M di mare

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Fratello mare

Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti,
arrivederci fratello mare.

Varna, 1951

Nazim Hikmet (Salonicco, 1902-1963), da Poesie d’amore, Mondadori

°°°

Il mare

Mare amico, nido dei venti;
eterno tumulto di fuoco e di schiuma
rabbiosa, guizzante, balenante
come fulmine sulla terra,
sulla tua spiaggia attendo l’alba
prigioniero della tua voce di tempesta:
porto nel mio cuore il tuo canto selvaggio
e il tuo perenne invito verso i cieli.

 Georgi Sejtanov (Bulgaria, 1896-1925), in AA.VV., Ventuno 21 poeti bulgari fucilati, traduzione di Leonardo Pampuri, 1960

*ascoltando The Waterboys – This Is The Sea https://www.youtube.com/watch?v=VAiOjxkCS0g

(per altre lettere dell’alfabeto, qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/alfabeto/)

B di basta brontolare!

brontolo

Il mondo

Non ditemi che il mondo è brutto,
malato, ridotto in merda.

Il mondo ha bisogno di esser bello
anche se ti urla il cuore
anche se ti strappano le dita.

°°°

E’ mònd

N u géim che è mònd l’è brott,
malèd, ardòtt in mérda.

E’ mònd l’à bsògn d’ès bèll
ènca s u t rògg e’ cor
ènca s i t ‘taia al déidi.

Nino Pedretti (Santarcangelo di Romagna, 1923), da Al vòusi e altre poesie in dialetto romagnolo, traduzione di Paolo Nori, Einaudi, 2007

°ascoltando Noa (Achinoam Nini) – Beautiful That Way https://www.youtube.com/watch?v=B7hA_f-aWwY

(per altre lettere dell’alfabeto, qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/alfabeto/)

S di sogni

Illustrazione tratta dal libro “Incontri-Disincontri”, Jimmy Liao, traduzione di Silvia Torchio, Terre di Mezzo editore, 2017

Illustrazione tratta dal libro “Incontri-Disincontri”, Jimmy Liao, traduzione di Silvia Torchio, Terre di Mezzo editore, 2017

Sognare o non sognare: è questo il dilemma?
No,  conviene sognare, sempre e comunque.

 

Tieniti stretti i sogni

Tieniti stretti i sogni
perché se i sogni muoiono
la vita è un uccello dalle ali spezzate
che non può volare.

Tieniti stretti i sogni
perché quando i sogni se ne vanno
la vita è un campo arido
gelato dalla neve.

°°°

Hold fast to dreams

Hold fast to dreams
For if dreams die
Life is a broken-winged bird
That cannot fly

Hold fast to dreams
For when dreams go
Life is a barren field
Frozen with snow.

Langston Hughes (Joplin, Missouri, 1902 – New York, 1967)

*ascoltando Vangelis – Dream in an Open Place https://www.youtube.com/watch?v=1vGEtow5S7I

(per altre lettere dell’alfabeto qui)

N di nostalgia

Marc Chagall - La violiniste bleu - 1947

Marc Chagall – Le violiniste bleu – 1947

La Nostalgia (in persona) me la immagino così:
un vestito color “cieli di Chagall” e una voce di violino.
E a piedi nudi, ovviamente!

 

In cima ad un violino
ci sta forse un respiro
che nessuno raccoglie
perché è un senso d’amore.
Tu suoni per il vento e viaggi
dove la pace sussurra tra le piante
tutta una nostalgia.

Alda Merini, da Clinica dell’abbandono, Torino, Einaudi, 2004

*ascoltando Janine Jansen – Après un reve (Gabriel Fauré)  https://www.youtube.com/watch?v=CkqlRC7i4Kg

(per altre lettere dell’alfabeto, qui)

R di amore

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Insolito e bello questo punto di vista sulla parola “amore

Amore è una parola liquida,
mobile, fluttuante:
vi leggo dentro more,
ancora, ancora, di più,
lo slancio della gioventù.
E ci trovo dentro inscritta,
anche remora; c’è in più
una erre, la sua rotondità;
e remora vuol dire cautela,
strategia, corteggiamento,
il lampo, lo sbandamento
della tua e mia felicità.

