Esserci senza esserci

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sparire blog di poesia

(Sogni di leggerezza)

Ogni giorno sono meno consistente
svanisco un pochino ogni volta
che mi inoltro tra gli alberi,
comincia dai capelli e finisce con le api,
su in alto tra le acacie
la continua orchestra di motori
da fiori a miele,
e quando sarà miele
sarò così inconsistente
da far invidia
ai fili d’erba.

Chandra Candiani, da Estate, in Pane del bosco, Einaudi, 2023, p. 13

°ascoltando Explosions In The Sky – Remember Me As A Time Of Day  – https://www.youtube.com/watch?v=JLUFIwiJafY&t=2s

La luna sul comodino

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(Come la sogni, la tua casa?)

 

Voglio una casa senza porte
il vento che entra e fischia
insieme ad uccelli vagabondi,
una casa vuota dove dormono
angeli invisibili e crescono fiori
tra le fessure dei muri, e di notte
la luna sparge la sua acqua d’argento
e gira con il tempo finché l’afferro
come una moneta e la getto nel pozzo
e lei dal fondo mi guarda silenziosa
e mi incanta fino all’oblio, fino all’oro
dell’alba che sogna questo sogno.

Franca Alaimo, da 100 poesie, peQuod, 2024

°ascoltando René Aubry – My Body Is My Househttps://www.youtube.com/watch?v=8A5wHp-sucU

Psicologo-guaritore a domicilio

Ogni tanto taglio l’erba del mio piccolo giardino.
Prima però raccolgo tutti i fiori che trovo e li porto in casa:
è la mia terapia primaverilestiva contro
pensieri negativi/rimuginio/preoccupazioni /dolori sparsi/ mancanze e altri disastri.
Non risolve ogni cosa, ma è di grande aiuto.

***

Lo spirito dei fiori
mi allena sulle punte dei piedi
ruota il mio corpo
come un pane da infarinare
di polline volante.
Credo di danzare
ma è la Verde Maestà che mi solleva
dalla terra del pensiero, lo miete
poi mi posa al suolo tra il fango
dei castagni e le zanzare appuntite.
C’è la luna indiana
con la sua lepre addormentata
nei crateri e le parole nette:
qui si sogna
per udire i sottili Maestri.

Chandra Candiani, da Estate, in Pane del bosco. 2020-2023, Einaudi, 2023

°ascoltando Buffy Sainte-Marie – Poppies – https://www.youtube.com/watch?v=1fgEgcf5Qzg&t=5s

Lessico vegetale

Immagine tratta da Il giardino dei sogni, albo illustrato da Maike Neuendorff, Carthusia Edizioni, 2020, p. 11

Immagine tratta da Il giardino dei sogni, albo illustrato da Maike Neuendorff, Carthusia Edizioni, 2020, p. 11

(Dev’essere bellissimo saper parlare la lingua dei fiori)

***

Vi prendo violette
e voi ciclamini selvatici
vi prendo
teneramente nello sguardo
dalla terra fucilata di sete,
vi tengo nelle pupille
e prego di sapervi dire,
dissetarvi così
con qualche parola-grillo
parola-acqua
lingua limpida di pioggia.

Chandra Candiani, da Primavera, in Pane del bosco, Einaudi, 2023

 
°ascoltando Ezio Bosso – Pines and Flowers – Symphony No. 2, Under Trees’ Voiceshttps://www.youtube.com/watch?v=EWWhXpdPg0c

Sogno/utopia di mezza estate

fiori rari

Se l’umanità fosse tranquilla come nel sogno del poeta…  pensa che pace. Un sogno, appunto:

Sogno un uomo tranquillo
che nulla spiega e nulla
difende, ma solo conosce
dove sbocciano i più rari
fiori selvatici, e va,
e scopre di sorridere
senza volerlo.

***

I dream of a quiet man
who explains nothing and defends
nothing, but only knows
where the rarest wildflowers
are blooming, and who goes,
and finds that he is smiling
not by his own will.

