Chi dirige il gioco?

Proprio come scriveva Michel de Montaigne a proposito della sua gatta  (nell’Apologia di Raymond Sebond): «Quando gioco con lei, come faccio a sapere che non sia lei che gioca con me?».

***

 

Miao

Considerami.
Siedo qui come Tiberio,
imperscrutabile e maestoso.
Io lascerò che il “Non oso”
attenda il “Vorrei”
e sopporterò lo strimpellare
della tua piccola chitarra
perché tu sei il mio gufo
e mi nutri col latte.
Perché bagnarmi la zampa?
Tienimi in una borsa
e nessuno saprà la verità.
Ho familiarità con le streghe
e all’inferno ho maggiori possibilità di te
perché posso ballare sui mattoni ardenti,
saltare per tutta la tua altezza
e atterrare su quattro zampe.
Sono il servo del Dio vivente.
Venero a modo mio.
Guarda in queste pietre verdi socchiuse
e segui le tue luci riflesse
nel buio.
 
Michel, Duc de Montaigne, lo sapeva.
Tu non giochi con me.
Io gioco con te.

Mark Haddon, da Il cavallo parlante e la ragazza triste e il villaggio sotto il mare, Einaudi, 2005, traduzione di Elisa Biagini

 

°ascoltando Francesco Baccini – Penelope – https://www.youtube.com/watch?v=tgsn8llcbkQ&t=137s

Che fai, sbirci?

fotografia di Ruth Orkin (1921-1985), presente in Ruth Orkin - Leggenda della fotografia, mostra fotografica presso Musei Civici Bassano del Grappa (dicembre 2021- 2 maggio 2022)

Fotografia di Ruth Orkin (1921-1985), da Ruth Orkin – Leggenda della fotografia, mostra fotografica, Museo Civico di Bassano del Grappa

È lei che sbircia o è l’altra che condivide?

Compagni di gioco

siediti qui vicino a me
ché la vita è un bel gioco
dove ti puoi fare male:
e noi ci sbirciamo le carte
le soluzioni buone che no
non si chiama barare
se lo fai senza il volere
di farlo, di fare del male

©IreneMarchi2022

♣ ascoltando With a little help from my friends (cantata da Joe Cocker) https://www.youtube.com/watch?v=oL1JyDTq3Qc

 

Siamo così

jump

… perennemente in bilico, cercando l’equilibrio

Bambina che gioca alla campana

L’unico piede
d’appoggio
urta la pietra piatta
ne misura lo scatto
ombrello
sull’alba della coscia
la gonna gonfia
come una bussola folle
e il volo sospeso delle ali
per bilanciare la gamba ripiegata
la cadenza esita e si assesta
ogni passo verso me comporta il rischio di una caduta
ed ogni secondo di azzardo è la nostra fortuna in equilibrio

***

Filette à la marelle

Ton pied unique
Buté
Cognant la pierre plate
En mesure l’élan
Parapluie
Sur l’aube de ta cuisse
Ta jupe gonflée
Comme une boussole folle
Et le vol suspendu des ailes
Pour l’équilibre de la jambe ramenée
Ta cadence hésite et s’affirme
Tout pas vers moi porte le risque d’une chute
Et chaque seconde de hasard est notre chance balancée

Paul Laraque (Haiti, 1920–2007), da La sabbia dell’esilio, traduzione di Giancarlo Cavallo

∞ ascoltando Ólafur Arnalds & Nils Frahm – Life Story https://www.youtube.com/watch?v=_sBHzqDJZCU