Che colore?

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Che colore ha il tuo tempo, oggi?

Qual è il colore del tempo?
Ognuno guarda in segreto la propria tavolozza
Se il giallo è un giovedì
Perché il bianco s’impossessa del domani?
Ci sono giorni sposati al grigio
Sono immortali
Altri sono infedeli
Passano dal rosso al blu
Attraversano cieli e mari
Poi cantano da mattina a sera
Sono sole e silenzio
Qual è il colore del silenzio?
Quello dell’anima sicura
Del corpo danzante nel giardino fatato
Perché dare agli istanti un colore?
Per evitare la solitudine il pozzo secco e profondo
La notte bianca e le stelle cadenti
Come fiori dimenticati in un vaso
Lasciato sulla soglia di una casa abbandonata.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Dolore e luce del mondo, La nave di Teseo, 2021

ascoltando (e immaginando di dedicarla al tempo che resta) Ben Harper and The Innocent Criminals – In The Colors https://www.youtube.com/watch?v=BmwpzyLI74U

(per altri colori, puoi leggere qui)

Un po’ d’ombra

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All’ombra di alcune parole (buone) si può anche sonnecchiare

 

Ogni parola è una nota di musica
Un poco di colore sulla tela
Polvere sulle spalle delle statue
Profumo sulle ali delle farfalle
Ogni parola è una foglia che cade
L’albero è il libro della vita
I suoi rami sono capitoli
Il suo tronco è la linfa del tempo
Ogni poesia è una fantasia
Dove parole colori e foglie
Danzano su un tavolo in Toscana
Un giorno d’estate
Dove la poesia regala l’ombra
Ai gatti che sonnecchiano.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Poesie dipinte (n. 68), in Dolore e luce nel mondo, La nave di Teseo, 2021, traduzione di Cettina Caliò

♣ ascoltando Glen Hansard – Good Life Of Song https://www.youtube.com/watch?v=wLTXAXilNAQ

Ehi, tu…

lb… c’è qualcosa che vorrei sapere:

Tu che sei nato all’alba
Dimmi la bellezza del mondo
Io so il dolore e l’assenza
Allora dimmi cosa fa il cammino
Cosa rende l’uomo migliore
Cosa si innalza davanti a te
Che tu sia infanzia o vecchiezza
Tu hai il senso taciuto della luce.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Poesie dipinte (n. 2), in Dolore e luce nel mondo, La nave di Teseo, 2021, traduzione di Cettina Caliò

Fiore e sasso

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Il bello della poesia è che può essere fiore
ma anche sasso nella scarpa.

 

Più incisiva di un’ascia
La poesia è capace di spaccare il mare gelato
Il silenzio colpevole
La faccia guasta dell’errore
La maschera patetica della menzogna
Spaccare e cancellare
Dimenticare e sanare
Dare all’assenza
La possibilità ambigua e irrisoria
Di essere al mondo
Con lacrime e paure
Con le nostre piccole miserie
Il sasso che dolora nella scarpa.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Poesie dipinte (n. 71), in Dolore e luce nel mondo, La nave di Teseo, 2021, traduzione di Cettina Caliò

∞ ascoltando Nick Drake – Introduction https://www.youtube.com/watch?v=jciIE7lh4hw

Less is more

meno

Voglia di leggerezza (2)

Gli oggetti sono dispettosi
Si burlano di me quando li osservo
Mi danno la vertigine dell’immobilità
Mi dicono l’ora della partenza
Allora bisogna donare o gettare
Nulla conservare in soffitta
Perché la muffa veglia
E la stupidità ci tormenta
Spogliarsi di tutto
Guadagnare la leggerezza assoluta
Unica compagna dell’ultimo viaggio.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Poesie dipinte (n. 90), in Dolore e luce nel mondo, La nave di Teseo, 2021, traduzione di Cettina Calò

ascoltando Vashti Bunyan – Where I Like To Stand https://www.youtube.com/watch?v=f6u_7yd4bg8

(Voglia di leggerezza 1 lo puoi trovare qui)

 

Trattenere la luce

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(Trattenere la luce: qualcosa da imparare)

Bisogna insegnare
Al nostro sguardo
A dare luce alla vita
Là dove si allontana
E scolora
A trattenerla
Nelle nostre mani tremanti
Così che la musica della terra
E del vento
Canti
Come una stagione di gioia.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Poesie dipinte (n. 19), in Dolore e luce del mondo, traduzione di Cettina Calò, La nave di Teseo, 2021

 

∞ ascoltando  Glen Hansard – This Gift https://www.youtube.com/watch?v=8ebkce5ukn4