Raffaele Crovi (Paderno Dugnano, 1934-2007), da La vita sopravvissuta, Einaudi

*ascoltando Queen  – Crazy Little Thing Called Love https://www.youtube.com/watch?v=zO6D_BAuYCI

 

B di Bugie

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Bugie innocenti, bugie per difendere, bugie che aiutano, bugie che “dispongono un mondo che non è di questo mondo” come scrive la poetessa polacca in La mappa (qui sotto). Comunque bugie. Facciamo un gioco: ognuno pensa alla sua ultima bugia.

La mappa

Piatta come il tavolo
sul quale è posata.
Sotto – nulla si muove,
né cerca uno sbocco.
Sopra – il mio fiato umano
non crea vortici d’aria
e lascia tranquilla
la sua intera superficie.

Bassopiani e vallate sono sempre verdi,
altopiani e montagne sono gialli e marrone,
oceani e mari – di un azzurro amico
sui margini sdruciti.

Qui tutto è piccolo, vicino, alla portata.
Con la punta dell’unghia posso schiacciare i vulcani,
accarezzare i poli senza guanti grossi,
posso con un’occhiata
abbracciare ogni deserto
insieme al fiume che sta lì accanto.

Segnalano le selve alcuni alberelli
tra i quali è ben difficile smarrirsi.

A est e ovest, sopra e sotto
l’equatore, un assoluto
silenzio sparso come semi,
ma in ogni seme nero
la gente vive.
Forse comuni e improvvise rovine
sono assenti in questo quadro.

I confini si intravedono appena,
quasi esitanti – esserci o non esserci?

Amo le mappe perché dicono bugie.
Perché sbarrano il passo a verità aggressive.
Perché con indulgenza e buon umore
sul tavolo mi dispongono un mondo
che non è di questo mondo.

Wislava Szymborska, da Basta così,  Adelphi Edizioni, traduzione di Silvano De Fanti, 2012.

 °°°

Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole
ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull’erba
è la tua assenza
quando divento l’ultima luce all’ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.

Nazim Hikmet, da In esilio

* Qualche bugia in musica:  Iron Maiden – No more lies https://www.youtube.com/watch?v=sd0tHF3LyB0; Fleetwood Mac – Little Lies https://www.youtube.com/watch?v=Xr9Oubxw1gA.

(Per altre lettere dell’alfabeto… qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/alfabeto/)

C di Coerenza (fuori tema n.12)

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Troppo divertente questa vignetta: la coerenza nell’essere una scocciatrice… un’ottima consolazione!

Ma una tenace coerenza è davvero una cosa (sempre) buona?

Walt Whitman in  Foglie d’erba scriveva:

«Mi contraddico? Certo che mi contraddico!
Sono vasto, contengo moltitudini».

La trovo una bella affermazione.

Perché al di là di un certo (necessario) livello di coerenza relativa ai valori di base (che poi è la stessa bella coerenza di cui si parla nella canzone che cito alla fine di questo post), il voler sempre e a tutti i costi essere coerenti e non contradditori rispetto a ciò che siamo stati o abbiamo detto, pensato o creduto in precedenza, è (forse) qualcosa di poco spontaneo: un’autoimposizione quasi innaturale rispetto ai cambiamenti costanti di una persona. Cambiare idea (non in continuazione, ovviamente!) a volte ci salva dalla fossilizzazione del pensiero. E ci rende decisamente umani.

E la coerenza nel mantenerci umani (nel senso buono del termine) non è poi così male.

(Ma… forse… aggiungo sempre un forse: sono coerente con la mia mancanza di certezze)

“L’altro timore che ci allontana dalla fiducia in noi stessi è la nostra coerenza:

ci trattiene il rispetto per le azioni fatte e le parole dette, dato che gli occhi altrui non hanno altri elementi per calcolare la nostra orbita se non le nostre passate azioni, e noi siamo riluttanti a deluderli.