Wendell Berry (Stati Uniti, 1934), da A Timbered Choir: The Sabbath Poems 1979-1997, 1999

°ascoltando  Paul Pritchard – Plan for the Future https://www.youtube.com/watch?v=v0YHUpoz8bE 

Sempre (molta) imperfezione

Ripropongo una poesia tratta da Fiori, mine e alcune domande (pubblicato nel 2015 da Sillabe di Sale Editore) che ho deciso di lasciare  qui (pdf nuova versione 2023), liberamente scaricabile (con pochi e lievissimi cambiamenti rispetto alla versione del 2015).

***

 

Chi sei?

Mi chiedi chi sono,
qual è la mia posizione:
io sono la crepa sul muro
il cuscino macchiato
la tazza bella, scheggiata.
Come te
sono solo imperfezione.

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di sale Editore, 2015

°ascoltando Bert Jansch – The Gardener – https://www.youtube.com/watch?v=8W3Tdgxxp5g

Terapia naturale (ops… bisogna dire “green therapy”)

tantoilmondoèpienodifiori

Che cosa vuoi dimenticare o ricordare? fatti aiutare da un fiore (fortunatamente il mondo è  pieno di fiori… anche se non ancora per tanto).

***

Ipnosi

fatti ipnotizzare da un fiore
– scegli tu il suo colore – guardalo
da vicino e sempre più vicino
guardalo vivere e carezzarti
mentre cadi nel tuo sonno e perdi
la paura di essere un errore
guardalo perché ogni venatura
di petalo respira anche per te

Irene Marchi, da Dimmi come stai, Cicorivolta Editore, 2022

°ascoltando  Damien Rice – Hypnosis https://www.youtube.com/watch?v=4TXy2i036LU

Ti sembra poco?

val di fiemme

Guarda bene. Ti sembra poco?

***

 

Quello che c’è sotto il cielo

Fermati a quello che c’è sotto il cielo.
Gli astri, lasciali ruotare lassù.
Non può bastarti un filo

d’erba e d’acqua, il vento,
questo miracolo del vento tra i pini,
le fiamme dei falò che divampano

e i rami spezzati che diventano
purpurei, friabili, di cenere,
questo immenso miracolo del fuoco,

le nuvole, le rose, le api,
i corpi che si cercano con non meno
luce in sé che le albe… ti sembra poco?

Giuseppe Conte, da Poesie 1983-2015, Mondadori, 2015

°ascoltando  Bandabardò – Lo Sciopero del Sole https://www.youtube.com/watch?v=KYY1kJbtmtQ&t=91s

 

L’altra dimensione

 

STE_2007

Alberi, vento, fiori. E nient’altro.

 

Dimenticare città, nomi, desideri
di uomo: voglio solo fiorire, rivivere, io
non più io, ibisco, acacia,
conca aperta e tremante di un anemone.

Avere piedi e nodi d’erba, io
non più io, mani guantate
di germogli, ciglia nuove blu, di
scorza il torace, spezzato e vivo.

Ho dimenticato tutto, scrivo
perché dimenticare è un dono: non
desidero più che alberi, alberi, prode
di vento, onde che vanno e tornano, l’eterno

rinascere sterile e muto delle

cose

«Marzo è stato freddo e triste, ma
poi l’Aprile, praterie, portenti
di scarlatto lieve, ciliege, e le prime

rose» 

Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da L’Oceano e il ragazzo, Rizzoli, Milano, 1983 

°ascoltando The Beatles – Strawberry Fields Forever https://www.youtube.com/watch?v=10LSq_J5ol4

Loro dormono

(Io li invidio, i gatti. Anche tu?)

 

È tranquillo qui. I gatti
poltriscono, ognuno
nel suo posto prediletto.

Il geranio si inclina da questo lato
per vedere se sto scrivendo di lui:
testa tutta petali, gambi
bruni, e quei ventagli verdi.
Come vedi,
sto scrivendo di te.

Accendo la radio. Sbagliato.
Non deve esserci nessun suono
in questa stanza, tranne
quello di una voce che legge una poesia.
I gatti chiedono
Il topo di campagna, di Theodore Roethke.

La casa si accomoda sul fianco
per un sonnellino.
So che siete con me, piante
e gatti — ma anche così ho paura,
seduta al centro della possibilità
perfetta.

Jane Kenyon (Stati Uniti, 1947-1995), da The boat of quiet hours, 1986

°ascoltando Gino Paoli – La gatta https://www.youtube.com/watch?v=r0MjJ9s3mIY

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