Senza definizioni

calicantus2Che fatica doversi  sempre definire, dover sempre dimostrare qualcosa, sostenere  il peso della propria costante inadeguatezza. Se invece fossimo un fiore…

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Calicantus

spettinata come un fiore di calicantus
vorrei  portarmi addosso il suo profumo
sicura almeno in questo
 
profuma come il fiore di gennaio, direbbero
e non chiederebbero altro
nessuna dimostrazione
nessuna definizione
 
è solo un fiore di calicantus,
va bene così com’è

©irene.marchi.2024

°ascoltando  Ólafur Arnalds – We Contain Multitudeshttps://www.youtube.com/watch?v=CzShsG8JLBY

Fiori di malva

Rimedi (e ricordi) per calmare i dolori

***

 

È rimasto l’odore
della tua carne nel mio letto.
È calda così la malva
che ci teniamo ad essiccare
per i dolori dell’inverno.

Rocco Scotellaro (Tricarico, 1923-1953), da È fatto giorno, Mondadori, 1954

°ascoltando Minnz Piano – This Love  – https://www.youtube.com/watch?v=tC-QUV910Yc

Verso novembre

 

mele di settembre

Nelle “Correzioni e aggiunte al vocabolario degli accademici della Crusca” del 1869, compare la voce Autunnare: passare, godere l’autunno. Quindi… stai autunnando bene?

***

 

Autunnando

Ma tu lo senti nel vento il rosso
profumato delle mele di settembre?
È dolce come un bacio rubato
per amore e più intenso – quasi –
del retrogusto grigio della tua paura
dimmi, lo senti leggero nel vento
ancora un soffio di bellezza?
©IreneMarchi2022

°ascoltando Van Morrison – Autumn Golden Day – https://www.youtube.com/watch?v=73PrxdAfZ2A&t=156s

Lista delle cose da fare: 14 – pausa!

 

Ogni tanto (o anche più spesso) provare a mettere in pausa il caos del mondo.

Si smorzano le voci degli uccelli.
La luna si mette in posa per la foto.
Luccicano le umide guance delle vie.
Il vento porta il profumo di campi verdi.
Lontano, in alto, un piccolo aeroplano
gioca come un delfino.

Adam Zagajewski (Leopoli, 1945 – 2021), da Storia della solitudine, in Dalla vita degli oggetti, a cura di Krystyna Jaworska, Milano, Adelphi 2012

°ascoltando This Will Destroy – “Quiet” · https://www.youtube.com/watch?v=mWRa3-3UM0o&t=67s

(Eventualmente, per altre cose da fare: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/lista-delle-cose-da-fare/)

“Amarcord” (fuori tema n.20)


Qual è il sapore, o il profumo, che più di ogni altro ti rimanda piacevolmente indietro nel (tuo) tempo?

 

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“(…) E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto di madeleine. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicessitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della madeleine. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva? Che senso aveva? Dove fermarla? Bevo una seconda sorsata, non ci trovo più nulla della prima, una terza che mi porta ancor meno della seconda. E tempo di smettere, la virtù della bevanda sembra diminuire. È chiaro che la verità che cerco non è in essa, ma in me. È stata lei a risvegliarla (…)”

Marcel Proust (Parigi, 1871-1922), da Dalla parte di Swann, in Alla ricerca del tempo perduto

 

♣ ascoltando Gino Paoli – Sapore di Sale (live) https://www.youtube.com/watch?v=jzpOTjXGG6A

(altri fuori tema si trovano  qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/fuori-tema/)

Profumo tra le righe

 

profumo2 

Poesia per un uomo senza olfatto

Ti scrivo solo per informarti:

che la linea più spessa nelle pieghe della mia mano
ha quell’odore che hanno i vecchi banchi di scuola,
coi nomi incisi in profondità, logori e lucidi di sudore;

che sotto lo spruzzo del mio costoso profumo
le mie ascelle suonano una nota bassa forte
come un colpo di palmo su di un tamburo;

che il filo umido della mia paura è acuto
come il gusto di un tubo in ferro, a mezzo inverno,
sulla lingua di un bambino; e che talvolta,

per la brezza, i capelli delicati sulla mia nuca
dietro il collo, proprio dove tu dovresti chinare
la testa, esitare e strofinare le labbra,

trattengono un profumo fragile e preciso come
una flotta di navicelle di carta, che salpa verso il mare.

Kate Clanchy (Glasgow,  1965), da Slattern, 1996

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Poem for a Man with No Sense of Smell

This is simply to inform you:

that the thickest line in the kink of my hand
smells like the feel of an old school desk,
the deep carved names worn sleek with sweat;

that beneath the spray of my expensive scent
my armpits sound a bass note strong
as the boom of a palm on a kettle drum;

that the wet flush of my fear is sharp
as the taste of an iron pipe, midwinter,
on a child’s hot tongue; and that sometimes,

in a breeze, the delicate hairs on the nape
of my neck, just where you might bend
your head, might hesitate and brush your lips,

hold a scent frail and precise as a fleet
of tiny origami ships, just setting out to sea.

