La strada del vento

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Illustrazione di Marta Carraro da C’era una volta il silenzio e altre favole per innamorati, di Davide Boosta Dileo, Mondadori

(Buon viaggio a tutti i granelli di polline e a tutte le foglie.)

C’era una volta un granello di polline.
Un giorno, una foglia vicino a lui gli chiese perché passasse tutto il tempo a sorridere.
“Perché aspetto il vento.”
“E che cosa vuoi dal vento?”
“Aspetto che venga a prendermi e mi faccia viaggiare.”
“Io no, io ho paura che mi faccia perdere l’orientamento.”
“Non devi” disse il granello. “Il vento è solo una strada. E alla fine di ogni strada c’è sempre un posto in cui posarsi. Quella sarà la mia casa. Aspetto il vento per partire e tornare a casa.”
Proprio in quel momento una lieve brezza si alzò e il minuscolo granello si levò in volo senza smettere di sorridere.

Davide Boosta Dileo, da C’era una volta il silenzio e altre favole per innamorati, Mondadori, 2018

♣ ascoltando Vashti Bunyan – Come Wind Come Rain https://www.youtube.com/watch?v=Po8OTXXDwi0

Amore di vento

vento

Hai mai avuto una storia d’amore con il vento?

Il vento e io

Il vento moriva di tedio
perché gli piaceva cantare
ma non aveva nessuna parola per la sua voce,
ogni volta più vuota…
Tentai allora di comporgli una canzone
così striminzita come la mia vita
e con avventure sorprendenti che inventavo al momento
come quella che da bambino mi rubarono gli zingari
e finii a vagare senza patria, senza famiglia, senza niente in questo vasto mondo…
Ma il vento, per questo,
ora, mi considera come lui…
E mi dedica un amore solidale, profondo!

Mario Quintana (Brasile, 1906 – 1994), da  Velório sem Defunto, 1990, traduzione di Emilio Capaccio

***

O vento e eu

O vento morria de tédio
porque apenas gostava de cantar
mas não tinha letra alguma para a sua própria voz,
cada vez mais vazia…
Tentei então compor-lhe uma canção
tão comprida como a minha vida
e com aventuras espantosas que eu inventava de súbito,
como aquela em que menino eu fui roubado pelos ciganos
e fiquei vagando sem pátria, sem família, sem nada neste vasto mundo…
Mas o vento, por isso,
me julga agora como ele…
E me dedica um amor solidário, profundo!

♥ ascoltando King Crimson – I Talk To The Wind https://www.youtube.com/watch?v=UlKrH07au6E

… “sarà tutt’uno con vento e neve”…

serà tutt'uno con vento e neve2jpg

(Immagina di essere soltanto spazio e memoria)

Sarà meraviglioso
non tornare più
fare la conta degli elementi
e restituirli uno a uno
alle fonti
terra alla terra
acqua all’acqua
fuoco al fuoco
aria all’aria
essere spazio.
Sarà meraviglioso
ascoltare i suoni
del disfarsi, del precipitare
e slacciandosi ridare
i nomi al silenzio
e ridere e piangere
sarà tutt’uno
con vento e neve,
e la memoria
l’altra cosa che c’è
dentro ogni cosa.

Chandra Livia Candiani, da Chiamati al volo, in La domanda della sete, Einaudi, 2020

ascoltando Jon and Vangelis – Horizon https://www.youtube.com/watch?v=koBC3MA7kOA

Tu, quale?

ill. di Simona Mulazzani da Simona Mulazzani instagram

Illustrazione di Simona Mulazzani, da https://www.instagram.com/simonamulazzaniillustration/

Quale albero vorresti essere? Scusami, lo so, non è la prima volta che faccio questa domanda (come puoi leggere qui e qui): se vuoi dirmi di persona che sono ripetitiva, io sono quella betulla laggiù, sì, proprio quella vicino al piccolo lago (però devi almeno suggerirmi delle buone idee alternative!).

 

Chiunque sia qualcuno vuol essere un albero –
o cavalcarne uno, i capelli spumati dal vento.
È per questo che hanno inventato i cavalli, e le selle
sono state equipaggiate con singolari stelle.

