Età percepita

 

crazy seventeen years old
Tu quanti anni ti senti?
(Rispondi senza ascoltare i messaggi che ti invia la tua schiena… )

***

Diciassette

indecisa come davanti alla vetrina
dei dolci, mi chiedo
devo provare a dimenticare
o continuare a ricordarla,
la mia vera età? Forse conviene
ricordarla: se dico di avere
i diciassette anni che mi sento,
potrei anche esser presa per matta.
E ti giuro, ho diciassette anni,
però del tutto matta non lo sono

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine editoriali, 2023

°ascoltando Max Gazzè – Buon Compleannohttps://www.youtube.com/watch?v=IctSIsCuNlY

Di viola e altri trenta colori

 

E tu, come ti vestirai quando non sarai più giovanissim*?
Quali saranno i tuoi colori?

***

 

Avvertimento

Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
con un cappello rosso che non si abbina e che non mi dona.
Sperpererò la pensione in brandy, guanti estivi
e sandali in satin, dicendo che non me ne restano per comprare il burro.
Mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
sgraffignerò campioncini nei negozi e suonerò ai campanelli
farò rotolare il mio bastone sulle ringhiere dei palazzi
mi truccherò per riscattare la sobrietà degli anni verdi.
Uscirò in ciabatte nella pioggia
raccoglierò fiori nei giardini altrui
e imparerò a sputare.

Si potranno indossare orribili camicie ed ingrassare
mangiare tre chili di salsicce in una volta
o solo pane e sottaceti per una settimana
ammassare penne, matite, sottobicchieri e cianfrusaglie nelle scatole.

Purtroppo ora ci tocca vestirci per mantenerci asciutte
e pagare l’affitto e non bestemmiare per strada
e dare il buon esempio per i figli.
Avere amici a cena e leggere i giornali.

Ma non posso impratichirmi già un po’ ora?
Così chi mi conosce non rimarrà scioccato
quando improvvisamente invecchierò, e vestirò di viola.

Jenny Joseph, da Warning: When I am an Old Woman I Shall Wear Purple, Profile Books Ltd, 2021,  traduzione di Loredana Magazzeni

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When I am an old woman I shall wear purple
With a red hat which doesn’t go, and doesn’t suit me.
And I shall spend my pension on brandy and summer gloves
And satin sandals, and say we’ve no money for butter.
I shall sit down on the pavement when I’m tired
And gobble up samples in shops and press alarm bells
And run my stick along the public railings
And make up for the sobriety of my youth.
I shall go out in my slippers in the rain
And pick up flowers in other people’s gardens
And learn to spit.

You can wear terrible shirts and grow more fat
And eat three pounds of sausages at a go
Or only bread and pickle for a week
And hoard pens and pencils and beermats and things in boxes.

But now we must have clothes that keep us dry
And pay our rent and not swear in the street
And set a good example for the children.
We must have friends to dinner and read the papers.

But maybe I ought to practise a little now?
So people who know me are not too shocked and surprised
When suddenly I am old, and start to wear purple.

°ascoltando  The Cranberries – Never Grow Old https://www.youtube.com/watch?v=2P1Q0vYW_8U

“In pendio”

 

Va bene, sto invecchiando, però non perderò mai…
(ognuno continui la frase con ciò che sente di non poter mai perdere)

***

 

Che bello sapere di non essere più giovane,
mi succede di dirmi
nei pochi momenti in cui
mi ricordo
di non essere più giovane.

Si tratta di quei momenti in cui
scivolo come su una buccia di banana
sul marciapiede ricoperto dalla melma del futuro
e presa dalla disperazione vorrei fermarmi,
perché tutto è incomprensibile se non accetto l’idea che la strada
è sempre più pericolosamente in pendio.

Ana Blandiana (Timișoara, 1942)
da
La mia patria A4- Nuove poesie
Traduzione di Mauro Barindi

°ascoltando Paul Simon – Still Crazy After All These Yearshttps://www.youtube.com/watch?v=Q5Eoax6I-O4&t=36s

Purtroppo o per fortuna…

…  Anzi, purtroppo e per fortuna, non ho più vent’anni. E tu?

***

Non ho più vent’anni!
Con questa esclamazione
la mia voce unisce gli spazi tra di loro
come il balzo di una superba pantera!
Non ho più vent’anni!
Mi levo, sempre più sicura di me,
sempre più graziosa,
dalla schiuma delle approssimazioni.
I miei pensieri non sono più appesi
a fili esili come ragnatele.
Ho perduto la sventatezza sterile
e il panico nel contemplare l’infinito.
Non ho più vent’anni!
I miracoli si sono amplificati,
ad ogni istante affronto
il volto invisibile del mondo
fino a quando ghirlande di significato
non illuminano la mia festa!
Con sorriso trionfale
sfido il tempo
e il suo diamante aguzzo
che scolpisce il mio sembiante.

