Buoni consigli

(Buoni consigli per tutte le donne)

Consigli per la donna forte

Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno
pranzare col tuo cuore.
Esse usano tutti i travestimenti dei carnevali della terra:
si vestono come colpe, come opportunità, come prezzi che bisogna pagare.
Ti frugano nell’anima; forano con la trivella dei loro sguardi e pianti
nel più profondo del magma della tua essenza
non per illuminarsi col tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie.
Se sei una donna forte
devi sapere che l’aria che ti nutre
porta anche parassiti, calabroni,
piccoli insetti che cercheranno di alloggiare nel tuo sangue
e nutrirsi di tutto ciò che in te è solido e grande.
Non perdere la compassione, ma temi quanto contribuisca
a negarti la parola, a nascondere chi sei,
quanto ti costringa ad ammorbidirti
e ti prometta un regno terreno in cambio
del sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
impara a stare sola
a dormire nel buio più assoluto senza la paura
che qualcuno ti lanci corde quando ruggisce la tormenta
a nuotare controcorrente.
Allenati nell’arte della riflessione e dell’intelletto
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello
circondalo di fossati profondi
ma fagli ampie porte e finestre.
È necessario che coltivi enormi amicizie
che quanti ti circondano e ti amano sappiano ciò che sei
che ti faccia un cerchio di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre ardente dove si mantenga il bollore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte
proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Devi sapere che sei un campo magnetico
verso il quale viaggeranno ululando i chiodi arrugginiti
e l’ossido mortale di tutti i naufragi.
Proteggi, ma proteggi te stessa per prima.
Conserva le distanze.
Costruisciti. Prenditi cura di te.
Fai tesoro del tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te.
Te lo chiedo a nome di tutte noi.

Gioconda Belli, da Il pesce rosso che ci nuota nel petto, Molesini Editore, traduzione di Emilio Coco, 2022

°ascoltando Air – Le voyage de Pénélopehttps://www.youtube.com/watch?v=FEp99DhntDA&t=6s

Cuori incisi

cuore

Vecchi cuori e nuove disillusioni: una storia (quasi) universale.

Il cuore

Ormai non s’incide
sui muri
sui tronchi
luigi e maria
carlo e rachele
marta e alfonso
accanto a due cuori
intrecciati

ora una coppia
legge le antiche
faticose tenerezze
sui muri
sui tronchi
e commenta
che sciocchi
prima di lasciarsi
per sempre

Mario Benedetti (Uruguay, 1920-2009), da L’amore, le donne e la vita – Poesie scelte con testo a fronte, Nottetempo, 2019 traduzione di Stefania Marinoni

***

Il cuore
Ya nadie graba
en las paredes
en los troncos
luis y maría
raquel y carlos
marta y alfonso
junto a dos corazones
enlazados

ahora las parejas
leen esas vetustas
incómodas ternuras
en las paredes
en los troncos
y comentan
qué ñoños
antes de separarse
para siempre

 

°ascoltando Blink 182 – The Fallen Interludehttps://www.youtube.com/watch?v=glBDrSigNJo&t=4s

Lista delle cose da fare: 15 – salutare

 

– Prima di lasciare andare qualcosa o qualcuno, bisogna salutar(la/lo)?
– Penso di sì.
– Ma è doloroso!
– Penso di sì.
– E se il saluto che a nostra volta riceveremo ci ferirà?
– Penso che in questo caso avremo un motivo in più per lasciare andare.

***

Ti accompagno e apro la porta
per farti uscire.
Hai già un piede sulla soglia,
quando ti volti per salutarmi.

Raccolgo fino all’ultimo profumo da te
perché è in arrivo l’inverno.

Esci.

Paolo Milone, da L’arte di legare le persone, Einaudi, 2022

°ascoltando  Alexandra Stréliski- Le Départ https://www.youtube.com/watch?v=2a3BrFahLws&t=3s
(lista delle cose da fare)

Come l’acqua

H2O

(Senza forma, vaga e incerta)

A volte credo di vedere nei miei occhi
La promessa di altri esseri
Che avrei potuto essere,
Se la vita fosse stata altra.

