D di “dove?”

 

(Dove, dove e dove?)

 

I valzer di Chopin

Con i valzer di Chopin ritorno alla ragazza che un giorno sono stata.
Il giardino splende e magnifico dichiara il trionfo della vita
come ai tempi in cui esistevano le muse
e l’erba nel primo mattino sussurrava.
Nell’immenso cortile della memoria
ascolto preludi
e mi domando dove è rimasta la mia casa
dove la mia ragione d’essere
e dove la mia quiete.

***

Los valses de Chopin

Con los valses de Chopin regreso a la joven que un día fui.
El jardín arde y espléndido declara el triunfo de la vida
como cuando las musas existían
y susurraba la hierba en el amanecer.
En el inmenso patio de la memoria
oigo preludios
y me pregunto dónde quedó mi casa
dónde mi razón de ser
y dónde mi sosiego.

Luz Mary Giraldo (Ibagué, Colombia, 1950), traduzione di Martha Canfield

°ascoltando Chopin – Prelude No. 4 in E minor (Daniil Trifonov) – https://www.youtube.com/watch?v=l1OWaAJdNt0

(altre lettere dell’alfabeto qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/alfabeto/)

Le nuvole vanno di fretta

 

clouds

(Le nuvole vanno di fretta, e non sono sempre rosa)

Dovrei essere molto veloce
nel descrivere le nuvole –
già dopo una frazione di secondo
non sono più quelle, stanno diventando altre.

La loro caratteristica è
non ripetersi mai
in forme, sfumature, pose, disposizione.

Non gravate della memoria di nulla,
si librano senza sforzo sui fatti.

Ma quali testimoni di alcunché –
si disperdono all’istante da tutte le parti.

In confronto alle nuvole
la vita sembra solida,
pressoché duratura e quasi eterna.

Di fronte alle nuvole
perfino un sasso sembra un fratello
su cui si può contare,
loro invece sono solo cugine lontane e volubili.

Gli uomini esistano pure, se vogliono,
e poi uno dopo l’altro muoiano,
loro, le nuvole,
non hanno niente a che vedere
con tutta questa faccenda
molto strana.
Al di sopra di tutta la tua vita
e della mia, ancora incompleta,
sfilano fastose così come già sfilavano.

Non devono insieme a noi morire,
né devono essere viste per fluttuare.

Wislawa Szymborska, da Elogio dei sogni, traduzione di Pietro Marchesani,  collana Un secolo di poesia – Corriere della Sera

°ascoltando  Joni Mitchell – Both Sides Now – https://www.youtube.com/watch?v=7cBf0olE9Yc

Lo sai?

Tu lo sai che cosa stai cercando?

Ricerca

Cerco
cerco
ricerco
e non so quel che cerco
ma è questo cercare
che mi mantiene viva
e mi sprona.

***

Búsqueda

Busco
busco
rebusco
y no sé lo que busco
pero es ese buscar
lo que me tiene viva
y me espolea.

Claribel Alegría, da Alterità, Incontri Editrice, 2012, traduzione di Daniela Ruggiu

Rabbia, gioia, amore

Ruth Orkin (1921-1985) - Museo, ragazzo che guarda una statua [s.d.], stampa moderna presente in Ruth Orkin. Leggenda della fotografia, Musei Civici di Bassano del Grappa (2021-2022)

Ruth Orkin (1921-1985) – Museo, ragazzo che guarda una statua [s.d.], stampa moderna presente in Ruth Orkin. Leggenda della fotografia, Mostra fotografica, Musei Civici di Bassano del Grappa

Adesso, in questo preciso momento,
ti senti innamorat* di qualcun* o di qualcosa (un progetto, un’idea, un sogno)?

 

 

Proverbi

La rabbia di una persona andrebbe rispettata
anche quando non è condivisa

la gioia di una persona andrebbe condivisa
anche se non è compresa

una persona dovrebbe essere compresa
anche se ha aggrottato le sopracciglia
per la rabbia e poi di colpo è scoppiata a ridere

una persona dovrebbe essere innamorata
quasi sempre
questo è l’ultimo proverbio
e può essere imparato da ogni organo
capace di reazione corporea.

Grace Paley (New York, 1922-2007), da Fedeltà, Minimum Fax editore, traduzione di Livia Brambilla e Paolo Cognetti

♥ ascoltando Natalie Imbruglia – Do you love https://www.youtube.com/watch?v=EWeCqSrwF9w

Guardando fuori

Dov’è nascosto l’amore del mondo?

La donna che guarda dalla finestra
vorrebbe avere delle lunghe braccia
per prendere il mondo
il suo Nord e il suo Sud
il suo Est e il suo Ovest
nel suo grembo
come una tenera madre
vorrebbe avere grandi mani
per carezzare i suoi capelli
scrivere delle poesie
per alleviare la sua pena.

Maram al-Masri (Laodicea, Siria, 1962), da Anime scalze, traduzione di Raffaella Marzano, Multimedia Edizioni / Casa della poesia, Baronissi, 2011

♥ ascoltando The Beatles – All You Need Is Love  https://www.youtube.com/watch?v=_7xMfIp-irg

 

Nulla da dire

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Capita, a volte, che non ci sia proprio nulla da dire.

 

Quando non c’è nulla da dire
Quando le porte non si aprono e non si chiudono
e preferiscono ballare un tango con il vento
Non scriverai nulla
Scriverai
il suono delle pietre nel fiume

***

Cuando ya no hay nada que contar
Cuando las puertas ya no abren ni cierran
y prefieren bailar un tango con el viento
Habrás de escribir nada
Escribir
el sonido de las piedras en el río

Ruth Hernández Boscán (Carácas, 1970), da A pasos cortos, 2005

 

Stranezze

vista dall'alto

L’attrazione (è solo chimica?) fa un po’ come le pare.

