Di che parla il poeta?

gattostudioso

Se ti trovi bene tra parole di una poesia,
è poi così importante capire esattamente di che cosa stia parlando il poeta?

Se il poeta parla di un gatto

Se il poeta parla di un gatto, di un fiore
di un vento che soffia per lande desolate e disvii
e non ha mai raggiunto la città…
se parla di un angolo mal illuminato…
di un’antica scala… di un gioco del domino…
se parla di quegli obbedienti soldatini di piombo
che morivano sul serio
se parla di una mano tranciata in una scala a chiocciola
se non parla di nulla
e dice semplicemente tralalà… Cosa importa?
Tutte le poesie sono d’amore!

Mario Quintana (Brasile, 1906-1994), da  Esconderijos do tempo, traduzione di Alberto Riva

♥ ascoltando Jethro Tull –  Elegy

To be continued

lost

La poesia qui sotto e il testo della canzone in sottofondo sembrano  raccontare la stessa storia  (da due punti di vista differenti).  Ma il finale di questa storia rimane aperto: per scriverlo ognuno potrà seguire la propria fantasia…

 

Ma dove, ma quando

Ti ho attesa da sempre

eri nel volto di ogni donna
all’angolo di ogni via
eri la sabbia che brucia la pelle
il vento d’aprile
la pioggia dell’ultimo dell’anno
eri nei libri che ho comprato
nei surgelati dei tempi neri
nelle case che ho attraversato
nelle cose che ho scritto
e che ho strappato

eri con me all’osteria e al supermarket
nei giorni che la vita se ne andava
e in quelli che, come il mare, tornava
eri la luna
una sonata per piano di schumann
un occhio di lince
la posidonia che tenera s’avvinghia
le albe che venivano dopo l’insonnia

eri sempre là dove t’aspettavo
eri la pelle di cui non si può fare a meno
eri nelle cose e dentro di me

ti ho attesa da sempre

Emilio Piccolo (Acerra, 1951-2012), da Beatrice – My Heart Is Full Of Troubles, Dedalus, 1999

 

“Lei non lo sapeva ma aspettava un Uomo
Che la scuotesse proprio come un tuono
Che la calmasse come un perdono
Che la possedesse e fosse anche un dono

Era tanto tempo che aspettava l’Uomo
Che la ipnotizzasse solo con il suono
Di quella sua voce dolce e impertinente
Che proprio non ci poteva fare niente (…)”

Piani di scrittura

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Doppia dose di poesia, oggi, dato che ci sono dei versi che ne promettono altri (e altrettanto belli!).

Un giorno ti scriverò una poesia che non parli del cielo o della notte;
una poesia che ometta i nomi dei fiori, che non abbia gelsomini o magnolie.
Un giorno ti scriverò una poesia senza uccelli, senza sorgenti, una poesia che ignori il mare
e che non guardi le stelle.
Un giorno ti scriverò una poesia che si limiti a passare le dita sulla tua pelle
e che trasformi in parole il tuo sguardo.
Senza similitudini, senza metafore; un giorno scriverò una poesia che profumi di te,
una poesia al ritmo dei tuoi battiti, con l’intensità della stretta del tuo abbraccio.
Un giorno ti scriverò una poesia, il canto della mia felicità.

***

Algún día te escribiré un poema que no mencione el aire ni la noche;
un poema que omita los nombres de las flores, que no tenga jazmines o magnolias.
Algún día te escribiré un poema sin pájaros ni fuentes, un poema que eluda el mar
y que no mire a las estrellas.
Algún día te escribiré un poema que se limite a pasar los dedos por tu piel
y que convierta en palabras tu mirada.
Sin comparaciones, sin metáforas, algún día escribiré un poema que huela a ti,
un poema con el ritmo de tus pulsaciones, con la intensidad estrujada de tu abrazo.
Algún día te escribiré un poema, el canto de mi dicha.

Darío Jaramillo Agudelo (Santa Rosa de Osos, Colombia, 1947), da Poemas de amor, 1986, traduzione di Martha Canfield in http://www.filidaquilone.it/index.html

Qualcosa di rosso

 

fiorecapelli

Come in un sogno,
l’amore viene con passi silenziosi.
 
Quando lei partì, la porta cigolò,
mi affrettai per richiamarla indietro,
ma il sogno diventò impalpabile,
dileguandosi nel buio.
Un tremare di luce da lontano,
un miraggio, come sangue, rosso!

Rabindranath Tagore (Calcutta, 1861- 1941), da  Petali sulle ceneri – Poesie d’amore

*ascoltando Fabrizio De André – La canzone di Marinella https://www.youtube.com/watch?v=pYKsu4c48gs

(Per altri colori in mezzo ai versi, qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/colori/)

Strategie creative

H2O

In gran segreto
ho raccolto il bicchiere in cui avevi bevuto
e l’ho portato a casa.
La sera, quando torno da lavoro,
lo metto sotto il rubinetto
e vedo un bacio che galleggia nell’acqua.

Jairo Anibal Nino (Colombia, 1941-2010), da Mi fa male la pancia del cuore. Poesie d’amore dai banchi di scuola, traduzione di  Anna Mioni, Sonzogno, 2001

*ascoltando Ben Harper – Steal My Kisses https://www.youtube.com/watch?v=BSTBs3IEVQ

Forse il silenzio

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“Forse il silenzio è l’unica saggezza dell’amore“ scrive il poeta
(ma davvero ci può essere qualcosa di saggio nell’amore?).

Poesie di circostanza per dire l’amore
e anche poesie trascendentali per dire l’amore:
vano tentativo della lettera quello di fare la cronaca dell’istinto sicuro,
tentativo vano quello di dire l’amore.
Questo felice sproposito non sarà mai raggiunto dall’ebbrezza della parola
né dallo scomposto presagio di un poeta.
Forse il silenzio è l’unica saggezza dell’amore
e dirlo è la sua più sciocca follia.

°°°

Poemas de circunstancia para decir el amor
y también poemas trascendentales para decir el amor:
vano intento de la letra hacer la crónica del instinto certero,
vano intento decir el amor.
Este feliz disparate nunca será alcanzado por la ebriedad de la palabra
o el desquiciado barrunto de poeta.
Acaso el silencio sea la única cordura del amor
y decirlo su locura más tonta.

Darío Jaramillo Agudelo, (Santa Rosa de Osos, Colombia, 1947), da  Poemas de amor, traduzione di Martha Canfield

* ascoltando  The Jeff Beck Group – Beck’s Bolero https://www.youtube.com/watch?v=nmO0OZC6Ifk

(Ancora sulla saggezza: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2019/05/20/piu-o-meno-saggi/)