… non ferma l’amore

Oggi, tra le notizie sempre terribili della guerra in Ucraina, ho letto di una coppia che si è sposata nella metropolitana di Kharkiv (e a loro auguro di cuore, col pensiero, una vita felice, nella propria terra e senza più guerra): la didascalia della foto diceva “La guerra non ferma l’amore.
La guerra non ferma l’amore è quello che esprime anche questa poesia che Izet Sarajlić  dedicò alla moglie, morta durante la guerra in Bosnia.

***

La dedica

Ti dedico i miei occhi, le mie labbra, i miei denti.
Le poesie? Che te ne fai delle mie poesie scritte perché non sapevo tacere?
Che te ne fai delle mie poesie che non ti possono amare?

Com’è bello che non siamo né uccelli né devoti all’imbrunire
e non abbiamo le ali ma le braccia.
L’ultima cosa che ci attende non può essere la nostra morte,
perché i desideri del nostro sangue da qualche parte devono continuare.

Tu sei una donna, piccola,
tu sei una piccola donna,
e un immortale agosto ti ha portato nelle mie ballate.
Resta col mio ti Amo che sopravviverà a tutte le mie
lamentevoli nenie, a tutte le mie trasformazioni.
Resta accanto ai miei occhi.

Sopravviveremo a noi stessi, non solo nel tumulo delle nostre tombe,
perché abbiamo saputo, abbiamo saputo, teneri e superbi,
fuggendo dai coltelli e dalle granate uccidere gli angeli in noi
continuando a restare angeli.

Posteri, cercateci qualche volta seguendo un filo rosso,
solo i nostri corpi giaceranno sotto la terra muta,
ma calpestate piano,
per non ferire le nostre labbra,
e per non pestare i nostri sguardi morti.

1955

Izet Sarajlić (Doboj, 1930 – Sarajevo, 2002), da Chi ha fatto il turno di notte, Einaudi, Torino, 2012, traduzione di Silvio Ferrari

♥ ascoltando Frankie Goes To Hollywood – The Power Of Love https://www.youtube.com/watch?v=NyoTvgPn0rU

 

Quesiti (e risposte) intramontabili

Certi quesiti elementari non hanno età.

Se Maria

– Se Maria ha tre mele
e ne dà una a Nicolás,
quante gliene restano?
– A cosa pensi Nicolás?
Non hai la risposta?
– Se Maria mi dà una mela,
mi resta ancora una speranza.

Jairo Aníbal Niño (Colombia, 1941-2010), da Mi fa male la pancia del cuore – Poesie d’amore dai banchi di scuola, traduzione di Anna Mioni, Sonzogno, 2001

♥ ascoltando Sam Cooke – What A Wonderful World https://www.youtube.com/watch?v=R4GLAKEjU4w

Rabbia, gioia, amore

Ruth Orkin (1921-1985) - Museo, ragazzo che guarda una statua [s.d.], stampa moderna presente in Ruth Orkin. Leggenda della fotografia, Musei Civici di Bassano del Grappa (2021-2022)

Ruth Orkin (1921-1985) – Museo, ragazzo che guarda una statua [s.d.], stampa moderna presente in Ruth Orkin. Leggenda della fotografia, Mostra fotografica, Musei Civici di Bassano del Grappa

Adesso, in questo preciso momento,
ti senti innamorat* di qualcun* o di qualcosa (un progetto, un’idea, un sogno)?

 

 

Proverbi

La rabbia di una persona andrebbe rispettata
anche quando non è condivisa

la gioia di una persona andrebbe condivisa
anche se non è compresa

una persona dovrebbe essere compresa
anche se ha aggrottato le sopracciglia
per la rabbia e poi di colpo è scoppiata a ridere

una persona dovrebbe essere innamorata
quasi sempre
questo è l’ultimo proverbio
e può essere imparato da ogni organo
capace di reazione corporea.

Grace Paley (New York, 1922-2007), da Fedeltà, Minimum Fax editore, traduzione di Livia Brambilla e Paolo Cognetti

♥ ascoltando Natalie Imbruglia – Do you love https://www.youtube.com/watch?v=EWeCqSrwF9w

Guardando fuori

Dov’è nascosto l’amore del mondo?

La donna che guarda dalla finestra
vorrebbe avere delle lunghe braccia
per prendere il mondo
il suo Nord e il suo Sud
il suo Est e il suo Ovest
nel suo grembo
come una tenera madre
vorrebbe avere grandi mani
per carezzare i suoi capelli
scrivere delle poesie
per alleviare la sua pena.

Maram al-Masri (Laodicea, Siria, 1962), da Anime scalze, traduzione di Raffaella Marzano, Multimedia Edizioni / Casa della poesia, Baronissi, 2011

♥ ascoltando The Beatles – All You Need Is Love  https://www.youtube.com/watch?v=_7xMfIp-irg

 

Voce del verbo amare

 

(amare sempre)

 

L’amour toujours
                               A Giuseppe Ungaretti e a Henry Miller

Amare sempre
amare tutto
l’alba e il tramonto
il seme e il frutto
le onde quando infuriano
la geometria delle stelle
le api dentro i calici
gli sciami delle farfalle
le nuvole che volano
e si addensano in cielo
il vento e la siccità
la grandine ed il gelo
il vino dentro la botte
lo sperma della notte
amare sempre
amare tutto
la rovina e la crescita
la gioia e il lutto
la carne che ti scardina
l’angelo che ti sfiora
la giovinezza torbida
l’esitante vecchiaia
il dio dell’invisibile
dovunque egli ti appaia
amare nei suoi contrasti
la vita tutta intera
e amarla sino alla fine
cercando la primavera.

Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006

Novembre

La scansione del tempo in piccoli segmenti ci aiuta forse a non avere troppa paura pensando a quello che verrà? E che cosa ci porterà novembre? E se qualcosa porterà, per quanto tempo resterà con noi? Se lo chiede anche il poeta:

Ti ha portata novembre. Quanti mesi
dell’anno durerà la dolceamara
vicenda di due sguardi, di due voci?
Se io avessi una leggenda tutta scritta
direi che questo tempo che ci sfiora
ci appartiene da sempre. Ma non sono
che un uomo tra mille e centomila
ma non sei
che una donna portata da novembre
e un mese dona e un altro ci saccheggia.
Sei una donna
che oggi tiene un naufrago impaziente
dimmi tu
sei scoglio
o continente?

Luciano Erba (Milano, 1922-2010), da Il nastro di Moebius, Mondadori, 1980

∞ ascoltando Mark Eliyahu – Always Now  https://www.youtube.com/watch?v=0TULOuRCF0M

Rivelazioni

Ferdinando Scianna

Fotografia di Ferdinando Scianna

(quando ti spiegano quello che non capivi)

 

Tu sei il mio intorno

Sono entrato nel tuo vestito
in punta di piedi
come un ladro da poco.

Era quello il solletico
che sentivi!

Vasco Mirandola, da Volevo solo scriverti accanto, AnimaMundi Edizioni, 2021

♣ ascoltando Randy Newman –Tickle Me https://www.youtube.com/watch?v=FIBbFrRSri8

Energia pulita (e rinnovabile)

energia

L’energia
(quella buona).

L’amore vero, tu lo sai, è volere
la gioia di chi non ci appartiene
è questo uscire, traboccare
da se stessi, come il sangue dalle vene
per un taglio, è l’irrinunciabile,
amore energia mutabile eterno bene.

Giuseppe Conte (Porto Maurizio, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006

♥ ascoltando Joe Satriani – Shockwave Supernova https://www.youtube.com/watch?v=xeAUOsu39bc

Incantarsi

che cosa guardi

Che cosa starà guardando (quale incanto starà vivendo)?

 

Un giorno o l’altro ti lascio, un giorno
dopo l’altro ti lascio, anima mia.
Per gelosia di vecchio, per paura
di perderti – o perché
avrò smesso di vivere, soltanto.
Però sto fermo, intanto,
come sta fermo un ramo
su cui sta fermo un passero, m’incanto…

Giovanni Raboni (Milano, 1932-2004), da Canzonette mortali, (1981-1983), in Tutte le poesie, 1949-2004, Einaudi, Torino, 2014

♥ ascoltando Bert Jansch con John Renbourn – Untitled Instrumental II
https://www.youtube.com/watch?v=3srnAJsBCzI

 

Carezze senza un dove

edera

In questo tempo di distanze e di odio dichiarato,
esisterà ancora un luogo per scambiarci una carezza?

Inventario  di luoghi propizi all’amore

Sono pochi.
La primavera gode di molta considerazione,
ma è meglio l’estate.
E anche quelle crepe che l’autunno
forma quando intercede presso le domeniche
in alcune città
gialle di per sé, come banane.
L’inverno esclude molti luoghi:
i battenti delle porte orientate a nord,
le rive dei fiumi,
le panchine pubbliche.
I contrafforti esterni
delle vecchie chiese
a volte lasciano degli spazi
praticabili anche quando nevica.
Ma siamo sinceri: le basse
temperature e i venti umidi
rendono tutto difficile.
Le ordinanze, inoltre, bandiscono
la carezza (esonerando
certe zone epidermiche  —di nessun interesse—
nei bambini, nei cani e in altri animali)
e il «non toccare, pericolo di ignominia»
si può leggere in milioni di sguardi.
Dove scappare, allora?
Ovunque, occhi strabici,
cornee torturate,
pupille implacabili,
retine reticenti che vigilano,
diffidano, minacciano.
Rimane forse la possibilità di stare da soli,
di svuotare l’anima di tenerezza
e di riempirla di disgusto e indifferenza,
in questo tempo ostile, propizio all’odio.

Ángel González (Oviedo, 1925-2008), da Tratado de urbanismo, 1967

***

Inventario  de lugares propicios al amor

Son pocos.
La primavera está muy prestigiada,
pero es mejor el verano.
Y también esas grietas que el otoño
forma al interceder con los domingos
en algunas ciudades ya de por sí amarillas como plátanos.
El invierno elimina muchos sitios:
quicios de puertas orientadas al norte,
orillas de los ríos,
bancos públicos.
Los contrafuertes exteriores
de las viejas iglesias
dejan a veces huecos
utilizables aunque caiga nieve.
Pero desengañémonos:
las bajas temperaturas y los vientos húmedos
lo dificultan todo.
Las ordenanzas, además, proscriben
la caricia (con exenciones
para determinadas zonas epidérmicas
—sin interés alguno—
en niños, perros y otros animales)
y el «no tocar, peligro de ignominia»
puede leerse en miles de mirada.
¿Adónde huir, entonces?
Por todas partes ojos bizcos,
córneas torturadas,
implacables pupilas,
retinas reticentes,
vigilan, desconfían, amenazan.
Queda quizá el recurso de andar solo,
de vaciar el alma de ternura
y llenarla de hastío e indiferencia,
en este tiempo hostil, propicio al odio.

♥ ascoltando  Bruno Bavota – Amour https://www.youtube.com/watch?v=IeEtIvymhg4