Ma da questa favolosa scoperta
Soltanto mi viene il terrore e il dispiacere
Di sentirmi senza forma, vaga e incerta
Come l’acqua.

 

***

 

Às vezes julgo ver nos meus olhos
A promessa de outros seres
Que eu podia ter sido,
Se a vida tivesse sido outra.

Mas dessa fabulosa descoberta
Só me vem o terror e a mágoa
De me sentir sem forma, vaga e incerta
Como a água.

Sophia de Mello Breyner Andresen, da Il giardino di Sophia, traduzione di Roberto Maggiani, Il ramo e la foglia edizioni,1922

°ascoltandoThe Waterboys – Strange Boat
https://www.youtube.com/watch?v=x-NXwRUQcmg

Sogno/utopia di mezza estate

fiori rari

Se l’umanità fosse tranquilla come nel sogno del poeta…  pensa che pace. Un sogno, appunto:

Sogno un uomo tranquillo
che nulla spiega e nulla
difende, ma solo conosce
dove sbocciano i più rari
fiori selvatici, e va,
e scopre di sorridere
senza volerlo.

***

I dream of a quiet man
who explains nothing and defends
nothing, but only knows
where the rarest wildflowers
are blooming, and who goes,
and finds that he is smiling
not by his own will.

Wendell Berry (Stati Uniti, 1934), da A Timbered Choir: The Sabbath Poems 1979-1997, 1999

°ascoltando  Paul Pritchard – Plan for the Future https://www.youtube.com/watch?v=v0YHUpoz8bE 

Una storia (quasi) triste

Se non fosse un po’ buffa sarebbe molto triste:

I miei tergicristalli si sono innamorati tra loro.
Davvero? Dev’essere un idillio perfetto.
Tu credi?
Oh sì – andranno ovunque in pieno accordo.
Non saranno felici.
Perché no?
Saranno troppo frustrati.
Come mai?
Quando piove, si inseguono per un bacio fugace,
ma senza mai riuscirci.
Dev’essere insopportabile.
Non credo che saranno in grado di reggerlo.
Forse stanno meglio senza pioggia, quando possono limitarsi a restare lì a
covarsi con gli occhi.

***

My windshield wipers have fallen in love.
Really? It should be an ideal romance.
Do you think so?
Oh yes – they’ll go everywhere together.
 They won’t be happy.
Why not?
They’ll be too frustrated.
How?
In the rain, they rush together for a fleeting kiss, but they never quite make it.
That must be unbearable.
I don’t think they’ll be able to stand it.
They are probably better off without rain, when they can just lie there and stare at each other.

Robert Shure, da Twink (City Lights, 1957),  in Notte Beat – 37 poesie, dia•foria, 2011, a cura di Daniele Poletti, Stefano Pocci, Walter Catalano, Fernando Anateti e Patrizio Politi

° ascoltando John Mayer – Route 66 – https://www.youtube.com/watch?v=1WEBDNKxYb0

Le regole

pasta

Si fa presto a dire pasta, ma la cottura perfetta ha le sue regole. Ecco qui:

La cottura

I

Nun è ‘na cosa tanto compricata,
però bisogna sempre fà attenzione
perché ce vò ‘na certa proporzione
tra tipo e quantità che va lessata.

Me spiego: quella fina e delicata
va bene tutt’ar più pe’ du’ persone,
ma si presempio se ne fa un pilone
basta un seconno in più che viè incollata.

Insomma, c’è ‘na regola importante:
fino a tre etti se pò fà leggera
poi più s’aumenta e più ce vò pesante.

Er sale è mejo poco, l’acqua assai,
un litro a etto, l’unica maniera,
perché la Pasta nun s’incolli mai.

II

 Un’antra cosa: mai bollilla stretta,
e quanno l’acqua è in piena bollitura,
se butta giù e la pila se riattura
pe’ fà riarzà er bollore in fretta in fretta.

Poi dopo un po’ s’assaggia: n’anticchietta;
appena è cotta, ancora bella dura,
se leva e je se ferma la cottura
coll’acqua fresca sotto la bocchetta.

Doppo girata un attimo, scolate:
quanno l’urtima gocciola viè fòri
conditela de prescia e scodellate.

