Ehi, lassù…!

 

Quante cose vorrei chiedere a chi sta seduto su quell’arcobaleno…

***

 
Oggetti smarriti

Com’è la morte me lo devi dire.
E poi mi devi dire se per caso
hai visto per le vie del paradiso
la vecchia bicicletta di tuo zio

che prese il volo prima di Natale,
forse smarrita, forse derubata,
mentre tu eri in classe assieme a me
a sudare su Orazio e Mecenate.

L’avevi assicurata a un palo elettrico
perché non si smarrisse o la rubassero:
e invano la cercasti in tutti i buchi.

Ma quando per i morti lasci i vivi
non chiedere a San Paolo o a San Pietro
se ancora è sotto il ponte o in paradiso

l’ufficio prediletto e indiscutibile
degli oggetti smarriti e dei sorrisi.

Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937), da Sì alla notte, Guanda, 2022

 

°ascoltando Ben Harper – Waiting For An Angelhttps://www.youtube.com/watch?v=9Ro3OYiIERA

Qualcosa da coltivare

(Che colore avrà il fiore della pace?)

 

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Da Gesta così minute,
Un Fiore, o un Libro,
Sono piantati i semi dei sorrisi –
Che fioriscono nel buio.
 

***

55
By Chivalries as tiny,
A Blossom, or a Book,
The seeds of smiles are planted –
Which blossom in the dark.

 

Emily Dickinson, da Tutte le poesie, a cura di Giuseppe Ierolli, 2008

 

°ascoltando Pete Seeger,  Flowers of Peace https://www.youtube.com/watch?v=PWFKnRNa3wk

#stopwar

Ti va una tazza di luce?

 

Che invito hai ricevuto dall’inverno, quest’anno?
Ad ascoltarti di più e con più amore? Magari a capire quello che stai cercando e quello che stai evitando?
O ti ha invitato semplicemente a bere una tazza di neve, aspettando con lui la fine di marzo?

Cercavo sorrisi
ne era colmo l’inverno
appena sotto la pelle
del ghiaccio – io non lo sapevo.
Senza pazienza com’ero
non lo sapevo – ma l’inverno
soave durava
quanto soave fu nell’invitarmi
a sedere davanti a una tazza
di luce.

Giusi Quarenghi (Bergamo, 1951), da Ho incontrato l’inverno (1999), in Tiramore, Marsilio, 2006

♥ ascoltando Muddy Waters- Cold Weather Blues https://www.youtube.com/watch?v=ojfMCYpDda8

Non m’incanti più

muro che ride

Hai aspettato. E ancora aspettato. Sperando che quel muro ti parlasse. Poi hai finalmente capito: un muro rimane un muro. (Smettiamola di parlare ai muri).

Un muro non sorride

Se un sorriso ancora m’incanterà
sarà quello dell’ortensia azzurra
in un giorno di fine estate
o quello del gatto che si finge mio padre,
forse anche quello del verdissimo bruco
che si nutre delle mie piante
– non conosce altro modo di vivere –

se un sorriso ancora m’incanterà
non sarà quello disegnato su un muro:
per quanto sia efficace il trompe-l’œil,
mancherà sempre di profondità.

Irene Marchi, da Dimmi come stai, Cicorivolta Editore, 2022

♥ ascoltando The Who – Won’t Get Fooled Again  https://www.youtube.com/watch?v=_NzLs-xSss0