Nessuna stella

 

(Seguo la logica di questa poesia e dico che non voglio vedere nessuna stella cadente. Nemmeno mezza)

***

Per arrivare a sapere tutto
non voler sapere nulla in nulla.
Per arrivare a godere tutto
non voler godere nulla in nulla.
Per arrivare a possedere tutto
non voler possedere nulla in nulla.
Per arrivare a essere tutto
non voler essere nulla in nulla.

Juan de la Cruz (Spagna, 1542-1591), da Salita al Monte Carmelo, traduzione di Cristina Campo, in La tigre assenza, Milano, Adelphi, 1991-2007 (4)

° ascoltando Explosions in the Sky – Look Into The Airhttps://www.youtube.com/watch?v=CwiZxMYowq0

Andata e ritorno (da realtà a realtà e souvenir garantito)

rocking horse

Quando leggo una poesia (che sento sincera, cioè non artefatta) mi muovo dondolando tra la realtà di chi scrive e la mia personale realtà: è un dondolio a volte dolce a volte quasi scalzante. Ma ogni volta scendo a terra con un piccolo (e incorporeo) regalo, che non è una domanda né una risposta: è un insieme delle due cose, che mi fa sentire assolutamente… umana.

E a te, che effetto fa una poesia (sincera)?

***

Cos’è una poesia se non paura,
strombazzata, petalo,
incorporea genealogia?
Cos’è la poesia
se non l’emozione violenta
che produce il punto di partenza
verso il mai visto, l’improbabile
o il tramonto?
Qual è il verso finale,
l’imprecisabile verso finale
che sintetizza l’ansia del ritorno?
Cosa resta della poesia, alla fine,
quando si è pensato tutto,
non si è deciso niente
e solo sopravvivono
domande insicurezze solitudine fallimento dubbi
ossia parole, sogni, niente?

Mempo Giardinelli (Argentina, 1947), da Poesie senza patria, Guanda, 2003, traduzione di  A. Bertoni, R. Bovaia, I. Carmignani

ascoltando Yann Tiersen – La valse d’Amélie https://www.youtube.com/watch?v=07xTvC5a9YQ

Tutto e niente

 

shhhh

Siamo un po’ tutto
e più spesso… niente.
(Comunque sempre di passaggio).

Siamo atomi migranti,
siamo istanti, frantumati
nelle bocche dei giganti.
Siamo polvere di tempo,
lieve architettura,
nenie brevi e cantilene.
Unghie rudimentali,
vene d’ancestrali corpi,
sconosciuti e ricomposti.
Comprende un solo dito
moltitudini di popoli,
dèi meravigliosi
e provvisori niente.

Filippo Strumia (Roma, 1962), da Pozzanghere, Einaudi, 2011

*ascoltando Vangelis – Alpha  https://www.youtube.com/watch?v=svwqHhTQC5E

Il tutto o il niente? Qualcuno, qualcosa o nessuno?

“Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo (…)”.  

Fernando Pessoa, da Tabaccheria, in Poesie di Alvaro de Campos.

nulla

Ti senti più spesso parte di un tutto, parte di un niente o disperso tra questo e quello? Ti senti un qualcosa, un qualcuno o un nessuno?
(Le mie certezze sono quasi pari a zero, ma con una insolita sicurezza posso dire di sentirmi molto vicina alla condizione descritta nelle ultime due poesie qui sotto).

Tutto

Tutto –
una parola sfrontata e gonfia di boria.
Andrebbe scritta fra virgolette.
Finge di non tralasciare nulla,
di concentrare, includere, contenere e avere.
E invece è soltanto
un brandello di bufera.

Wislawa  Szymborska, da  Attimo (2002), in La gioia di scrivere – Tutte le poesie (1945-2009), traduzione di Pietro Marchesani.

 

Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che è niente,
mi è gradita come l’aria della notte,
fresca in rapporto al calore estivo del dì.

Non sto pensando a niente, che bello!

Non pensare a niente
è aver l’anima propria e intera.
Pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita…

Non sto pensando a niente.
Solo come se mi fossi appoggiato male:
un dolore alle spalle, o in un fianco,
c’è un sapore amaro nell’anima mia:
é, che, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma davvero a niente,
a niente.

Fernando Pessoa da Un’affollata solitudine – Poesie eteronime, traduzione di Pietro Ceccucci, Bur.

 

La metamorfosi

Allora sono i pini
sono la sabbia calda
sono una brezza soave
un uccello leggero che delira nell’aria
o sono il mare che batte di notte
sono la notte.
Allora non sono nessuno.

Idea Vilariño, da Pobre mundo, (Povero mondo), 1966

 

Io sono Nessuno! Tu chi sei?
Sei Nessuno anche tu?
Allora siamo in due!
Non dirlo! Potrebbero spargere la voce!

Che grande peso essere Qualcuno!
Così volgare — come una rana
che gracida il tuo nome — tutto giugno —
ad un pantano in estasi di lei!

Emily Dickinson, n. 288, da Tutte le poesie, traduzione di Marisa Bulgheroni, Mondadori.

*Io ascolterei: Dave Gahan  & Soulsavers – All of This and Nothing; Franco Battiato – Io chi sono.