È per questo che intrecciamo le loro ruvide criniere
come fossero bambini, per questo accade che i bambini
all’inizio abbiano paura di una giostra, per il modo in cui
si ostina a dire che la vita è tonda. No,

rispondiamo: c’è la musica, ma poi si ferma;
il bello sempre sale e sempre scende.
Li chiamiamo, e i bambini in coro: Ancora, ancora.
Nell’albero la linfa luminosa ascende.

***

Everybody who’s anybody longs to be a tree-
or ride one, hair blown to froth.
That’s why horses were invented, and saddles
tooled with singular stars.

This is why we braid their harsh manes
as if they were children, why children
might fear a carousel at first for the way
it insists that life is round. No,

we reply, there is music and then it stops;
the beautiful is always rising and falling.
We call and the children sing back one more time.
In the tree the luminuos sap ascends.

Rita Dove (Ohio, 1952), da La scoperta del desiderio, Passigli, 2015, traduzione di F. Mazzocchi

Le cose più leggere

Le cose più leggere, cioè le non-cose, un ricordo, un’emozione,  una sensazione, una musica: queste nessuno potrà mai rubarcele. E mai le dimenticheremo sbadatamente, come un guanto, da qualche parte.

 

 

Alla fine scoprirai
che le cose più leggere
son le uniche
che il vento non è riuscito a portar via

un ritornello antico
una carezza al momento giusto
lo sfogliare un libro di poesie
l’odore stesso che aveva un giorno il vento.

°°°

No fim tu hás de ver
que as coisas mais leves s
ão as únicas
que o vento não conseguiu levar:

um estribilho antigo
um carinho no momento preciso
o folhear de um livro de poemas
o cheiro que tinha um dia o próprio vento.

Mario Quintana (Brasile, 1906-1994) , da A Cor do Invisível, 1989

*ascoltando Nick Drake – One Of These Things First  https://www.youtube.com/watch?v=TOv5NAhLbms

Con un colpo di vento…

scatola

(Bisogna lasciar fare al vento, ogni tanto)

Effetti personali

Nella scatola di ognuno
puoi trovare
un sorriso bambino
e una parola non detta,
una promessa delusa
e un progetto fallito.
E pagherei il vento
o l’eco della pioggia
per scombinare
– basterebbe un attimo –
ogni schedario indifferente

lo giuro, pagherei
per un soffio
incosciente e cieco
di speranza.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018

*ascoltando Sophie Hunger – Le vent nous portera https://www.youtube.com/watch?v=Agk1byIie70 (cover di Noir Désir – Le vent nous portera)

N di nostalgia

Marc Chagall - La violiniste bleu - 1947

Marc Chagall – Le violiniste bleu – 1947

La Nostalgia (in persona) me la immagino così:
un vestito color “cieli di Chagall” e una voce di violino.
E a piedi nudi, ovviamente!

 

In cima ad un violino
ci sta forse un respiro
che nessuno raccoglie
perché è un senso d’amore.
Tu suoni per il vento e viaggi
dove la pace sussurra tra le piante
tutta una nostalgia.

Alda Merini, da Clinica dell’abbandono, Torino, Einaudi, 2004

*ascoltando Janine Jansen – Après un reve (Gabriel Fauré)  https://www.youtube.com/watch?v=CkqlRC7i4Kg

(per altre lettere dell’alfabeto, qui)

Ruba una poesia (al vento)

windandpoetry

Che cosa ti ha detto il vento?

Poesia

Mettere in fila le parole:
aspettarle accoglierle cercarle
leggerle rubarle cancellarle.

E quelle che rimangono,
lasciarle ad asciugare.

Franco Marcoaldi, da La trappola, Einaudi 2012

*ascoltando Mike Oldfield – Dreaming in the Wind (Instrumental) https://www.youtube.com/watch?v=78k13Zz5WSg

Libera libertà

boh(…) vita libera libertà foreste (…)

Vorrei ficcarmi le dita
allo stomaco
spaccarmi le costole
spezzarle con grandissimo dolore
aprirle
so che non verrebbero fuori
visceri fegato cuore
verrebbero fuori
neve alberi fuoco
venti pioggia
perché io sono fatto così
vegetale e libero.

Io non sono cervello
ossessioni inibizioni
società paure
io sono vita
vita libera libertà foreste
gioia di esistere.

Salvatore Toma (Maglie, 1951 -1987), da Canzoniere della Morte, Einaudi

*ascoltando Richie Havens – Freedom https://www.youtube.com/watch?v=Ge2TQmLLzjI