Mi sento sempre più ridicola a proporre ancora parole, quando tutto, intorno a noi, si sta sgretolando: in mare, bambini, donne, uomini continuano a morire cercando una nuova vita; piovono bombe da una terra all’altra, su ospedali, su civili, su volontari; si incita alla pace vendendo armi a questo o a quel governo; i basilari diritti umani e civili possono essere cancellati come disegni su una lavagna…
Quindi, a che cosa servono le parole? Non lo so, forse soltanto a non smettere di pensare. Ma non lo so…
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e c’hai ragione
caro mare e tu mi dirai: “Guarda
la meraviglia di nuvole lente
che si specchiano nel mio infinito
movimento, e poi tocca la sabbia
che porta l’eco d’ogni singola
stella, sentilo il sale che resta
sulle mani”. Urlerai, caro mare,
tu urlerai: “Che razza di idioti,
che cosa direte a ogni figlio:
un giorno saranno tue,
tutte queste bombe?”
Caro mare… e c’hai ragioneIrene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023
°ascoltando The Cranberries – Zombie – https://www.youtube.com/watch?v=6Ejga4kJUts