Potendo scegliere

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Primavera: c’è tanta scelta di fiori.
Quale vorresti diventare… (in un lontano, lontanissimo) poi?
***

Potendo scegliere

Se poi mi troverò
rinata
tra le fibre di un fiore
mi piacerebbe suggerire
piano, al vento:

nontiscordardime

 

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 2020

°ascoltando Laura Nyro – And When I Die
https://www.youtube.com/watch?v=XCvwDjgKPoc

Poesia che passa, poesia che resta

Il 21 marzo  è, tra le altre cose, la giornata mondiale della poesia. La poesia: quella cosa scritta dai poeti, quei mattacchioni!

Il mondo è pieno di poeti, ma la maggior parte si nasconde abilmente e nessuno saprà mai della loro esistenza (come poeti). Altri invece vengono “ritrovati”, apprezzati o comunque ricordati solo in seguito alla loro dipartita. Ed è con le parole di uno di questi che voglio festeggiare la poesia. Il testo in questione è di Antoine Pol (Douai, 1888-1971) che proprio a questi versi deve la sua notorietà (postuma). Les passantes, in origine compresa nel volume Émotions poétiques (Editions du Monde Nouveau, 1918), fu infatti scoperta e in seguito messa in musica (con grande successo) da Georges Brassens nel 1972, e due anni dopo da Fabrizio De André (qui la storia completa).

E come le passanti di cui si canta qui sotto, così sono alcune poesie:

passano ma qualcosa resta, oltre il tempo.

***

Voglio dedicare questa poesia
a tutte le donne amate
per qualche istante segreto.
A quelle conosciute appena,
che un destino diverso porta via
e che non si ritrovano più.
A quella che si vede apparire
per un secondo alla finestra
e che, rapida, scompare via,
però la sua sagoma snella
è tanto graziosa e sottile
da rimanerne rasserenato.
Alla compagna di viaggio,
i cui occhi, affascinante paesaggio
fan sembrare breve il cammino
e che si è il solo, forse, a capire
ma che, però, si lascia scendere
senza averle sfiorato la mano.
All’esile e leggera ballerina di walzer
che vi è parsa così triste e nervosa
in una notte di carnevale,
che è voluta rimanere ignota
e che non è più ritornata
a volteggiare in un altro ballo.
A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore grigie
accanto a uno ormai troppo diverso
vi hanno, inutile follia,
fatto vedere la malinconia
d’un avvenire disperante.
A quelle timide innamorate
che sono restate in silenzio
e che ancora vi rimpiangono,
a quelle che se ne sono andate
lontane da voi, tristi, abbandonate,
vittime d’uno stupido orgoglio.
Immagini care appena scorte,
speranze d’un giorno deluse,
domani sarete nell’oblio
per quel poco di felicità che sopravvenga
è raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino.
Ma se la vita è andata male,
si pensa con un po’ di rimpianto
a tutte quelle felicità intraviste,
ai baci che non si osò prendere,
ai cuori che forse vi attendono,
agli occhi mai più rivisti
allora, nelle sere di stanchezza
mentre si popola la propria solitudine
di fantasmi del ricordo
si piangono le labbra assenti
di tutte quelle belle passanti
che non si è saputo trattenere.

Antoine Pol (Douai, 1888-1971), da Emotions poétiques, Editions du Monde Nouveau, 1918

°ascoltando Georges Brassens – Les Passantes https://www.youtube.com/watch?v=vvjhsZYaofk e Fabrizio De Andrè – Le passanti – https://www.youtube.com/watch?v=6V0JPcPhhxo&t=13s

Ricordati di…

Illustrazione tratta da Jimmy Liao, “Incontri disincontri”, Terre di Mezzo, 2017

Illustrazione tratta da Jimmy Liao, Incontri disincontri, Terre di Mezzo, 2017

… esistere davvero (e altre cose  da  scrivere e attaccare sulla porta del frigo)

***

Esistere davvero togliersi
il pensiero d’imparare a respirare.
Scrivere aria cielo davanzale
gesticolare far finta di parlare.