Si c’è quarcuno attenti a controllavve:
« mangiate calmi, piano, da signori » ,
si state soli… attenti a nun strozzavve.

Aldo Fabrizi, da La pastasciutta – Ricette e considerazioni in versi, Mondadori,1970

°ascoltando Tom Glazer & the Do-Re-Mi Children’s Chorus – On Top Of Spaghetti – https://www.youtube.com/watch?v=tSbSjRJ9xz4

E il gatto dorme

Il gatto nella foto deve aver pensato com’è comodo oggi il mio posticino preferito… addormentandosi su improvvisati teli antigrandine. Ho deciso, da grande voglio diventare un serio e preparato… gatto (ma anche due o tre alternative qui sotto sono piuttosto interessanti):

Da grande farò

Da grande farò
il guardiano di un faro
di trentasei colori.
Il pilota di un autobus
con le ruote-girandola.
Il fornaio-salumaio
dei panini imbottiti.
Il prete di una chiesa
tutta di vetro.
L’avvocato dei ladri
che rubano fiori.
Il vigile cow-boy
a un incrocio di mucche.
Il maestro di nuoto
dei delfini d’argento.
Il sarto delle vele
che strappò il vento.
Accompagnerò al mare
ogni piccolo fiume.
Farò il sollevatore
di piume.

Roberto Piumini, da Io mi ricordo quieto patato – Poesie, Nuove Edizioni Romane, 2006

°ascoltando Jimmy Smith – The Cat https://www.youtube.com/watch?v=PaKLB71QE4k

Un mondo da rifare

La parte “adulta” del mondo, la parte che dovrebbe essere alla guida, sa solo litigare, non vede oltre il proprio naso (e le proprie tasche) e usa le parole per inventarsi una realtà come piace a lei (ha davanti a sé il DISASTRO ma lo chiama maltempo, per esempio). E allora sai che cosa ti dico? Speriamo che sia la parte non adulta a rifare il mondo.

***

A rifare il mondo

Andiamo a rifare il mondo.
Serviranno
le parole brave
le parole forti
le parole verdi;
servirà il silenzio
delle foreste, il pensiero
di tutte le teste.
Serviranno giorni
serviranno mani
serviranno la rabbia
di oggi, e la pace
di domani.
Andiamo a rifare il mondo,
rifacciamolo tutto daccapo.

Ilaria Rigoli, da A rifare il mondo, illustrazioni di Ilaria Faccioli, Bompiani, 2022

°ascoltando Antony And The Johnsons – Another World –
https://www.youtube.com/watch?v=qp23w0v-GB8&t=16s

Quello che si può (?)

Fotografia di Ruth Orkin (Boston 1921 – New York 1985)

Fotografia di Ruth Orkin (Boston 1921 – New York 1985)

In quale di questi si può vorresti tuffarti?

 

Si può non capire e a volte sbagliare.
Si può avere diritto a brontolare.
Si può fare e rifare ancora.
Si può tenere il muso per un’ora.

Si può non dare la colpa a nessuno.
Si può non volere far pace con qualcuno.
Si può, ogni tanto, chiedere scusa.
Si può avere voglia di fare le fusa.

***

Si può pizzicare un’ortica,
ingoiare una formica,
carezzare due lombrichi,
mangiare la pelle dei fichi.

Si può anche
sbrodolarsi con i cachi,
non avere schifo dei bruchi.
E pensare che non è uno spreco
passare la sera a guardare un geco.

***

Si può non vincere le gare,
si può non volerle neppure fare.
Si può arrivare primi
e arrivare dopo.
Si può arrivare ultimi
e riposarsi un poco!

Si può pensare adagio,
ridere piano, mangiare lento,
avere voglia di avere più tempo.
Ci si può guardare intorno
invece che tirare dritto:
perdere tempo
è un gran bel diritto.

Giusi Quarenghi, testi tratti da Si può, Franco Cosimo Panini Editore, 2019, con illustrazioni di Alessandro Sanna

 

°ascoltando Angelo Branduardi – Si può farehttps://www.youtube.com/watch?v=RY_yGsDTHb8