Ascolta…

 

Che cosa stanno cantando, lì da te?

***

 

La musica nuova
 
la stagione delle foglie che cantano
può regalarti una musica nuova
quale sia il suo colore non lo so
e non so dove ti porterà,
ma se resti in silenzio
puoi sentirne anche il profumo
profumo di foglie cantate dal vento

Irene Marchi, da Dimmi come stai, Cicorivolta Editore, 2022

°ascoltando Manic Street Preachers – Autumn Song – https://www.youtube.com/watch?v=_sqKt7CrWhM&t=27s

Il coraggio di…

Mettersi a nudo davanti agli altri:  questa idea può far venire le vertigini
(ma poi la musica sarà davvero la nostra).

Il coraggio oggi è vivere.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Coraggio è guardarsi negli occhi,⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
ma coraggio è anche e semplicemente condividere.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Condividere il cibo e l’acqua.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
La malattia e la sofferenza.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
La gioia e la musica.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Coraggio è buttarsi a capofitto⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
nel nuovo con le note⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
e fendendo l’aria con i suoni.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Coraggio è mettersi a nudo davanti agli altri⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
con il proprio suono.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Senza vesti da circostanza⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
e senza orpelli⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
calzando le scarpe di sempre.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Alla perenne ricerca della luce⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
e delle ombre del mondo.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Paolo Fresu, da  Poesie Jazz per cuori curiosi, Rizzoli, 2018⠀⠀⠀⠀⠀⠀

 

°ascoltando⠀Paolo Fresu Quintet – Chiaro https://www.youtube.com/watch?v=zpfDaAZxGEA

Che si ascolta di bello?

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(Un po’ di buona musica fa sempre bene)

Ray Brown

è per il giro di basso
che non riesco a uscire dalla stanza

***

Chet Baker

                     –o jazz per Einar Falur
 
sussurra: amore
 
e
tiene la tromba
come un ricordo
impossibile da dire

***

Strazio
 
non ricordo il motivo
 
ma avevo deciso
di porre fine alla mia vita nel fosso
sotto la fattoria
 
quella sera la radio annunciò
la morte di Elvis Presley
 
fu la prima volta
che il dolore mi salvò la vita

***

Questa vita, questa vita

stamani
quando ho guardato che tempo faceva
c’erano orme nella neve
quelle del postino
 
un mio omonimo
pare in debito di parecchi soldi
 
penso
metto la sera sullo stereo
dove B.B. King spegne la cicca
e canta di donne che se ne sono andate
o che torneranno per andarsene

***

Closing Time alla Tom Waits

Un mezzo bicchiere di whisky scolato più volte sul vecchio piano
Una voce arrochita e nel crepuscolo una tromba lamenta il suo destino
e da qualche parte, il violino si tiene i nostri sogni.
Notte, un velo di nebbia scivola quieto
sotto i lampioni. Le sedie capovolte sui tavoli
e un nero brizzolato sembra che spazzi.
La sua camicia che era blu ha un colore indefinito.
Una coppia sognante sulla pista in abbracci profondi.
La donna con un vestito a rose. Un uomo addormentato
sul bancone del bar e la sigaretta consumata da tempo.
Una lampada a olio fumosa proietta una luce flebile nel mezzo
bicchiere vuoto e un raggio di sole rossastro tasta
senza far rumore la finestra dello scantinato.
Il giorno non è nostro e lei.
Lei è infinitamente lontana.

Poesie di Jón Kalman Stefánsson (Reykjavik, 1963), da La prima volta che il dolore mi salvò la vita – Poesie (1088-1994), traduzione di Silvia Cosimini, Iperborea, 2021

°in sottofondo Tom Waits – Closing Time https://www.youtube.com/watch?v=ZGWJ5XiwbV0

A lezione di musica

musica

Dove si impara a suonare la musica che abbiamo dentro?

Se avessi un violino
e lo sapessi suonare!
aperto, socchiuso
in un angolo scuro
sono pieno di musica
come un fiasco di vino

Raffaele Carrieri (Taranto, 1905-1984), da La giornata è finita, Mondadori, 1963

∞ ascoltando George Harrison – While My Guitar Gently Weeps (live) https://www.youtube.com/watch?v=oRyoG22bd7I

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Settecoloripersettenote

settecolorisettenote copia

Caro Violinista pazzo, suona una musica con l’arcobaleno (e guarisci il mondo intero)…

Violinista matto
che suoni là fuori
una cosa da nulla
ma che fa piangere l’anima…

Dove hai imparato
che questa tua melodia
lacera appena la veste
il cui tessuto è il giorno?

Chi ti disse un tempo,
prima che tu fossi,
che quando l’anima piange
capisce che la vita è irreale?

Chi ti insegnò prima
che tu avessi un cuore,
che il dolore porta istanti
in cui il mondo è vano?

