Facciamo silenzio…

Shhh… silenzio… “sotto la neve il tempo s’incanta”… dormiamo…

È arrivata la neve. Il bosco è un intrico di rami piegati, bisogna farsi molto piccoli per passare. Ci sono anche i caduti. E i dormienti. La neve è tanta, apre la prospettiva, fa di piombo il passo. Il letargo è una condizione diffusa, solo noi umani stentiamo a riconoscerlo. Sotto la neve il tempo s’incanta.
Un grande airone cinerino si alza in volo da uno stretto ruscello.

Chandra Livia Candiani, da Questo immenso non sapere – Conversazioni con alberi, animali e cuore umano, Einaudi, 2021

Pausa per inventario

davL’inventario (personale) è un po’ come il caro vecchio diario segreto:
o ci scrivi le cose come stanno realmente o non serve a nulla. (O no?)

Pausa

Ogni tanto bisogna fare
una pausa
contemplarsi
senza l’abitudine quotidiana
esaminare il passato
dato per dato
tappa a tappa
mattonella per mattonella
e non piangersi le menzogne
ma cantarsi le verità.

Mario Benedetti (Paso de los Toros, Uruguay, 1920-2009), traduzione di F. Guerrini

***
 
Pausa
 
De vez en cuando hay que hacer
una pausa
contemplarse a sí mismo
sin la fruición cotidiana
examinar el pasado
rubro por rubro
etapa por etapa
baldosa por baldosa
y no llorarse las mentiras
sino cantarse las verdades.

 

♦ ascoltando Explosions in the Sky – “Time Stops” https://www.youtube.com/watch?v=2YGZ-_aD888

 

Rotolando

dav

Si sente tutta, la stanchezza descritta in questa poesia: ricorda uno di quei sogni in cui vorremmo correre per scappare da qualcosa di terribile, ma sentiamo le gambe immobili. Per fortuna (in questa poesia) un elemento “gentile”  regala una pausa, un intervallo…

Intervallo

Da lontano arriva rotolando una palla
la palla rotola, spinta da un calcio
viene verso di me ma io sono stanca
un bambino la insegue di corsa
chissà se arriverà fin qui
o forse non ce la farà
quasi vorrei che arrivasse
ma se non arriva, forse sarà meglio
a questo punto, la palla rallenta la corsa
si ferma subito prima di raggiungermi
lasciando una fredda ambigua distanza
fra me che la guardo
e il bimbo che la guardava
i tempi non combaciano
ci siamo io il bambino e la palla
breve intervallo di un confronto senza nome
nessun rammarico
l’incredibile gentilezza della palla
breve intervallo di un confronto senza nome
nessun rammarico
l’incredibile gentilezza della palla

(1997)

Masayo Koike (Tokyo, 1959), da Poeti giapponesi, Einaudi, 2020, traduzione di Maria Teresa Orsi e Alessandro Clementi Degli Albizzi

º ascoltando Avishai Cohen – Emotional Storm https://www.youtube.com/watch?v=JURBuEQA1sM