Il cuore nella borsa

(… possibilmente in morbido tessuto colorato)

***

Tu cammini e vai per la città
a lavoro o per negozi col mio grosso
cuore d’uomo di due metri.
L’hai nella borsa o appeso al collo
come un pendolo e lo dimentichi
perché troppo tuo. Ed io penso
di languire dissanguato, vuote
le vene e pallido il volto.
Macché! Allo specchio mi vedo
rosato e fresco come un fiore
dopo la pioggia… Ho il cuore tuo
che m’irrora benevolo e distratto
col suo fare minuto da donna
alta un metro e sessanta
sicché alla sera sono stanco
e un po’ bianco, ma vivo,
da non chiedere indietro il mio cuore.

Paolo Febbraro, da Elenco di cose reali, 2018, vincitore della sezione italiana del IX Premio Ciampi – Valigie Rosse

°ascoltando Penguin Cafe Orchestra – Telephone and Rubber Band
https://www.youtube.com/watch?v=RWZ4pve5Mkc

Lettere


Oggi  cerco soltanto la è di (due o tre) caffè.
E tu, quale lettera vai cercando?

***

 

Se cerchi un altro modo
metti i guanti
da apprendista
e prova con la o
trovi ombra orco e ovunque
vada soffia f
fede frode e finalmente
giù alla u che si denuda
illude e poi dilegua
nella i che ci conforti
con un sì, è tutto qui.
 
Filippo Strumia, da Tombini, in Marciapiede con vista, Einaudi, 2016

°ascoltando Max Gazzè – La Vita Com’èhttps://www.youtube.com/watch?v=OasjwepNJyI

Pochissimo

lucchetti2

 Pochissimo è forse la giusta dose di gelosia (?)

La signora non gelosa

Una signora che stava diventando gelosa non lo diventò.
Nemmeno un po’?
Sì, un po’ sì ma pochissimo, come un solletico al contrario che
invece di far ridere manca poco a piangere.

Vivian Lamarque (Tesero, 1946), da Il signore d’oro, in Vivian Lamarque – Poesie 1972-2002, Mondadori, 2002

 

°ascoltando The Police – Every Breath You Take https://www.youtube.com/watch?v=OMOGaugKpzs

Buongiorno, albero!

mano su ramoHai mai fatto amicizia con un albero? Non serve avere un giardino: nella tua città ci sarà di sicuro un albero che incontri spesso nei tuoi spostamenti. Dagli un nome e chiedigli mentalmente qualcosa. Ti sembra un’idea strampalata (una delle tante che ho suggerito…)? Sì, è un’idea strampalata, ma, se ci pensi, tu e l’albero fate parte dello stesso Tutto, quindi…

Custodite il giardino
voi betulle tu faggio rosso
custodite il nostro silenzio vegetale
l’intreccio radicale
il nostro fare stirpe
stando fermi,
sentinelle vigili
degli spazi tra i viventi
degli orli, dei vuoti,
delle forme nascoste dell’insieme,
tramiti segreti
di un ciclo più grande.
Siamo fratelli vegetali
io dietro i vetri vi chiedo
protezione e agguato
voi all’aria aperta
mi stringete
una promessa di ramo.

Chandra Livia Candiani, da  Gli abitanti della meraviglia, in La domanda della sete 2016-2020, Einaudi, 2020

∞ ascoltando If These Trees Could Talk – “The Giving Tree” https://www.youtube.com/watch?v=if_vESQKioM&t=2s

(qui veniva suggerita più o meno la stessa cosa)