Forza…

… che ancora un poco di brace si accende.

***

 

Andiamo mie ossa.
Sul fondo del fondo ancora sentiamo
un poco di brace.

A volte una gioia diffusa
ci chiama e pare intessuta della fibra
di tutte le cose.

La trama misteriosa
che per certa sappiamo
nel nostro stare all’erta.

Mariangela Gualtieri, da Bestia di gioia, Einaudi, Torino, 2010

°ascoltando Dream Theater – Along For The Ridehttps://www.youtube.com/watch?v=dy-7Kp8RmOc

Tempo di (saggi) propositi

sky

Quando ti chiedono  qual è il tuo proposito per il nuovo anno:

Fuggiamo nei corpi leggeri
avvolti dalla nebbia della valle
che ancora (come l’erba) conservano
l’equilibrio

I campi brulli non hanno niente
da dirci
e le regioni di ghiaccio ci insegnano
solo il freddo

D’ora in poi dobbiamo imparare
a vivere
come il cielo, come il cielo.

Gëzimn Hajdari (Albania, 1957), da Corpo presente, Botimet Dritëro, Tirana, 1999, traduzione da https://www.casadellapoesia.org/poeti/hajdari-gezim-142/fuggiamo-nei-corpi-leggeri

°ascoltando Daniel Norgren – Everything You Know Melts Away Like Snowhttps://www.youtube.com/watch?v=RPabbYdrWGI

S di stupore

Sono talmente tante le domande che potremmo farci! Risposte non ce ne sono, quindi non resta che continuare a stupirsi.

Stupore

Perché mai a tal punto singolare?
Questa e non quella? E qui che ci sto a fare?
Di martedì? In una casa e non nel nido?
Pelle e non squame? Non foglia, ma viso?
Perché di persona una volta soltanto?
E sulla terra? Con una stella accanto?
Dopo tante ere di non presenza?
Per tutti i tempi e tutti gli ioni?
Per i vibrioni e le costellazioni?
E proprio adesso? Fino all’essenza?
Sola da me e con me? Perché mi chiedo,
non a lato, né a miglia di distanza,
non ieri, né cent’anni addietro, siedo
e guardo un angolo buio della stanza
come, rizzato il capo, sta a guardare
la cosa ringhiante che chiamano cane?

Wislawa Szymborska, da Ogni caso, 1972, traduzione di Pietro Marchesani

°ascoltando Hermanos Gutiérrez – El Bueno Y El Malo https://www.youtube.com/watch?v=3WSFVdQQwhc&t=17s

 

(per altre lettere dell’alfabeto, puoi leggere qui)

Guardare le stelle…

 

… e scacciare la paura

(e credere -si fa per dire-  agli oroscopi solo quando raccontano cose belle).

P.S. Buon anno!

 

Ricetta

 
Scaccia la paura
e la paura della paura.
Per qualche anno le cose basteranno.
Il pane nel cassetto
e il vestito nell’armadio.
Non dire mio.
Hai preso le cose solo in prestito.
Vivi nel tempo e capisci
che poche cose ti servono.
Accasati.
E tieni pronta la valigia.
È vero quello che dicono:
ciò che deve succedere, succederà.
Non andare incontro alla pena.
E quando arriva,
guardala tranquillamente.
È effimera come la felicità.
Non aspettare nulla.
E abbi cura del tuo segreto.
Anche il fratello tradisce
se si tratta di te o di lui.
Prendi la tua ombra
come compagna.
Scopa bene la tua stanza.
E saluta il tuo vicino.
Aggiusta il recinto
e anche il campanello alla porta.
Tieni aperta la ferita dentro di te
sotto il tetto delle cose che passano.
Strappa i tuoi piani. Sii saggio
e credi nei miracoli.
Sono iscritti da tanto tempo
nel grande piano.
Scaccia la paura
e la paura della paura.

***

Rezept

Jage die Ängste fort
Und die Angst vor den Ängsten.
Für die paar Jahre
Wird wohl alles noch reichen.
Das Brot im Kasten
Und der Anzug im Schrank.

Sage nicht mein.
Es ist dir alles geliehen.
Lebe auf Zeit und sieh,
Wie wenig du brauchst.
Richte dich ein.
Und halte den Koffer bereit.

Es ist wahr, was sie sagen:
Was kommen muß, kommt.
Geh dem Leid nicht entgegen.
Und ist es da,
Sieh ihm still ins Gesicht.
Es ist vergänglich wie Glück.

Erwarte nichts.
Und hüte besorgt dein Geheimnis.
Auch der Bruder verrät,
Geht es um dich oder ihn.
Den eignen Schatten nimm
Zum Weggefährten.

Feg deine Stube wohl.
Und tausche den Gruß mit dem Nachbarn.
Flicke heiter den Zaun
Und auch die Glocke am Tor.
Die Wunde in dir halte wach
Unter dem Dach im Einstweilen.

Zerreiß deine Pläne. Sei klug
Und halte dich an Wunder.
Sie sind lang schon verzeichnet
Im grossen Plan.
Jage die Ängste fort
Und die Angst vor den Ängsten.