Andrea Bajani, da Promemoria, Einaudi, 2017

°ascoltando Daniel Norgren – The Flow  – https://www.youtube.com/watch?v=FRaS1yJGS2M

 

Se ti dico “poesia”…

 

 

Se ti dico poesia, che cose ti viene in mente, subito?

Ti piace o ti annoia, la poesia? E se ti piace, che cosa ricerchi tra i versi?

Anche tu hai pensato (e più di una volta) ma a cosa serve la poesia?

(Lascio qui sotto un pdf di poche pagine, liberamente scaricabile, in cui ho raggruppato alcuni miei tentativi di risposta a queste e altre domande… A proposito di poesia )

Ho capito

In questi versi la poetessa Piera Oppezzo ci parla di qualcosa che ha compreso.
Facciamo un gioco? Ognuno scrive di getto quello che è sicuro di aver capito. E poi?
E poi sarebbe bello passarci (come ci scambiavamo i bigliettini a scuola, durante un compito in classe) tutte queste nostre scoperte…

***

Un viaggio che domani devo ripetere

Ho capito.
Ci sono più i giorni che la vita.
C’è di più il mattino tutto in avanti
poi il pomeriggio che sprofonda giù
la sera che ricomincia, dove andrà a finire?
Mi piace non mi piace
conta l’avventura che sono riuscita a inventarmi.

La concludo raggiungendo il cuscino.
Uno spazio dove mi dico
che ho consumato quanto potevo
usando tutto:
il colore di una maglietta
la curiosità il silenzio i toni di voce
una frecciata di intelligenza
il cuore che batte troppo in fretta
l’amore per l’entusiasmo
l’apatia che fa passare il tempo
la vigilanza che alimenta la paura.

Poi non è tardi ma è tardi.
È stato un viaggio che domani devo ripetere
facendo in modo che sia diverso.
Ogni volta mi devo accorgere
che si tratta di un pezzo di vita
che tutti questi pezzi (dicono)
dovrei metterli insieme
controllare se di fatto prendono forma
quali linee, che tratti vorrei
e se proprio ho bisogno (mi domando)
di guardarmi in una forma definita.

Piera Oppezzo (Torino, 1934 – 2009), in “Nuovi Argomenti”, aprile-giugno 1978, n.58

°ascoltando Niccolò Fabi – Una Somma Di Piccole Cose https://www.youtube.com/watch?v=lmHddBClrxQ 

È vietato parlare al conducente

 

vietato

I divieti non piacciono a nessuno, eppure spesso ce li creiamo da soli (anche se  dal crearli al rispettarli ci può essere di mezzo  un mare). Che cos’è che ti sei proprio (e senza sconti) vietat* di fare?

***

 

ATTENZIONE ATTENZIONE

È vietato l’ingresso ai non addetti al lavoro
È vietato il lavoro ai non addetti all’ingresso
È ingrassato l’addetto ai non vietati al lavoro
È lavato il gessetto ai non addetti all’ingrosso
È ingrossato il divieto ai non lavati di fosso
È addetto all’ingresso il non vietato al lavoro
È avvallato il lavoro all’ingrosso del foro
È levato di dosso il divieto del tetto
È addossato il divieto ai non venati di rosso
È arrossato il viadotto ai derivati del cloro
È venduto il cruscotto con paletti di gesso
È ingessato il bompresso ai maledetti del fosso
È mozzato il permesso ai garretti del toro
È maledetto il congresso dei cavilli del moro
È forato il moretto nei contratti del coro
È contrito il foretto ai lavori del messo
È cessato il forzetto ai divieti dell’oro
È venduto il merluzzo non senza decoro
È dettato il permesso ai verdetti del foro
È vietato l’ingresso agli addetti al lavoro

Bruno Munari, da Verbale Scritto,  1992, Corraini

°ascoltando Litfiba – Proibitohttps://www.youtube.com/watch?v=gJT2kL62T68

(Ri)pensando come bambini

 

Prova  per un momento a pensare come se fossi ancora bambin*:
che cosa ci vedi in una pietra? e in un albero?

