l’esistenza.
Oggi, se tu mi chiedi che cos’è la vita
io ti dirò (“E che cos’è la vita?”) è un sasso.
Si porta appresso e si tiene stretto in mano,
da ruvido talvolta si trasforma in liscio,
basta. (“Cosa ci posso fare?”) Quando è liscio,
trova dell’acqua piatta e lancialo lontano.

Anna Belozorovitch (Mosca, 1983), da Qualcosa mi attende, Lieto Colle, 2013

°ascoltando Bert Jansch · John Renbourn – East Wind – https://www.youtube.com/watch?v=uiJIas9EmQs&t=12s

Lentamente (e con più attenzione)

dav

Io cammino, ma a volte cado: mi frana la terra sotto i passi
(devo fare più attenzione a dove metto i piedi).

 

Lentamente lentamente
un piede lascia la terra
si alza lo seguono
tutti i distacchi della mia vita
il sapore della legge
degli addii.
Un piede avanza
per metà sono uccello
per metà sono albero
il piede ritrova la terra
si posa e con lui tutti
i contatti della mia vita
fluttuano febbrili nel sangue:
io cammino.

Chandra Livia Candiani, da Il corpo battello, in La domanda della sete. 2016-2020, Einaudi, 2020

♥ ascoltando Glen Hansard – “My Little Ruinhttps://www.youtube.com/watch?v=jrVF50I_9YU&t=65s

Camminare

Piove. Ma smetterà.

Gli anni sono sassi che rotolano
in discesa
tra le risate dei gatti
e uscite posteriori.
Il catrame sotto i piedi ha la sua storia da raccontare
il catrame in bocca ha le sue nuvole di sogni.
Oggi ho comprato un paio di scarpe rosse
belle come l’assenza
capaci di confondere i miei passi
con i miei desideri.
Mi stringo nella mia giacca bretone e comincio a camminare
sulle storie altrui
soffiando le nuvole di catrame
mentre piove
ma smetterà.

Vincenzo Costantino (Cinaski), da Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare, Marcos y Marcos, 2010

*ascoltando Vasco Rossi, Un senso https://www.youtube.com/watch?v=AhtW6Fm8jNQ

Da che parte?

zero

La tua strada

Nessuno ha segnato la strada
che tu devi percorrere
verso l’ignoto,
verso l’incerto.

Questa è la tua strada.
Solo tu
puoi percorrerla. E non
puoi tornare indietro.

E non segni la strada,
nemmeno tu.
E il vento cancella le tue impronte
sulla montagna deserta.

Olav H. Hauge, in “Poesia”, n. 233, dicembre 2008, da Olav H. Hauge, La terra azzurra, Crocetti Editore, Milano, 2008, traduzione di Fulvio Ferrari

*ascoltando Jackson Browne – The Road https://www.youtube.com/watch?v=z3fG7SQhnew