Fernando Pessoa, da Poesie di Fernando Pessoa, a cura di Antonio Tabucchi e Maria José De Lancastre

♥ ascoltando I Ratti della Sabina – Il violinista pazzo https://www.youtube.com/watch?v=mfp2g6OTIHE

Un po’ d’ombra

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All’ombra di alcune parole (buone) si può anche sonnecchiare

 

Ogni parola è una nota di musica
Un poco di colore sulla tela
Polvere sulle spalle delle statue
Profumo sulle ali delle farfalle
Ogni parola è una foglia che cade
L’albero è il libro della vita
I suoi rami sono capitoli
Il suo tronco è la linfa del tempo
Ogni poesia è una fantasia
Dove parole colori e foglie
Danzano su un tavolo in Toscana
Un giorno d’estate
Dove la poesia regala l’ombra
Ai gatti che sonnecchiano.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Poesie dipinte (n. 68), in Dolore e luce nel mondo, La nave di Teseo, 2021, traduzione di Cettina Caliò

♣ ascoltando Glen Hansard – Good Life Of Song https://www.youtube.com/watch?v=wLTXAXilNAQ

Ascolta…

 

violoncello

 

 

SEI SUITES DI BACH per violoncello solo
lo strumento più simile alla voce umana.
Vuoto e silenzio intorno,
ogni suono un miracolo,
niente immagini o inganni
da vedere niente:
è il racconto monotono e stupendo
del nostro andare –
tu lo sai verso dove.
Io non so se mi piace
tutta questa bellezza.

Anna Maria Carpi, da La macchia dell’origine, in E tu tra i due chi sei, Scheiwiller, 2007

 

♥ ascoltando JS Bach – Sei Suite per Violoncello solo (Pau Casals – 1936) https://www.youtube.com/watch?v=ePPMrX4YtkM&t=2162 e Nick Drake – ‘Cello Song https://www.youtube.com/watch?v=h4y8WGOJu_c

Che cosa ascolti?

foto murales musica

Oggi passeggiamo tra cinque linee (infinite)

 

La musica ascoltata con te
resterà sempre con noi.

Il grave Brahms e l’elegiaco Schubert,
alcuni canti, la terza sonata di Chopin,

quartetti dal suono
che lacera il cuore (Beethoven, gli adagi)

e la tristezza di Šostakovic, che
non voleva morire.

I grandi cori nelle passioni di Bach
– come se qualcuno ci chiamasse

ed esigesse da noi la gioia,
pura e disinteressata,
la gioia in cui la fede
è qualcosa di ovvio.

Certi frammenti di Lutosławski
fuggitivi come i nostri pensieri.

I  blues di una cantante di colore
ci trafiggevano come acciaio lucente –

anche se ci avevano raggiunto in strada,
in una brutta città polverosa.

Le marce di Mahler che non hanno fine,
la voce della tromba che apre la Quinta sinfonia

e la prima parte della Nona
(talvolta tu la chiami « malheur »!).

La disperazione di Mozart nel Requiem,
i suoi concerti per pianoforte sereni,

che meglio di me cantarellavi
– ma ciò lo sappiamo bene.

La musica ascoltata con te
tacerà insieme a noi.

Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 1945), da Dalla vita degli oggetti – Poesie 1983-2005, Adelphi, 2012, traduzione di Krystyna Jaworska

 

Torneremo

takecareofyourself

… prima o poi, ad ascoltare la musica dal vivo.
Nell’attesa, la musica resta comunque un’ottima cura per (quasi) tutto, proprio come si legge  nella poesia qui sotto.

(Per questo le inserisco – musica e poesia –  nello spazio “Rimedi e cure – farmacia alternativa”, qui  https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/rimedi-e-cure-farmacia-alternativa/)

 “(…) La musica non si può toccare – esiste solo nell’istante in cui viene percepita – e tuttavia è in grado di mutare profondamente il modo in cui vediamo il mondo e il nostro posto al suo interno. La musica può aiutarci a superare i momenti difficili della vita trasformando la percezione di noi stessi e di ciò che ci circonda. È roba forte”.

David Byrne, da Come funziona la musica

***

Canzone d’amore

Le montagne sono spietate
la pioggia sta sciogliendo la neve
gelerà di nuovo.

Nel caffè due forestieri
suonano la fisarmonica
e una sala piena di uomini canta.

I motivi riempiono
i sacchi del cuore
il cavo degli occhi.

Le parole riempiono
gli stalli
che mugghiano tra le orecchie.

La musica rade le guance
scioglie le giunture
unica cura per i reumatismi.

La musica pulisce le unghie
ammorbidisce le mani
strofina i calli.

Una stanza piena di uomini,
venuti dal bestiame fradicio
dalla nafta, dall’eterno badile,

accarezza
l’aria di una canzone d’amore
con mani addolcite.

Le mie hanno lasciato i polsi
e stanno oltrepassando le montagne
per ritrovare il tuo seno.

Nel caffè due forestieri
suonano la fisarmonica
la pioggia sta sciogliendo la neve.

John Berger (Londra, 1926 – 2017), da E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto, traduzione di Maria Nadotti, Il Saggiatore, 2020

  • ascoltando Listen to the Music – Playing For Change feat. Tom Johnston (The Doobie Brothers) https://www.youtube.com/watch?v=t4sK8d48Exs
  • Senti anche tu?

    v

     

    Note dolci

    L’uva fragola mi sta cantando
    una canzone più dolce di ogni paura
    la musica io non la so scrivere
    ma so ascoltare –  senti il ritornello…
    ci accarezza il controcanto
    del vento – e lei canta, piano,  le sue note
    profumate: anch’io  –  mi sussurra  –
    ho creduto di non meritare il sole
    ma ora sono matura tra le tue mani

    ©IreneMarchi2020

    non infierire