Maestri: 2 – il cielo (e la sua luce)

Marta e l'alba

(Guardare l’alba può insegnare qualcosa. Qualcosa di importante)

 

 

cielo

insegnami
la luce della mattina
quando filtra dalle fessure e poi
calma si rivela sé stessa
luce che accarezza 
sguardoabbraccio di chi ama
senza ombra
insegnami la luce
di una finestra a oriente
la prima a raccontare delle nuvole
i disegni

insegnami
la luce della mattina
e le tue parole più chiare

©irene.marchi.2024

°ascoltando  God Is An Astronaut – First Day of Sun
– https://www.youtube.com/watch?v=e0fIxqbDcx8

V di vizio

watercolors blog di poesia

Non tutti i vizi sono dannosi: ce ne sono alcuni che salvano l’esistenza.
Qual è il tuo vizio salvifico?

***

il vizio

ancora oggi coltivo il vizio
di respirare oltre a rubare
i colori tutti delle nuvole
e un po’ di pioggia per animarli

ché se dipingo un cielo, inganno
i miei passi e riesco a guardare
in alto anche a testa bassa

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

°ascoltando Explosions In the Sky – Disintegration Anxiety – https://www.youtube.com/watch?v=xT2UmlUmDQI&t=1s

(Per altre lettere dell’alfabeto puoi leggere qui )

Da dove (ri)partiresti?

Foto blog Andalusia 2022 by Marta

Qual è la tua idea di  libertà?

***

io così, e tu?

vorrei ripartire a piedi nudi 
e spettinata nel mio esistere

una corsa sulla sabbia un sole
lentissimo a Est e nessun cancello
a far barriera tra cielo e terra

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

 

ascoltando Peter Green (Fleetwood Mac) – Albatross https://www.youtube.com/watch?v=tMp6uSsbgtg

Nulla ci ha unito, eccetto…

blog di poesia prato verde

Questo è ciò che potremmo esclamare incontrando (con una bella macchina del tempo) un abitante della Terra del 1750; chissà invece se  potremmo dirlo anche incontrando (sempre con la nostra efficiente macchina del tempo) un abitante della Terra del 2150: ci saranno ancora primule, convolvoli e prati verdi?

***

 

Nulla fra noi c’è stato!
Non confidenze, nessuna promessa,
nulla l’un l’altro ha unito,
se non i traditori
sogni di primavera;

tranne bagliori, colori
e aleggianti profumi
tranne dei boschi il canoro
fruscìo e il verde dei prati;

tranne torrenti e cascate
che irroravano i fossati
tranne nubi e arcobaleni
e la natura incantata;

tranne le limpide fonti
a cui bevevano i nostri
cuori inebriati, tranne
le primule e i convolvoli
nulla tra di noi c’è stato!

Adam Asnyk (Kalisz, 1838 – Cracovia, 1897), da Poesie, Cracovia, 1984, traduzione di Valeria Rossella, in “Poesia”, n. 24, marzo-aprile 2024

°ascoltando Ezio Bosso- Clouds, The mind on the (Re)Windhttps://www.youtube.com/watch?v=pEB_3cxzKv8

Un pezzetto di cielo?

 

(Che cielo offriremo alle generazioni future?)

 

Sapore di cielo

Un pezzetto di cielo
s’è staccato, dritto dritto
è caduto nel mio piatto dal soffitto,
KAPLOP!
Io, che ho sempre detestato
la minestra col passato,
ti dirò che ne ho gustato ogni boccone!
Deliziosa deliziosa
(sapeva un po’ d’intonaco)
ma deliziosa davvero,
ne avrei mangiato un lago intero.
È sorprendente a volte constatare
quel che un pezzetto di cielo può fare.

