La lista della spesa

la listaaaaaaaa

Com’è, di solito, la tua lista della spesa? Ordinata o disordinata, chiara o incomprensibile? E dove la scrivi: sul retro di un volantino? su piccoli foglietti colorati? su vecchie buste da lettera? Ancora: ti ricordi di portarla con te o fai come me e la dimentichi sul tavolo di cucina?

O forse non la scrivi perché detesti le liste di qualsiasi tipo?

O al posto della lista disegni una mappa per non perderti?

Ok, basta domande.

 

Dentro il carrello del supermercato
ci sono due biglietti scritti a mano:
è sporco quel carrello,
dice una vecchia ammodo
e non lo vuole.
Uno è verde, da un blocchetto autoadesivo,
a stampatello – i giovani
che non sanno più usare la scrittura:
SACCHETTI PATTUMIERA –
RISO PADANO – PIZZA – BOOK IN BUSTA –
SALVASLIP ROSA –  1 VINO.
L’altro, a righe, strappato a un quadernino
a spirale, è a metà in corsivo:
3 seppioline 1 latte
cipolle Kinder cereal 1 cece 1 abrasivo.
Mi sembra di vedere una cucina,
in una via adiacente, in un interno,
la luce dal cortile, poi la sera,
tutta una vita altrui,
e mi sgomento.

Anna Maria Carpi (Milano, 1939), da Compagni Corpi, Scheiwiller, 2005

⇒ascoltando The Clash – Lost in the Supermarket https://www.youtube.com/watch?v=hZw23sWlyG0

(Per un’altra lista della spesa, qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/21/che-cosa-manca/)

Vicini di casa

la porta accanto porte stanze

Con chi ti senti vicin* nonostante le distanze (adesso più che mai aumentate)?

Non importa
se vi siano da colmare
spazi senza fine
golfi di tempo
e lenti rosari di ore:
io sono la tua vicina di casa

Non senti il mio passo
nella stanza accanto?

Lalla Romano (Demonte [Cuneo], 1906-2001), da Giovane è il tempo, 1974, in Lalla Romano – Opere, I Meridiani, Mondadori, 1991

Tesori sotterranei

acqua di fiume sole verdejpg

Questa poesia arriva come una carezza rassicurante.
(Vorrei tatuarla sul polso per poterla leggere tutte le volte che guardo l’orologio. E anche qualche volta di più).

 

Nessuno può derubarci della gioia
la nostra gioia sotterranea
come tenera acqua
come vena di roccia

Lalla Romano (1906-2001), da Giovane è il tempo (1974), in Lalla Romano, Opere, Vol. I, I Meridiani Mondadori

Hai freddo?

neve nevica cuore a terra acquarelli e gouache

Ovunque ti trovi, spero tu non abbia freddo

Nevica

Se questa carezza
bianca
penetrasse ogni buio
vorrei imparare
a rinascere albero.
I miei capelli
danzerebbero piano
e miei pensieri
con loro,
silenziosi e chiari
finalmente.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 202

 

  • ascoltando Bert Jansch – In the bleak midwinterhttps://www.youtube.com/watch?v=g6pAyGN44ew (Testo: In the bleak midwinter/Long long ago/Earth stood hard as iron/Water like a stone/Snow had fallen/Snow on snow, snow on snow/In the bleak midwinter/A long long time ago/What can I give Him/Poor as I am?/If I were a shephard/I would give a lamb/And if I were a wise man/I’d duly play my part/What can I give him?/I will give my heart/ Earth stood hard as iron/Frosty winds did blow/In the bleak midwinter/A long long time ago)

Anno (nuovo), per favore…

farfalla che vola

Illustrazione di Alessandra Olanow

“Consenti il volo alle cose perdute” mi piace molto come richiesta. Sì, perché spesso ciò che è perduto resta comunque a fare male finché non si trova il coraggio di lasciarlo andare veramente.
In ogni caso, Anno Nuovo, per favore, sii buono…

Anno, portami lontano
dalle cose ripetute
fa che non sia vano
il restare solo
e consenti il volo
alle cose perdute.

1° Gennaio 1935

Carlo Levi (Torino, 1902- 1975), da Carlo LeviPoesie inedite. 1934-1946, Carlo Mancosu editore

Estranei

sconosciuti, illustrazione di ella sanders

Non siamo forse tutti un po’ sconosciuti (e non solo con gli estranei)?

Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni
che, perduti nel tempo, c’incontrammo,
alla nostra incresciosa intimità.
Ci siamo sempre lasciati
senza salutarci,
con pentimenti e scuse da lontano.
Ci siam riaspettati al passo,
bestie caute,
cacciatori affinati,
a sostenere faticosamente
la nostra parte di estranei.
Ritrosie disperanti,
pause vertiginose e insormontabili,
dicevan, nelle nostre confidenze,
il contatto evitato e il vano incanto.
Qualcosa ci è sempre rimasto,
amaro vanto,
di non ceduto ai nostri abbandoni,
qualcosa ci è sempre mancato.

Vincenzo Cardarelli (Tarquinia, 1887-1959), da Poesie, Mondadori 1976

(Qui si possono conoscere altri sconosciuti)

What is “la pace”? ¿Dónde está “the peace”? Quand vient “a paz”?

fili colorati intrecciati pace

Quale lingua parla la Pace?

 

Filastrocca della pace

La pace è una bambina
Che non chiede cose matte
Solo alzarsi la mattina
Non col sangue, col latte
Peace is nothing but a nina
Que no pide crazy things
Just awaking la manana
Not with sangre but with milk

Bruno Tognolini (Cagliari, 1951), da Cinquantuno filastrocche, 2002

Che cosa vedi?

 

farfalla

Illustrazione tratta da Filo di fata, di Philippe Lechermeier e Aurélia Fronty, Donzelli Editore, traduzione di Maria Vidale, 2008

La speranza

Una verde, una trepida farfalla
nella stanza! Un miracolo la strinse
qui tra le secche pietre di città.
Si posa e trema sopra cose che
non sono fiore
non sono ruscello
cose senza né miele né colore.
– Non muoverti – sussurri – o se ne andrà.
Ma io non temo che svoli. L’essenza
stessa della speranza è di restare.

Daria Menicanti (Piacenza, 1914 – 1995), da Un nero d’ombra, Arnoldo Mondadori Editore, 1969