Forse

blog di poesia area bambini

Potendo, che cosa diresti alla bambina o al bambino che sei stat*? Io, forse (e sottolineo forse), le direi così:

 

brava bimba, bimba bella

se io non fossi così stanca
verrei a prenderti  correndo
lì dove ora ti trovi
e ti darei la mano urlando
dai, che fai? è ora
di svegliarsi, di uscire è l’ora
brava bimba, bimba bella
se io non fossi così stanca
ti rivelerei  il finale, ti risparmierei
l’evitabile l’inutile e l’incerto
e invece
ho troppi anni addosso
e ho smesso di correre da tempo
ormai  ti sei persa
brava bimba, bimba bella
io ti lascio

©irene.marchi.2024

°ascoltando (a ripetizione) Janis Joplin – Little Girl Blue
https://www.youtube.com/watch?v=rX8hOw31wCQ

Risposte dal passato

time

Ogni tanto (ti sarà certamente capitato) arriva dal passato  una risposta a personali domande lasciate in sospeso. Come ho fatto a non capire prima? pensiamo, sentendoci  i più stupidi del pianeta. Ma forse no, non siamo poi così stupidi: probabilmente ogni risposta (come tutte le cose) ha i propri tempi.

***

si può scrutare nel proprio passato
come in un cielo di stelle
non c’è più l’emozione e l’oro
ma ogni passo incompreso
dorme lì nella costellazione
protetto dall’oscurità degli anni luce
ogni complesso evento
rivela la sua forma d’astri
e la gravità remota che li aggrega
ogni tristezza o amore
mostra intera la sua orbita

Bruno Galluccio, da Verticali, Einaudi, 2009

°ascoltando God Is an Astronaut – Remembrance Day – https://www.youtube.com/watch?v=78m_mYvYUsE&t=2s

D di “dove?”

 

(Dove, dove e dove?)

 

I valzer di Chopin

Con i valzer di Chopin ritorno alla ragazza che un giorno sono stata.
Il giardino splende e magnifico dichiara il trionfo della vita
come ai tempi in cui esistevano le muse
e l’erba nel primo mattino sussurrava.
Nell’immenso cortile della memoria
ascolto preludi
e mi domando dove è rimasta la mia casa
dove la mia ragione d’essere
e dove la mia quiete.

***

Los valses de Chopin

Con los valses de Chopin regreso a la joven que un día fui.
El jardín arde y espléndido declara el triunfo de la vida
como cuando las musas existían
y susurraba la hierba en el amanecer.
En el inmenso patio de la memoria
oigo preludios
y me pregunto dónde quedó mi casa
dónde mi razón de ser
y dónde mi sosiego.

Luz Mary Giraldo (Ibagué, Colombia, 1950), traduzione di Martha Canfield

°ascoltando Chopin – Prelude No. 4 in E minor (Daniil Trifonov) – https://www.youtube.com/watch?v=l1OWaAJdNt0

(altre lettere dell’alfabeto qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/alfabeto/)

Di treni e di sogni

trenino di latta

Sei alla stazione.
L’altoparlante avverte che è in arrivo un treno… dal passato, forse da un sogno.
Chi stai aspettando?

***

Stazione centrale

Mentre dormo un sonno profondo,
silenzioso e lunghissimo arriva il tuo treno
Lo vedo inclinarsi mentre inizia a curvare
E già avverto nell’aria un sapore antico

Non ti aspettavo, quasi non ti riconoscevo
Mi hai lasciata fatina blu con le stelline d’oro
La mia bacchetta magica, ormai, non funziona più

Mi sorridi, mi carezzi il viso.
E tutti i baci che non mi hai dato?
E quel gioco che non abbiamo mai finito?

Sibila forte il vento là fuori
Le porte si chiudono, i miei occhi si aprono
Stavo d’incanto seduta sulle tue ginocchia
Ti pettinavo, ti annusavo, ti adoravo

Ma dimmi, quando torni?

Maria Grazia Casagrande, da Le ginocchia sbucciate, L’Harmattan Italia editore, 2005

°ascoltando Yo-Yo Ma – Bach: Cello Suite No. 1 in G Major, Préludehttps://youtube.com/watch?v=1prweT95Mo0&feature=share

Con un colpo di vento…

scatola

(Bisogna lasciar fare al vento, ogni tanto)

Effetti personali

Nella scatola di ognuno
puoi trovare
un sorriso bambino
e una parola non detta,
una promessa delusa
e un progetto fallito.
E pagherei il vento
o l’eco della pioggia
per scombinare
– basterebbe un attimo –
ogni schedario indifferente

lo giuro, pagherei
per un soffio
incosciente e cieco
di speranza.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

*ascoltando Sophie Hunger – Le vent nous portera https://www.youtube.com/watch?v=Agk1byIie70 (cover di Noir Désir – Le vent nous portera)

“… in altri giri della terra”

giri

 

Sono questa vita

Sono questa vita e quella che resta,
quella che verrà dopo in altri giorni,
in altri giri della terra.

Quella che ho vissuto così come fu scritta
ora dopo ora
sul grande libro indecifrabile,
quella che mi va cercando per strada,
da un taxi
e senza avermi visto mi ricorda.

Ancora non so quando arriverà, chi la trattiene,
non conosco il suo viso, il suo corpo, il suo sguardo,
non so se arriverà da un altro paese
in un tappeto volante
o da un altro continente.

Sono questa vita che ho vissuto o malvissuto
ma ancor di più quella che deve arrivare
nelle orbite che la terra mi deve.
Quella che sarà domani quando arrivi
in un amore, una parola;
quella che in ogni attimo spero di prendere
senza sapere se è qui, se è lei quella che scrive
guidandomi la mano.

°°°

Soy esta vida

Soy esta vida y la que queda,
la que vendrá después en otros días,
en otras vueltas de la tierra.

La que he vivido tal como fue escrita
hora tras hora
en el gran libro indescifrable,
la que me anda buscando en una calle,
desde un taxi
y sin haberme visto me recuerda.

Ya no sé cuándo llegará, qué la detiene,
no conozco su rostro, su cuerpo, su mirada,
no sé si llegará de otro país
en un tapiz volante
o de otro continente.

Soy esta vida que he vivido o malvivido
pero más la que aguardo todavía
en las vueltas que la tierra me debe.
La que seré mañana cuando venga
en un amor, una palabra;
la que trato de asir cada segundo
sin saber si está aquí, si es ella que escribe
llevándome la mano.

Eugenio Montejo (Caracas, 1938 – Valencia, 2008), da Terredad (Territudine)

*ascoltando Mark Knopfler – The Long Road https://www.youtube.com/watch?v=zqHdzatTBhA