Shel Silverstein, da Strada con uscita, traduzione di Danilo Bramati e Luigi Spagnol, 1994, Salani Editore

ascoltando Crosby, Stills, Nash & Young, “Clear Blue Skies” –
 https://www.youtube.com/watch?v=2Jj2mBCLpM8

 

Parole-nuvole

parolenuvole

Le parole-nuvole di questa poesia sono così leggere, così riposanti e musicali che ti senti dondolare in aria e potresti addormentarti, lì, tra quelle nuvole…

(Non sono solo nuvole le nuvole
che nuvola più nuvola più nuvola
fanno disfanno nel cielo figure
di maghi di draghi o serpi o sirene
ma sillaba più sillaba con cura
staccano voci musiche serene
queste che fra parentesi ho posate
sulla prora di nuvole d’estate)

Pierluigi Cappello, da Azzurro elementare, Rizzoli, 2014

°ascoltando Max Richter – Written on the Sky https://www.youtube.com/watch?v=h2L3yoRgI3E

Voli metaforici

Vuoi volare per un momento? Metti una nuvola per cappello e lascia andare i sassi che hai nelle tasche (e nelle scarpe).

***

 

Il cielo è così basso che, calcata,
come un panama, sul capo questa nuvola,
sfrecci con le altre nuvole al séguito
– balenio di talloni, acciottolio di tasche –
scampando all’acquazzone, sassi in tasca,
ti torna in mente ogni pietruzza-trovatella,
– la gravità terrestre – ma buttarle spiace
e sotto i piedi un pastone di schiuma,
selvatichezza e vuoto sulla lunga spiaggia
e, tolto il panama, ti sembrerà di non 
raggiungere, inciampare e che l’onda ti spiani,
e a un tratto ti involi – così vicino è il cielo.

 

Irina Ermakova (Crimea, 1951), da Lo specchio di bronzo, Einaudi, traduzione di Alessandro Niero

°ascoltando Giovanni Allevi – Born to flyhttps://www.youtube.com/watch?v=5UOLAX5_AHo

Serve un traduttore

Nel parcheggio di un ospedale, sotto una fila di pioppi bianchi (o almeno credo), complici una pioggia decisa e un vento più autunnale che di fine aprile, una foglia si è attaccata internamente al finestrino dell’auto. Che cosa avrà voluto dirmi?
Perché, lo sai (?), le foglie parlano.

***

Cade come svogliata
questa foglia.
È ammutolita. Ha dondolato. Indugiato.
Farfuglia qualcosa, frusciando.
Una notifica dal cielo?

Irina Ermakova (Crimea, 1951), da Carboncino scarlatto su seta nera, in Lo specchio di bronzo, Einaudi, 2023, traduzione di Alessandro Niero

°ascoltando Wishbone Ash – Leaf and Stream – https://www.youtube.com/watch?v=ZB6fCuxGvAw

Tempo di (saggi) propositi

sky

Quando ti chiedono  qual è il tuo proposito per il nuovo anno:

Fuggiamo nei corpi leggeri
avvolti dalla nebbia della valle
che ancora (come l’erba) conservano
l’equilibrio

I campi brulli non hanno niente
da dirci
e le regioni di ghiaccio ci insegnano
solo il freddo

D’ora in poi dobbiamo imparare
a vivere
come il cielo, come il cielo.

Gëzimn Hajdari (Albania, 1957), da Corpo presente, Botimet Dritëro, Tirana, 1999, traduzione da https://www.casadellapoesia.org/poeti/hajdari-gezim-142/fuggiamo-nei-corpi-leggeri

°ascoltando Daniel Norgren – Everything You Know Melts Away Like Snowhttps://www.youtube.com/watch?v=RPabbYdrWGI

Clouds Therapy

transfert

 

(Non serve neppure prendere appuntamento)

 

La storia delle nuvole, II

 

Contemplare le nuvole va raccomandato
a stressati, affannati, gelosi, depressi.
Al tramonto con quei loro lembi
rosso-oro superano Patinir e Tiepolo.
I più fugaci di tutti i capolavori, più
difficili da contare dei branchi di renne,
non vanno a finire in alcun museo.
Archeologia di nuvole – scienza d’angeli.
Sì, senza le nuvole tutto quel che vive
morirebbe. Sono degli inventori: nessun
fuoco senza di loro, nessuna luce elettrica.
Sì, è raccomandabile, se presi da stanchezza,
rabbia e disperazione, volgere gli occhi
verso il cielo.

Hans Magnus Enzensberger, da “Poesia” n. 227, Maggio 2008, La storia delle nuvole: 99 meditazioni, traduzione di Gio Batta Bucciol,Crocetti Editore, 2008

°ascoltando The Cult – In The Cloudshttps://www.youtube.com/watch?v=Mi_TaQwjTEg