Scelte astute

beatalei

(Beata lei…)

Saper leggere

Com’è pieno il russare della gatta
dietro la finestra e come riempie
d’aria famigliare il punto cieco
della stanza. Dorme e non ha pena
del presente la mia compagna
di una vita, tutto è sonno adesso
e croccantini. Il futuro è scritto
ma lei astutamente non sa leggere.

Antonio Lillo, da Il nemico sbagliato, Pietre Vive Edizioni, 2021

♣ ascoltando Bert Jansch – Angie https://www.youtube.com/watch?v=RqjUWJtH88c

(Pre)visioni

vedo che

Ti è mai capitato che qualcuno facesse una “previsione” sul tuo futuro, che poi si è (piacevolmente) avverata?

Oche

Epstein, l’insegnante di matematica,
amava interrogarmi alla lavagna.
Diceva che la mia testa era adatta solo ai cappelli.
Diceva che un uccello con un cervello come il mio
avrebbe volato a ritroso.
Mi spediva a far razzolare le oche. 

Ora, passati molti anni da quella frase,
seduta sotto la palma
con le mie tre belle oche,
penso che forse fosse lungimirante,
il mio insegnante di matematica,
e che avesse ragione, 

giacché nulla mi dà più gioia
che vederle ora mentre
piombano sul pane sbriciolato,
agitando la gaia coda,
raggelandosi immobili per un attimo
sotto le goccioline d’acqua
che spruzzo loro addosso
dal tubo,
rizzando il capo mentre il loro corpo
si protende come ricordando
laghi lontani.

Ormai il mio insegnante di matematica è morto
e morti anche i suoi problemi che non riuscii mai
a risolvere.
Amo i cappelli,
e sempre a sera
quando gli uccelli tornano nell’albero,
cerco quello che vola a ritroso.

Agi Mishol (1946), da Ricami su ferro, Giuntina Editore, 2017, a cura di A.L. Callow e C.Nicolini Coen

♠ ascoltando The Kinks – This Time Tomorrow
https://www.youtube.com/watch?v=qwVJ7FWc4rQ

Ogni anno

giovani-copia

L’11 settembre  è una data che non deve essere dimenticata.
Ogni anno mi chiedo: stiamo migliorando il mondo per i nostri figli?

Tamara

Tamara non è ancora nata,
non sa ancora niente di Ionesco, di Beckett,
ma qui ci sono tutte le Durmitor che un giorno visiterà,
tutte le Venezie, tutte le Napoli, tutte le Lubiane del mondo.

Qui ci sono tutti i monti Everest dove si arrampicherà,
come oggi ci sale Hillary.
Tutte le poesie che scrivo, tutti i miei non scritti sonetti
annunciano il suo arrivo. Gli armadi

già attendono i suoi maglioni e le bluse.
Dovrà portare vesti del colore del cielo d’agosto quando
sembra sanguinare nel crepuscolo.
Qualcosa di chiaro, come questo prologo su di lei.
Qualcosa
che indossavano le muse
all’epoca di Ljermontov, quando scriveva del Demone e di Tamara.

Tamara non è ancora nata.
Non sa ancora niente di Dostoevskij, di Flaubert.
Nessuno può darle un appuntamento questa notte mentre
scroscia la pioggia
ostinatamente come in Prévert.

Ma qui ci sono tutti i selciati che splendida come un giambo
la incontreranno nei gennai bianchi di sogni, di desideri, di neve.
Sul suo arrivo ecco già è scritto anche un ditirambo.

Voi tutte future Tamare, prendetelo.
In dono vi offro stasera tutta la storia fino ad oggi,
tutte le sofferenze umane da Adamo ed Eva.
Se la vostra vita non sarà migliore di tutte le nostre
non accusate le stelle ma i padri.
1959

Izet Sarajlić, da Chi ha fatto il turno di notte,  traduzione di Silvio Ferrari, Einaudi, 2012 (https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2017/12/09/consiglio-un-libro-anzi-un-poeta-izet-sarajlic/)

*ascoltando John Lennon, Imagine https://www.youtube.com/watch?v=YkgkThdzX-8