Ma perché continuare a tenere la testa dietro le spalle?

Perché trascinarti dietro il cadavere della memoria, per paura di contraddire quel che hai detto e fatto in questo o quel luogo pubblico?

Supponiamo che ti contraddica; e con questo?

A me sembra buona norma di saggezza quella di non contare esclusivamente sulla sola memoria e di farne poco, anzi, anche in atti di pura memoria; e allora trascina in giudizio quel passato in un presente dai mille occhi, vivi in un giorno sempre nuovo!

[…] Una stupida coerenza è l’ossessione di piccole menti […], una grande anima non ha niente a che fare con la coerenza”.

Ralf  Waldo Emerson, da Diventa chi Sei. La fiducia in se stessi, a cura di Stefano Paolucci, Donzelli Editore, 2005

*ascoltando Nomadi – La coerenza https://www.youtube.com/watch?v=TLEoRtkBL0Q

(Per altri “Fuori tema”, qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/fuori-tema/)

V di (volere) volare

vvvvvvvvvvvolareLe ali le avevamo. Ma dove le abbiamo messe? (L’importanza di fare ordine negli armadi…)

 

Ho sognato di volare

Ho sognato di volare
tante volte in una
una volta in tante,
leggera sopra i tetti
con un sospiro di gioia nera
posandomi sui cornicioni
seduta in bilico su un comignolo
quanto quanto quanto
ho camminato sulle vie
ariose dell’orizzonte
fra nuvole salate e raggi di sole
un gabbiano dal becco aguzzo
un passero dalle piume amare
erano le sole compagnie
di una coscienza addormentata
vorrei saper volare
ancora in sogno ancora,
come una rondine,
da una tegola all’altra
e poi sputare sulle teste
dei passanti e ridere
della loro sorpresa, piove?
O sono lacrime di un Dio ammalato?
Volo ancora, ma nelle tregue del sonno
il piede non più leggero
scivola via, una mano si aggrappa
alla grondaia che scappa
vorrei volando volare
e riempire di allegrie
le spine del buio.

Dacia Maraini

 

La sera

Vorrei camminare in questa sera tranquilla
da sola e in silenzio – voce e pianto –
sciogliermi da tutti i vincoli
per avanzare libera e intera
verso il mistero;
introdurmi in esso come fine
di ogni ricerca…
Vorrei cadere in letargo lentamente;
dimenticare la materia, non sentirla,
e in un tentativo impetuoso alzarmi in volo,
e planare, planare, libera e straniera,
lontano dal mio fango, separata dal corpo,
– goffo, umano, –
e volare e volare bevendo soli
nell’infinita immensità del cielo.

Jesuina Sánchez (Salto, 1948), da Mayo y Milagro, 1991

 

*ascoltando Paul Simon & Garfunkel – El Condor Pasa https://www.youtube.com/watch?v=QqJvqMeaDtU

(ancora sul volerevolare qui http://lapoesianonsimangia.myblog.it/2016/03/10/sabbia-2/)

P di Paura (2° parte)

checosasuccede

Cold in hand blues

E cosa dirai?
Mi limiterò a dire qualcosa.
E cosa farai?
Mi nasconderò nel linguaggio
E perché?
Ho paura.

Alejandra Pizarnik (Buenos Aires, 1936 –1972), da L’inferno musicale, 1971

 

Paura

Nuda come uno sterpo
nella piana notturna
con occhi di folle scavi l’ombra
per contare gli agguati.
Come un colchico lungo
con la tua corolla violacea di spettri
tremi
sotto il peso nero dei cieli.

Milano, 19 ottobre 1932

Antonia Pozzi da Parole, 1939

*ascoltando Pink Floyd – Lost For Words https://www.youtube.com/watch?v=zPwucFar9kM; Niccolò Fabi – Vince Chi Molla https://www.youtube.com/watch?v=dRqCKeerLag

(per la Paura – parte 1°, qui http://lapoesianonsimangia.myblog.it/2017/11/18/p-di-paura/)