Buon domani

 

Un paio di jeans (ma li ho usati davvero tanto)
la lavastoviglie
la puntina del giradischi
l’auto  (tre volte)
l’aspirapolvere
un paio di anfibi (ma li uso ancora, quando non piove)
la stampante
la caldaia
una borsa  (ma aveva la sua bella età)
la schiena, il gomito, la spalla (come sopra)

Queste sono alcune delle cose (solo quelle che mi vengono in mente in questo momento) che durante quest’anno si sono rotte o guastate o hanno richiesto riparazioni. Ma tante altre si sono salvate. Così è stato anche per le “cose interiori”, i progetti, le speranze: qualcosa si è rotto, qualcosa si è salvato. Immagino sia lo stesso per tutti…  perciò che il prossimo anno ci sia gentile,  in bocca al lupo!

***

Risveglio

Ci si risveglia un giorno e le cose sembrano le stesse
mentre invece dietro a noi si è aperto un vuoto
dopo che tutto è stato fatto per trattenere la vita
in mezzo ad un panorama di pietre sparse e tegole rotte.
Allora uno mette il dentifricio sullo spazzolino
mescola lo zucchero al caffè
con l’attenzione che aveva da scolaro
quando ritagliava dalla carta
file di bambini che si tengono per mano,
piccoli pesci che baciano l’aria.

Pierluigi Cappello, da Mandate a dire all’imperatore, Crocetti Editore, 2010

 
°ascoltando PFM – Celebration https://www.youtube.com/watch?v=rjoKEmcm06k

 

Oggetti smarriti

(Mi spaventano – anche – i programmi a lungo breve termine)

***

Anche tu?

ho smarrito il coraggio
di pensare a dopodomani
ché già questo pomeriggio
mi pare un programma azzardato
eppure – e questo è buffo –
ho cassetti pieni di cose che
chissà un giorno potranno servire
 
forse, allora, il coraggio
per il tempo a venire,
se cerco bene e ancora
cerco, magari lo ritrovo 
 

©IreneMarchi2023

°ascoltando The Beatles – Here comes the sunhttps://www.youtube.com/watch?v=fKLV8GCrveQ&t=3s

Imparare a…

verso sera

(Che cosa pensa un fiore, verso sera?)

 

Verso sera

essere come un fiore
ridere con voce chiara
anche se la sera
ha il lamento della nebbia
e domani sembra tra mille anni
domani sembra la guerra
 
essere come un fiore
curvare i petali
scivolare nel sonno e poi
domani è già adesso,
la nebbia è solo vapore
ride, il fiore, con voce chiara

©IreneMarchi2023

°ascoltando Vashti Bunyan – Rose Hip Novemberhttps://www.youtube.com/watch?v=6en1BTlY0Kw

Domani e poi domani e poi domani ancora…

 

rugiada copia

Aspetta

Se non ce la fai più
siediti sull’erba
e aspetta,
potrebbe raggiungerti
– bagnato di nuvole –
quel raggio di sole.
Al risveglio, comunque,
ti abbraccerà
la rugiada.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 2020

ascoltando Ólafur Arnalds –Tomorrow’s Song   https://www.youtube.com/watch?v=SGCQKquVSUM&feature=emb_title

Un brindisi a… ?

bridisi

Non sono molto d’accordo con quanto afferma il poeta in questa poesia: io brinderei soprattutto al momento presente (perché è l’unico che stiamo effettivamente vivendo). E tu?

 

Ultimo brindisi

Che lo vogliamo o no
Abbiamo solo tre alternative:
Ieri, il presente e il domani.

E neppure tre
Perché come dice il filosofo
Ieri è ieri
Ci appartiene solo nel ricordo:
Alla rosa che si è già sfogliata
Non si può tirar fuori un altro petalo.

Le carte da giocare
Sono solamente due
Il presente e il giorno di domani.

E neppure due
Perché è un fatto ormai assodato
Che il presente non esiste
Se non nella misura in cui si fa passato
Ed è già passato,
                             come la gioventù.

Riassumendo
Ci rimane solo il domani:
Io sollevo il mio calice
Per quel giorno che non arriva mai
Perché è l’unica cosa
Di cui realmente disponiamo.

 

 

Último brindis

Lo queramos o no
Sólo tenemos tres alternativas:
El ayer, el presente y el mañana.

Y ni siquiera tres
Porque como dice el filósofo
El ayer es ayer
Nos pertenece sólo en el recuerdo:
A la rosa que ya se deshojó
No se le puede sacar otro pétalo.

Las cartas por jugar
Son solamente dos:
El presente y el día de mañana.

Y ni siquiera dos 
Porque es un hecho bien establecido
Que el presente no existe 
Sino en la medida en que se hace pasado 
Y ya pasó,
                 como la juventud.

En resumidas cuentas
Sólo nos va quedando el mañana:
Yo levanto mi copa
Por ese día que no llega nunca
Pero que es lo único
De lo que realmente disponemos.

Nicanor  Parra (1914, Cile – 2018), da La grande poesia ispanoamericana, traduzione di Giovanni Darconza, Raffaelli Editore, 2018

* ascoltando Al Stewart –Time Passages https://www.youtube.com/watch?v=w2Eey8lnbmc