Nina Cassian (Galati, 1924 –  2014), da C’è modo e modo di spariretraduzione di Anita Bernacchia e Ottavio Fatica

°ascoltando  The Byrds – Turn! Turn! Turn! – https://www.youtube.com/watch?v=W4ga_M5Zdn4

Le rughe?!

 

Ill. tratta da Jimmy Liao, “Incontri disincontri”, Terre di Mezzo, 2017

Ill. tratta da Jimmy Liao, “Incontri disincontri”, Terre di Mezzo, 2017

Che cosa ti dice lo specchio?
(Se ti dice che stai invecchiando non dargli retta: stai “soltanto” vivendo.)

 

Sono stati giovani i vecchi
ma la vita è andata
dipanandosi nello specchio

e saranno vecchi i giovani
ma non riveliamolo
perché anche i muri hanno orecchie.

Mario Benedetti, da Inventario. Poesie 1948-2000, Le Lettere, 2001, traduzione di L. M. Canfield

°ascoltando Jethro Tull – Too Old to Rock ‘n’ Roll: Too Young to Die! https://www.youtube.com/watch?v=ddhjgxk4zL0

Fugge? (Tuttavia…)

Tuttavia qualcosa rimane sempre con noi
(e mi sa che non dipende da come ci vestiamo)

Atto di adorazione per la giovinezza

Credevi di andartene, giovinezza
come un ospite ingrato
che esce da una casa senza salutare
come scompare la brina da un prato
di montagna col passare del mattino.

Invece ti ho ancora vicino.

Credevi di fare al furba, di fottermi
dopo avermi tanto piagato
con la tua nevrastenia torbida
con il tuo desiderio inappagato
con la tua timidezza vergine

che sempre mi storceva la bocca.
Invece sei ancora qui, nonostante
i capelli, i peli che appassiscono
le unghie che si sfarinano e cadono
le ossa che faticano, ti tocca

restare ancora con me.

Ramo d’ulivo, stelo di papavero
sei mistero, anima, sorpresa
sei la bellezza vagabonda, illusa,
piazze di una città sconosciuta
percorse all’alba in fretta senza meta.

Credevi di andartene, ma io
ti ospito troppo bene in un cuore
feroce e ragazzo, che niente ha domato,
che conosce troppo bene la tua carezza
e come rinasci fenice dalle tue ceneri.

Resta qui, che io ti veneri.

Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori 2006

°ascoltando Eric Burdon & The Animals – When I Was Young https://www.youtube.com/watch?v=Ekfw2EW9qEo&t=8s

Il tempo di scrivere “oggi” ed è già diventato “ieri”

tempova

Buffi questi  giorni che passano lenti fino a una certa età e poi cominciano a correre.
E sicuramente più veloci di noi.
A quale età mentale ci fermeremo mentre questo nostro corpo disubbidiente andrà dietro al tempo?

 

Un giorno di autunno

Eravamo fanciulli
sotto questa tettoja
con questo stesso sole,
e il cuore punto da un’eguale noja.
Noja d’esser vivi
con tanta dolce luce
e colori splendenti.
Noja d’esser fanciulli
con tanto tempo innanzi
più beato e sicuro, vera vita.
Ora torna infinita,
senza futuro, stanca.
O mio corpo invecchiato
in questa giovinezza
serena come il giorno,
scaldati a questo sole
che non ti sembri un sogno
quando in un altro tempo sarai vivo.

(Casarsa, settembre 1944)
Pier Paolo Pasolini, da Carne e cielo, nell’edizione di Salani Editore.

 

Quando mescolata alle mie brune trecce
Ci sarà un’argentea bianca ciocca,
Solo tu, usignolo senza voce,
Saprai comprendere questo tormento.

Col fine udito cogli le voci lontane
E sui rami sottili dei salici,
Tutto arruffato, guardi, e non respiri
Se il canto risuona di un altro.

Adesso, adesso stupivano ancora
I pioppi tutt’intorno,
E riecheggiava, cantava contagiosa
la gioia tua indicibile.

(1912)
Anna Achmatova, da Luna allo Zenit e altre poesie, Passigli Poesia, a cura di Bruno Carnevali.

*ascoltando Queen – Who Wants To Live Forever https://www.youtube.com/watch?v=_Jtpf8N5IDE