Metamorfosi

Immagine tratta da Il giardino dei sogni, albo illustrato da Maike Neuendorff, Carthusia Edizioni, 2020,

Immagine tratta da Il giardino dei sogni, albo illustrato da Maike Neuendorff, Carthusia Edizioni, 2020

 

Tu che cosa sei?

***

metamorfosi

appoggiarsi a quel tronco
lì dove è ricamato dal muschio e raccogliere
il respiro del vento, ascoltare
le favole soffiate dal sole
pallido di marzo poi ridere
con le foglie bambine
e siamo muschio siamo vento  e siamo sole e foglie
siamo i rami e le radici e i petali caduti
piano, noi siamo

©irene.marchi.2024

°ascoltando René Aubry  – Who Lights the Sunhttps://www.youtube.com/watch?v=bJb0URKSULw

Trucchi per apparire sicuri

(Il mondo ci vuole vedere sicuri e risolti)

 

Per apparire risolti

fare come i pomodori
che maturano sui balconi:
fingere  di capire
il canto delle cicale

(ché nessuno gli ha insegnato
a farsi pianta nella terra)

©irenemarchi2023

°ascoltando The Smiths – Oscillate Wildlyhttps://www.youtube.com/watch?v=hfADf-PvhKY

La mossa vincente

 

tramontoalba

Conosci una o due mosse vincenti contro il buio?

(Se le conosci, condividile con qualcuno)

 

Mi piacerebbe
fare come il sole d’inverno in montagna
che girotonda tranquillo finché sente libero
il passo e poi, toccata una pietra appena più alta,
inciampa e si butta, con aria un po’ offesa
Ma all’alba te lo ritrovi di qua
con sulla fronte il sorriso
di chi conosce la mossa vincente
per far stare la notte
in una capriola

 Giusi Quarenghi, da Ho incontrato l’inverno, Campanotto, 1999

°ascoltando  Bruce Springsteen – Dancing In the Dark – https://www.youtube.com/watch?v=129kuDCQtHs

Vorrei sapere

Embalse De Canales

(… dove va a sognare il sole)

 

Ponente

Potessi rapire la chiave
del tuo cuore giallo:
la chiave d’argento e di fuoco.
Potessi infrangere il tuo carcere,
volare al tuo centro acceso
per denudare il tuo grande mistero.
Chiave d’argento e di fuoco. Chiave
del tuo cuore giallo
dove tesse la sua tela il sogno.

José Hierro (Madrid, 1922-2002), da Cuanto sé de mí, 1957,  traduzione di Oreste Macrì

°ascoltando Max Richter (Camerata Nordica) – On the Nature of Daylighthttps://www.youtube.com/watch?v=kzY7MJtRQXg

L’altra casa

Dov’è la tua (tua) casa?

Adesso io ho una nuova casa, bella
anche adesso che non v’ho messo mano
ancora. Tutta grigia e malandata,
con tutte le finestre rotte, i vetri
infranti, il legno fradicio. Ma bella
per il sole che prende ed il terrazzo
ch’è ancora tutto ingombro di ferraglia,
e perché da qui si può vedere quasi
tutta la città. E la sera al tramonto
sembra una battaglia lontana la città.
Io amo la mia casa perché è bella
e silenziosa e forte. Sembra d’aver
qui nella casa un’altra casa, d’ombra,
e nella vita un’altra vita, eterna.

Beppe Salvia (Potenza, 1954-1985), da Sillabe, in Cuore, Interno Poesia, 2021

°ascoltando Yann Tiersen – Penn ar Lannhttps://www.youtube.com/watch?v=gR4KZjXhoV0

Oggetto: Una cortese richiesta

Gent. ma Vita,

   Con la presente vorrei associarmi alla richiesta espressa nella poesia qui riportata;
ringrazio fin d’ora, e in ogni caso, per l’attenzione.

Un saluto cordiale

I.M.

 

***

Dammi un autunno come quello
degli alberi, mia vita.
Il tremolio glorioso e tintinnante
di una luce superstite e infinita,
di esistere ancora la voglia,
il sogno di essere il sole che fa ogni foglia
prima della caduta.

Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture,  Mondadori, 2006

Che cosa c’inventiamo?

Può succedere a tutti: pensiamo di aver avuto una bella intuizione, un’idea fantastica, ma in realtà ci manca proprio l’elemento basilare per la sua realizzazione…
(bisognerà modificare qualcosa).

 

Invenzione

Ho trovato! ho trovato!
Cosa ho trovato? Indovina!
Ho inventato una lampadina
che si accende con il sole.
Il sole è forte quanto basta,
la lampada è potente quanto basta,
è andata male, ahimè, una cosa sola…

il filo non mi basta.

Shel Silverstein (Chicago, 1930-1999), da Strada con uscita – Poesie e disegni, Salani Editore, 1994, traduzione di Danilo Bramati e Luigi Spagnol

♣ ascoltando Pete Seeger – Adam the Inventor https://www.youtube.com/watch?v=BXDHIJZVdSI

 

 

Che cosa manca?

dig

Manca sempre qualcosa. O forse no.

Un poco più di sole – e sarei brace,
un poco più di azzurro – e sarei là.
A riuscir, mi è mancato un colpo d’ala…
Potessi almeno rimanere qua…

Mário de Sá-Carneiro (Lisbona, 1890-1916), da Quasi e altre poesie, traduzione e cura di Alessandro Ghignoli, Via Del Vento Edizioni – Collana Acquamarina N. 20 – 2003

C’è il sole?

 

dav

Il sole c’è (ed è per tutti)

Politica del sole

Ho visto il sole dentro una pozzanghera,
e ricordo di quando calava
dentro lo scavo della fognatura.
S’infilava nel fondo, nel cunicolo,
a scaldare la schiena al manovale.
L’ho visto carezzare orbite ai ciechi,
lisciare il bianco ai vecchi,
disinfettare l’ombra ai marciapiedi,
illuminare il nero delle vedove,
stare coi prigionieri all’ora d’aria,
sfondare il tetto di nuvole e di pioggia
e fare un tuffo nell’arcobaleno,
sole, compagno anarchico del mondo,
luce del giorno in corso e non dell’avvenire.

Erri De Luca,  da Bizzarrie della provvidenza, Einaudi, 2014

ascoltando  Here Comes The Sun (nella cover eseguita da Richie Havens) https://www.youtube.com/watch?v=I9KSxqCShBY

Ehi, tu…

lb… c’è qualcosa che vorrei sapere:

Tu che sei nato all’alba
Dimmi la bellezza del mondo
Io so il dolore e l’assenza
Allora dimmi cosa fa il cammino
Cosa rende l’uomo migliore
Cosa si innalza davanti a te
Che tu sia infanzia o vecchiezza
Tu hai il senso taciuto della luce.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Poesie dipinte (n. 2), in Dolore e luce nel mondo, La nave di Teseo, 2021, traduzione di Cettina Caliò