 

Un bambino mi ha detto:
“La pietra è una rana addormentata.”
Un altro bambino mi ha detto:
“Il cielo è una seta molto fragile.”
Un terzo bambino mi ha detto:
“Il nonno è il diavolo che ride.”
Un quarto bambino mi ha detto:
L’oceano, quando ha paura, grida.”
Io non dico niente, sorrido.
Il sogno del bambino è una legge.
E poi so che la pietra,
per davvero, è una rana,
ma invece di dormire, mi guarda.

***

 

Un enfant m’a dit :
“La pierre est une grenouille endormie”.
Un autre enfant m’a dit :
“Le ciel, c’est de la soie très fragile”.
Un troisième enfant m’a dit :
“L’océan, quand on lui fait peur, il crie”.
Je ne dis rien, je souris.
Le rêve de l’enfant, c’est une loi.
Et puis je sais que la pierre,
Vraiment, est une grenouille,
Mais au lieu de dormir,
Elle me regarde.

Alain Bosquet, tratto da Bernard Friot,  Un anno di poesia, Lapis Edizioni, 2019, traduzione di Chiara Carminati de L’agenda du (presque) poète, (2007)

°ascoltando Cat Stevens – Remember the Days of The Old Schoolyard- https://www.youtube.com/watch?v=zIrdkdd1I9k

Il vento sa leggere

Hai mai prestato un libro al vento? Te l’ha restituito?

***

Un’ombra di nube

Scoprì il mio libro aperto una brezza
e scuotendo i fogli cercava
la poesia che c’era sulla primavera.
“Guarda che non c’è!” provai a dire.
 
Poesia sulla primavera? Chi l’ha mai scritta?
Di risposta per lei non ero degno;
aveva un’ombra di nube sul volto, paura
che le avrei fatto perdere il segno.

Robert Frost, da Fuoco e ghiaccio – Poesie, Adelphi, 2022

°ascoltando  Ludovico Einaudi – Wind Song https://www.youtube.com/watch?v=u1X0zuhD8kA

Una definizione

Una definizione  di poesia, data da chi la poesia l’ha sicuramente vissuta

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Novembre 1924 […] Passando intanto alla filosofia, tu dici: “Essa (la poesia) è il sentimento della bellezza”. Non solo. Essa è il sentimento di tutto, del bello e del brutto, del buono e del cattivo, del giusto e del falso, di quel contrasto tra bene e male che è la vita. Dalla mia riflessione hai poi ricavato proprio ciò che volevo: anche in un quadro può esservi poesia. La poesia è dappertutto. Un qualunque sentimento è poesia […] che ti piaccia la vita proviene da un sentimento. La poesia è la regina del mondo che può sentirla […]. C. Pavese (più si è malcontenti di sé e più la firma si mette gigante.) (…)

Cesare Pavese, da Non ci capisco niente – Lettere dagli esordi, L’orma editore, 2021, pp.11-12  

°ascoltando DJ Gruff – La poesia se ne fottehttps://www.youtube.com/watch?v=GgeOtaVNGNA&t=5s

N di neve

Qual è il tuo ricordo più dolce della neve?

Primo canto della neve

quando venne la neve
la neve portò bianchi glicini
e dolci tortore di farina
quando venne la brina
anima candida luce di luna
quando candì il giorno intorno
e l’oro si fece solo sole
quando la notte si annodò
e nodo e nido furono uno
quando il violino suonò le note
della terra bruna e del mare
quando ritmando e poetando
siamo tornati ad amare
 
Alberto Cappi (Revere, 1940-2009), da Quattro canti, Circolo degli Artisti 2000

°ascoltando Ludovico Einaudi – The Snow Prelude No. 15 https://www.youtube.com/watch?v=1FSugAsFPoA