La pazienza degli oggetti

dav

Una pazienza che solo gli oggetti possono avere:

Infinita è la pazienza delle cose
adagiate nell’oblio inerte della casa
finché uno sguardo non le rianima
e tornano ad essere – per loro per noi
la forma semplice dei gesti usuali
lo scivolare lento di giorni tutti uguali.

Giovanna Rosadini (Genova, 1963), da Fioriture capovolte, Einaudi, 2018

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Arriva l’inverno: le foglie cambiano colore e cadono per far meglio sopravvivere l’albero a cui appartengono. Così noi: cambiamo in alcuni nostri aspetti per sopravvivere (interi).

Quello che stavi cercando
al momento non esiste più
a questo indirizzo.
A meno che non stessi cercando
questa pagina di errore,
in questo caso:
congratulazioni!
L’hai trovata.

Giovanna Rosadini, da  Fioriture capovolte, Einaudi, 2018

♣ ascoltando God Is An Astronaut – Forever Lost https://www.youtube.com/watch?v=QEphsKl1g9M

Le cose con un nome solo

burano

Le cose avevano un nome solo“: queste parole fanno venire in mente un mondo bambino, senza doppi fondi, un mondo dove un muro azzurro è un muro azzurro: un mondo senza agguati…

Bello, un mondo così.

 

Un tempo la vita era larga e non si sottraeva,
nella città luminosa, spolverata dall’aria leggera –
viva del mare sospeso nell’intaglio del golfo,
scampoli di blu tramati ad ogni scorcio

E le strade prendevano per mano, portavano
lontano – l’approdo era sicuro, la nonna il parco
il Lido, mai un muro, le cose avevano
un nome solo, nessun agguato ci attendeva al varco…

Giovanna Rosadini, da Fioriture capovolte, Einaudi, 2018

*ascoltando Estas Tonne – Rumbadiosa https://www.youtube.com/watch?v=E0l50z-5RHw

Una frase per un tatuaggio…

nel labirinto

Sapere che si riesce meglio
se non si cerca di evitar lo sbaglio

Insegnamento Zen

Meno forza, dici, ed hai ragione:
questa di ritenersi sempre uguali è un’illusione,
e quel che vale ora, e che funziona,
non c’entra nulla col mondo che eravamo,
con quella logica e con quanto sapevamo:
ciò che mi scioglie il gesto, e lo perfeziona,
non è l’impegno e l’energia che impiego,
ma consapevolezza e strategia:
e la destrezza è data da una inedita
maestria, saper dosare il movimento
e non insistere, lasciarlo lento…

Scoprire nella propria debolezza
il miglior modo per venire a capo
di un deficit ormai stabilizzato…

Sapere che si riesce meglio
se non si cerca di evitar lo sbaglio…

Giovanna Rosadini (Genova, 1963), da Itaca, in Unità di risveglio, Einaudi, 2010

*ascoltando Sigur Rós – Untitled 3 https://www.youtube.com/watch?v=UeuvegBZFuM