*ascoltando Scent of a Woman: Tango (Por Una Cabeza – Carlos Gardel) – Itzhak Perlman-John Williams-Pittsburgh Symphony Orchestra – https://www.youtube.com/watch?v=G5Ctlto52gM

 

Il colore dell’estate (fuori tema n. 15)

menta

Per me l’estate ha questi colori.
Tu invece che colori visualizzi quando pensi all’estate?

(…) Amiamo la menta per il suo profumo. È la più popolare. Non appena dobbiamo citare una pianta profumata, è lei, solo lei che abbiamo in bocca. Il suo odore, ammettiamolo, anche se leggermente pepato, non stordisce, non dà alla testa. La sua grazia ci commuove. E basta lasciar cadere qualche foglia in una teiera per essere quasi trasportati nel palazzo di Sherazade.
La menta agisce così: come un filtro d’amore. Direi perfino che apre le porte di quell’immaginario orientale in cui, come cantava Baudelaire, tutto è lusso, calma e voluttà. (…)

Jean Claude Izzo (Marsiglia 1945-2000), da  Aglio, menta e basilico, a/o edizioni, 2012

*ascoltando Zucchero – Menta e rosmarino https://www.youtube.com/watch?v=Lbe9-2UcbGc

(per altri fuori tema, qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/fuori-tema/ ; per altra menta, qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2019/08/18/prove-di-magia/)

Cantano…

senzaparole2

C’è qualcosa di magico in questa poesia che descrive… qualcosa di magico! Qualcosa di inspiegabile, che va oltre la ragione e la logica. Qualcosa che illumina e inquieta allo stesso tempo.
Hai mai avvertito qualcosa di simile?

 

Nessuno sa cosa siano
 

Scendono, attraversando il firmamento,
vengono senza essere chiamati.
Nessuno sa cosa siano né a che luogo appartengano.
Discendono, magici e stranieri,
illuminano senza luce, cantano senza musica.

Giungono, definitivamente giungono;
ci invadono
e accade qualcosa che non comprendiamo
che ci brucia senza fuoco.
Da dove non sappiamo, ritornano.
Portano al loro apparire, nel loro tempo inopportuno,
l’inquietudine profonda dell’incerto.
Non riscaldano né gelano,
solo inquietano. E profumano
come la luna sul mare. Cantano
come il colore vibrante dei fiori.
Nessuno sa cosa siano, né a che luogo appartengano,
però il sangue accelera,
la memoria rabbrividisce come un naufrago.

Scendono, attraversando il firmamento,
vengono fuori dall’abisso e dalla nostalgia,
illuminano senza luce, cantano senza musica.
Dio mio, cantano, come cantano.

°°°

Nadie sabe qué son
 

Bajan, atravesando el firmamento,
vienen sin ser llamados.
Nadie sabe qué son ni a dónde pertenecen.
Descienden, mágicos y ajenos,

iluminan sin luz, cantan sin música.

Llegan, definitivamente llegan;
nos invaden
y algo que no entendemos sobreviene
quemándonos sin fuego.
De donde no sabemos, vuelven.
Traen en su aparecer, en su deshora,
la desazón profunda de lo incierto.
No calientan ni hielan,
sólo inquietan. Y huelen
como la luna sobre el mar. Cantan
como el color vibrante de las flores.

Nadie sabe qué son ni a dónde pertenecen,
pero la sangre se acelera,
la memoria tirita como un náufrago.

Bajan, atravesando el firmamento,
suben desde el abismo y la nostalgia,
iluminan sin luz, cantan sin música.
Dios mío, cantan, cómo cantan.

Francisca Aguirre (Alicante 1930-2019), in
Paesaggi di carta, Multimedia Edizioni, traduzione di Raffaella Marzano, (fonte https://www.potlatch.it/)

*ascoltando una canzone che ho già citato qui sul blog un’infinità di volte, ma che in questo caso  mi sembra davvero in tema: Little Wing  di Jimi Hendrix non è forse, per parole e musica, un po’ magica? (https://vimeo.com/422397771 – finché il video sarà visibile).

Giugno, profumo di tigli

fioriditiglio Quale profumo ti riporta indietro nel tempo?

Niente lo emozionava
come il profumo del tiglio
in fiore, come quel torpore
soave che risaliva alle narici
dalle lontane, perdute ore dell’infanzia.

Franco Marcoaldi, da La trappola, Einaudi, 2012

 

*ascoltando Angelo Branduardi – Sotto il tiglio https://www.youtube.com/watch?v=JJCW24wLY2g

Nonostante tutto

 

fiorerubatojpg

Nonostante tutto, è di nuovo primavera.

Nonostante tutto, proviamo a non farci male.

Un soffio

Vorrei essere
un profumo
leggero, tra i frammenti
di nuvole e cielo

solo un soffio
– vorrei essere –
di musica, presente
anche nel silenzio.
Ma in quello che posso essere
vorrei soltanto non farti male.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Edizioni, 2020

*ascoltando Brian Eno & Harold Budd – First Light –  https://www.youtube.com/watch?v=GXUA6WaT5j0