Poeti (e dove trovarli)

utilità

(Trova il poeta)

Il poeta come mobile

Il poeta appartiene agli oggetti per la casa;
lo si trova in mezzo alle cesoie, ai copertoni,
ai rubinetti, ai chiodi: terzo piano a sinistra,
nei grandi magazzini, dove è disponibile
 
a prezzi contenuti. Tutti i capi reparto
ne conoscono l’impiego. Un opuscolo blu
vanta le sue qualità. Gli basta poco spazio:
un metro cubo, al massimo, in cucina.
 
Il modello comune consuma pane duro
con un quarto di vino. In un giorno di sofferenza
o di sventura, può essere di grande aiuto
 
perché la sua specialità è l’aria primaverile
irresistibile e dolce, che lui diffonde sulle pareti,
sulla lavatrice, sul fornello, sulla spazzatura.

Alain Bousquet, da Sonnets pour une fin de siècle, 1980, (mia libera traduzione)

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Le Poète comme meuble

 

Le poète appartient aux objets ménagers ;
on le trouve parmi les sécateurs, les pneus,
les robinets, les clous : troisième étage à gauche,
dans les grands magasins, où il est disponible

 
à des prix modérés. Tous les chefs de rayon
en connaissent l’emploi. Une brochure bleue
vante ses qualités. Il lui faut peu de place:
un mètre cube, au maximum, dans la cuisine.
 
Le modèle courant consomme du pain dur
avec un quart de vin. Par un jour de souffrance
ou de malheur, il peut rendre de grands services
 
car sa spécialité, c’est un air de printemps
irrésistible et doux, qu’il répand sur les murs,
la machine à laver, le réchaud, la poubelle.

°ascoltando Linkin Park – Announcement Service Publichttps://www.youtube.com/watch?v=L1COLwL5AlU&t=1s

Luoghi comuni quasi accettabili

linus-copertina

Ognuno ha dei “luoghi-comuni-ma-comuni-soltanto-a-lui” che sono un po’ come la coperta di Linus: rassicuranti.
Ah, dici che si chiamano false convinzioni?
Va bene… ora ho una falsa convinzione in meno.

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Linea Lombarda
 
Adoro i pregiudizi, i luoghi comuni
mi piace pensare che in Olanda
ci siano sempre ragazze con gli zoccoli
e che a Napoli si suoni il mandolino
che tu mi aspetti con un po’ di ansia
quando cambio tra Lambrate e Garibaldi.

Luciano Erba (Milano, 1922), da Nella terra di mezzo, in Dopo la lirica – Poeti italiani 1960-2000, a cura di Enrico Testa, Einaudi, 2005, p.125.

°ascoltando  Dopolavoro Ferroviario – Luoghi comunihttps://www.youtube.com/watch?v=jzp-QOBaWz0&t=10s

Perplessità (con Saturno eternamente contro)

Com’è che quando capita di leggere l’oroscopo del mese passato ci ritroviamo soltanto nei rallentamenti e nei momenti di stanchezza  e mai nelle svolte risolutive? Misteri cosmici…

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Marte e Saturno perché mi colpite
continuamente in questa settimana?
Come resistere alle vostre unite
istanze al vostro diurno
propormi di seguirvi non so dove
nel segno di una angoscia cupa e strana
fino a quando non intervenga Giove
lui cordiale gioviale conciliante
e Venere svestita ultramondana
dea vagante.

Gabriella Leto, da Aria alle stanze, Einaudi, 2003

°ascoltando Gustav Holst –The Planets, Op. 32: II. Venus, the Bringer of Peacehttps://www.youtube.com/watch?v=x6wOmGpXLY4

Simpaticamente

Vorresti esprimere a qualcuno il tuo convintissimo disappunto, ma in modo comunque poetico? Ecco un bell’esempio:

La colomba dell’arca

Maledetto
sia il padre della sposa
del fabbro che forgiò il ferro della scure
con la quale il boscaiolo abbatté la quercia
in cui si scolpì il letto
dove fu generato il bisnonno
dell’uomo che conduceva la vettura
nella quale tua madre
incontrò tuo padre!

***

La colombe de l’arche

Maudit
soit le père de l’épouse
du forgeron qui forgea le fer de la cognée
avec laquelle le bûcheron abattit le chêne
dans lequel on sculpta le lit
où fut engendré l’arrière-grand-père
de l’homme qui conduisit la voiture
dans laquelle ta mère
rencontra ton père!

Robert Desnos (Parigi, 1900-1945), da La colomba dell’arca. Poesie 1922-1944, medusa Edizioni, traduzione di Paquale di Palmo (anche in “Poesia-Rivista internazionale di cultura poetica”, Nuova serie, Anno II-n.6 marzo/aprile 2021, Crocetti Editore)

°ascoltando  Alberto Sordi – E va’  e va’https://www.youtube.com/watch?v=OmKcoxmtqrM

Parlare “normalmente” da soli

Parlare da soli mentre si cammina ormai non è più una cosa da “strani”, anzi: basta andare in giro con gli auricolari e rientriamo all’istante nel gruppo dei “normali” (anche se in realtà stavamo parlando proprio da soli).

DI QUELLI CHE PARLAVANO DA SOLI
un tempo dicevamo
chissà dove ha la testa il disgraziato.
Ora ha quel filo che traversa il petto.
Pochi sanno che smart  è parente di Schmertz
in tedesco ‘dolore’.

Chiama, risponde, chiama
e non ha pace,
“ci sentiamo” è l’ultima parola,
ci risentiamo, a presto,
presto prestissimo caro carissimo,
issimo issi sii..
Poi non lo odo più, ha girato l’angolo.

Anna Maria Carpi, da E non si sa a chi chiedere, Marcos Y Marcos, 2020

°ascoltandoThe Zen Circus – Amico Immaginario https://www.youtube.com/watch?v=1QdLsGEGITA

“Strani” divieti

Qual è il divieto più strano che ti è stato imposto (non contano quelli autoimposti, che fanno  gruppo a parte e parecchio problematico)?

 

Proclama dei divieti stronzi

Quando sarò capo del mondo
nessuno dovrà osare
dire a un bambino “non fare il timido”
“perché stai facendo il cielo giallo?”
“non sudare”
per ogni frase, la pena: tre bambini
esagitati
due pomeriggi a settimana
da accompagnare al mare

Alessandra Racca, da Consigli di volo per bipedi pesanti, Neo Edizioni, 2016

♣ ascoltando Litfiba – Proibito https://www.youtube.com/watch?v=1qKnRoEuRo8