 

Mascha Kaléko (Schidlow, 1907 – Zurigo, 1975), da Die paar leuchtenden Jahre, traduzione dal web

°ascoltando PFM – Celebration https://www.youtube.com/watch?v=rjoKEmcm06k

Se la strada non c’è

Se la strada non c’è, che cosa si fa?

 

Strada

La strada non c’è.

Da qui in poi, speranza.
Mi manca il respiro,
da qui in poi, speranza.
Se la strada non c’è,
la costruisco mentre procedo.
Da qui in poi, storia.
Storia non come passato,
ma come tutto ciò che è.
Dal futuro
dai suoi pericoli,
alla mia vita presente,
fino all’ignoto che segue,
all’oscurità che segue.
Oscurità
è solo assenza di luce.
Da qui in poi, speranza.
La strada non c’è.
Perciò
la costruisco mentre procedo.
Ecco la strada.
Ecco la strada, e porta con sé, impeccabili
innumerevoli domani.

Ko Un (Corea del Sud, 1933), da  Fiori d’un istante, traduzione di Vincenza D’Urso, Editrice Cafoscarina, Venezia, 2005

°ascoltando Uriah Heep – Out On The Street https://www.youtube.com/watch?v=iouXmzO-6SM&t=9s

Dopo

 

 

Che cosa rimarrà di noi?

 (I profili sui social?)

Cancellata

Il giorno in cui morirò, la notizia
seguirà le solite procedure,
da un ufficio all’altro con precisione
dentro ogni registro verrò cercata.

E là molto lontano, in un paesino
che sta dormendo al sole su in montagna,
sopra il mio nome, in un vecchio registro,
mano che ignoro traccerà una riga.

Alfonsina Storni, da Languidezza, 1920, traduzione di Alfonso Brandolini

***

Borrada

El día que me muera, la noticia
ha de seguir las práticas usadas,
y de oficina en oficina al punto
por los registros seré yo buscada.

Y allá muy lejos, en un pueblecito
que está durmiendo al sol en la montaña,
sobre mi nombre, en un registro viejo,
mano que ignoro trazará una raya.

 

°ascoltando Blood, Sweat & Tears – And When I Die – https://www.youtube.com/watch?v=la9Iy0RTvCI

Lucciole e bicchieri

 

(… a proposito, quand’è stata l’ultima volta che hai visto le lucciole volare?)

***

 

Punti di vista

se ti senti una lucciola
dentro a un bicchiere
adeguarti al buio
è il tuo primo pensiero

ma potresti restare accesa*
e considerare inadeguati
quegli occhi troppo grandi
ma piccolissimi
che ti stanno scrutando

*o acceso

Irene Marchi, da Dimmi come stai, Cicorivolta Editore, 2022

°ascoltando Watcher Of The Trees – The Shadows of the Treeshttps://www.youtube.com/watch?v=kJnA089HnEU

Cose che vanno storte

storti

Cose che vanno storte o comunque come non avremmo mai voluto (ne abbiamo?)

***

Ti tagli le labbra con i denti
e mi sputi sangue più o meno infetto chissà poi da cosa,
sarà il tuo modo particolare
per scrivermi lettere d’amore e
rimango con il pomo d’Adamo imprigionato
in uno schiaccianoci a dirti solo
che è andato tutto come non avrei voluto
giuro, è andato proprio tutto come non avrei mai voluto.

Simone Cattaneo, da Nome e soprannome, 2001, Ass. Atelier

°ascoltando Bandabardò – Una giornata uggiosa (Battisti) – https://www.youtube.com/watch?v=frYmED4-JL4

Non ci sono più

 

Ill. tratta da Jimmy Liao, “Incontri disincontri”, Terre di Mezzo, 2017

Ill. tratta da Jimmy Liao, “Incontri disincontri”, Terre di Mezzo, 2017

“Nessuno mi chieda di mentire più”, raccomanda il poeta nella chiusa della poesia.
Che poi, bisogna anche esser capaci di mentire, non è così scontato saperlo fare (tu sei buon* o no a mentire?).

***

A uno dei tanti che rimarranno fermi

Che cosa posso dirti di me, di dove sono,
che tu potessi raccontare agli altri…

Racconta loro che non ci sono più,
che sono un altro, fatto simile ad altri,
che non ho più tempo per nessuno,
che ho perso la testa e l’ho rimessa a posto,
e che mi sono convertito ad altra vita,
alle leggi di un dio che non è qui
e che perciò mi chiede conto.

Che nessuno si preoccupi per me,
che nessuno mi chieda di avere pietà,
che nessuno mi chieda di mentire più.

Stefano Dal Bianco, da  Prove di libertà (Mondadori, 2012)

°ascoltando Uriah Heep – Traveller In Timehttps://www.youtube.com/watch?v=MAPGAjl7V2s

Incompresa

incomprese

(La vita è uno strano oggetto)

***

Alla fine

svuotare una casa non è come
morire ma la morte ti osserva
di stanza in stanza – così accendi
la musica per non avere paura –
e ti domandi la vita è dunque
tutta qui? riporre in un armadio
qualcosa che poi verrà, alla fine,
gettato svenduto dimenticato
ma mai, mai, completamente capito

©IreneMarchi2022

°ascoltando Lucy Dacus – Familiar Placehttps://www.youtube.com/watch?v=R-BtNR9vFJk&t=6s