 

A scoppio ritardato

Vedi dall’alto l’uomo della porta accanto,
da una finestra al piano di sopra, e ti ricorda
il tuo ex: anche lui ha la chierica,
questo lo avevi dimenticato. Visti dal basso
non si somigliano affatto. La prossima volta che parli
con l’uomo della porta accanto, sarà un sollievo
scoprire che non sei attratta da lui.

Dopo una settimana incontri il tuo ex
a una festa, dopo più di un anno che non lo vedi.
Ti fa venire in mente (ma solo un poco)
l’uomo della porta accanto. Ha la stessa pancetta
del tuo vicino prima che facesse quella dieta.
Ti ricordi di quanto lo detesti.

Si comporta come se gli facesse piacere vederti.
Quando vai via (un po’ prima
di quanto avessi pensato, per scappare)
ti dà un tipo di bacio che non è d’uso tra vicini
e dice che ti chiamerà. E sembra deciso a farlo.
Che strano! Ma è un vero sollievo
scoprire che non sei attratta da lui.

O forse lo sei? Altrimenti perché
quel nonsoché improvviso, una volta fuori
all’aria? Perché mai le tue gambe saltellano
allegre lungo il marciapiedi?
Cosa ti sarà mai venuto in mente?
Torni a casa maledicendo la chimica.

Fleur Adcock (Nuova Zelanda, 1934), da Poems 1960-2000

***

Double-Take

You see your next-door neighbour from above,
from an upstairs window, and he reminds you
of your ex-lover, who is bald on top,
which you had forgotten. At ground level
there is no resemblance. Next time you chat
with your next-door neighbour, you are relieved
to find that you don’t fancy him.

A week later you meet your ex-lover
at a party, after more than a year.
He reminds you of (although only slightly)
of your next-door neighbour. He has a paunch
like your neighbour’s before he went on that diet.
You remember how much you despise him.

He behaves as if he’s pleased to see you.
When you leave (a little earlier
than you’d intended, to get away)
he gives you a kiss which is more than neighbourly
and says he’ll ring you. He seems to mean it.
How odd! But you are quite relieved
to find that you don’t fancy him.

Unless you do? Or why that sudden
something, once you get outside
in the air? Why are your legs prancing
so cheerfully along the pavement?
And what exactly have you just remembered?
You go home cursing chemistry.

♣ ascoltando  Devo – Girl U Want https://www.youtube.com/watch?v=g4-2onb62y8

Oggi c’è il dolce

Sei a corto di parole?
Accendi la musica e prepara una torta.

 

Alternativa episodica del poeta

Stavo per scrivere una poesia
invece ho fatto una torta ci è voluto
più o meno lo stesso tempo
chiaro la torta era una stesura
definitiva una poesia avrebbe avuto
un po’ di strada da fare giorni e settimane e
parecchi fogli stropicciati

la torta aveva già una sua piccola
platea ciarlante che ruzzolava tra
camioncini e un’autopompa sul
pavimento della cucina

questa torta piacerà a tutti
avrà dentro mele e mirtilli rossi
albicocche secche tanti amici
diranno ma perché diavolo
ne hai fatta una sola

questo non succede con le poesie

a causa di una inesprimibile
tristezza ho deciso di
dedicare la mattinata a un pubblico
ricettivo non voglio
aspettare una settimana un anno una
generazione che si presenti il
consumatore giusto

Grace Paley (New York, 1922 – 2007), da Begin Again: Collected Poems

♣ ascoltando Pëtr Il’ic Tchaikovsky, Suite da “Lo Schiaccianoci” – Danza della fata confetto https://www.youtube.com/watch?v=w_J4CJ504LQ

Piccole frane

azz

I ricordi che “rotolano giù” inaspettati:

Ti liberò dal passato
una discussione davvero irrilevante
sul vento e l’avarizia.
Giorni fa qualcuno parlava
di uomini, di come farsi una vita,
di versi, di Afriche,
e di tifoni.
E là in mezzo, da qualche parte
cadde il tuo nome assente
– da anni in balia dell’oblio –
nell’attimo incustodito.
Cadde, e scegliendo
la più ripida tra tutte le strade
– quella del ricordo – rotolò giù
da Afriche, piantagioni,
da soverchianti soli,
e contro la tua volontà, ti portò,
minuziosamente bello
e meticolosamente immutato
veramente insidioso.
Ti portò davanti al complice autunno
che istiga un Giudizio Universale
nei sogni smarriti.

Kikí Dimulà (Atene, 1931-2020), da L’adolescenza dell’oblio, Crocetti, 2002, traduzione di Paola Maria Minucci

∞ ascoltando Peter Green – Bottoms Up https://www.youtube.com/watch?v=GkHnnEoWY0o&list=PL8a8cutYP7fr_-3h_3npIjvnTnXlxl9T9&index=1

Spazi di espansione

ac cado

In quale spazio senti di vivere pienamente?

Là accado

Mi espando e vivo
illegalmente
in aree che gli altri
non riconoscono reali.
Là mi fermo ed espongo
il mio mondo perseguitato,
là lo riproduco
con amarezza ribelle,
là lo affido
a un sole
senza forma, senza luce,
immobile,
personale.
Là accado.

A volte però
tutto questo s’arresta.
E mi restringo,
a forza rientro
(rassicurante)
nell’area ammessa
e legale,
nell’amarezza terrena.

E mi smentisco.

Kiki Dimulá (Atene, 1931-2020), da L’adolescenza dell’oblio, Crocetti, 2000, traduzione di Paola Maria Minucci

ascoltando The Who – Sparks https://www.youtube.com/watch?v=ah66Jji74Tk